e ora facciamo pace…

 

Mammechefatica invita i genitori di figli piccoli e non a prendere l’iniziativa di ‘fare pace’  dopo aver attraversato un momento di discussione con i propri figli. A maggior ragione se si tratta di figli pre o adolescenti ci sembra un atteggiamento saggio da tenere. E’ importante che anche i figli si rendano conto e abbiano l’occasione di vedere un genitore che dopo lo scontro aperto è pronto a tendere la mano. E’ un gesto forte, ma non significa rassegnarsi o menchemeno assecondare le richieste del figlio, piuttosto cercare di vedere lo scontro da altri punti di vista e provare insieme a trovare un compromesso, qualsiasi sia il problema. I figli devono capire i limiti posti dai genitori, ma devono comunque sentirsi protetti e rassicurati, indipendentemente dal motivo di disappunto.

Quindi discutete e litigate ma con cognizione di causa….Ricordatevi che la riparazione del legame tra adulti e figli è più importante della sincronia affettiva (come ci ha insegnato il grande E. Tronick).

“Così calmo il mio bambino”

 

 

“Così calmo il mio bambino. Risposte equilibrate al pianto del neonato”di Christine Rankl (Urra, 14euro)

di cosa tratta: interpretare il pianto di un bambino, specie se neonato, non è semplice nemmeno per mamma e papà. Questo libro parla degli strilli inconsolabili e apparentamenti immotivati dei figli e delle modalità più efficaci per affrontarli.

perchè ne parliamo: per far sì che gli adulti più deboli ed insicuri non perdano fiducia nelle loro capacità genitoriali ed abbiano uno strumento utile per comprendere e decifrare le modalità comunicative dei loro bambini.

MammeCheFatica lo consiglia perchè: offre dei consigli preziosi e pratici per calmare il pianto del proprio figlio rimanendo sereni e trasmettendo amore.

E i NO dei genitori?

 

I NO dei bambini che iniziano verso i due anni sono esplosivi, spesso stremanti per genitori, ma sono costruttivi perché rappresentano il loro modo di affermare se stessi.

I NO degli adulti, tuttavia, non sono sempre positivi e promotori di “forza vitale”, soprattutto se smentiti dai comportamenti reali. Il genitore, cioè, che prima proibisce al figlio di fare qualcosa e poco dopo lo fa lui stesso, non è da esempio al bambino perché non lo aiuta a crescere. I NO utili ed evolutivi, invece, sono quelli coerenti che permettono ai bambini di sentire che le regole appartenenti al proprio codice familiare sono protettive e rassicuranti. Mi raccomando genitori: anche i vostri NO contano!

Sculacciate si o no?

 

Cari followers di MammeCheFatica oggi affrontiamo un tema sempre delicato e difficile da giudicare: le sculacciate, servono?

Dunque possiamo garantire, per quanto riguarda i bambini piccoli (12-24 mesi), che non sono efficaci nè utili, poichè spaventano il bambino e non gli permettono comunque di capire dove e perchè ha esagerato.

Piuttosto è corretto riprendere il bambino, fermarlo con tono serio e spiegargli che sta esagerando. Anche se il rimedio più efficace,quando sono così piccoli, consiste nel ripetere loro più volte al giorno ciò che è successo (il tono di voce deve essere calmo e tranquillo) soprattutto quando il bambino è in un momento di ‘calma emotiva’ così capirà meglio ciò che gli viene detto.

Considerazione importante: se ritenete utile sgridare il bambino cercate di mantenere un comportamento coerente. Quanti di voi dopo si lasciano prendere dal senso di colpa e li consolano con dei baci?

 

Mamme, che afa! Come affrontarla con dei bambini piccoli?

 

In questi giorni siamo alle prese con un caldo africano insopportabile e chi lo soffre di più sono i bambini, specialmente se piccoli. Vediamo qualche suggerimento per limitare il più possibile i suoi effetti:

-far bere molto al bambino (un bicchier d’acqua ogni ora) per evitare la disidratazione

-far mangiare cibi freschi e leggeri ricchi di vitamine e sali minerali

-tenere freschi i locali e arearli soltanto di notte e al mattino presto evitando repentini sbalzi di temperatura

-tenere sotto controllo la temperatura di neonati e bambini piccoli eventualmente rinfrescandoli con un bagnetto o un panno umido

-proteggere i bambini dai raggi del sole quando si esce di casa e vestirli con abiti leggeri, comodi e larghi di cotone o di lino e di colori chiari

 

Come si identificano i disturbi specifici di apprendimento alla scuola dell’infanzia?

 

Rispondiamo ad una mail di Elena, preoccupata per le difficoltà linguistiche della sua bambina che ha da poco compiuto 4 anni. Per fortuna ora i disturbi specifici sono divenuti molto noti in campo educativo, tuttavia ci sono ancora alcune lacune da colmare. MammeCheFatica suggerisce qualche indice importante da osservare per un’identificazione precoce delle difficoltà allo scopo di risolverle o ridurle.

Segnali da tener presente (se combinati fra loro) sono: difficoltà del bambino a imparare filastrocche, a concentrarsi, nella copia di un disegno da un modello, nella memorizzazione di nomi di oggetti conosciuti. In generale anche l’ inadeguatezza nella manualità fine e nel compiere gesti come allacciarsi le scarpe e vestirsi e riordinare.

Perchè essere genitori è così difficile?

 

Mammechefatica si interroga insieme a voi sul perchè la maternità e la paternità al giorno d’oggi siano un’esperienza o meglio una dimensione così difficile e complicata da vivere.

E come mai, pur essendo bombardati da mille teorie educative,metodi,libri e media, abbiamo e avremo sempre un dubbio dal punto di vista pratico sul “come fare a…..?”

I genitori sono rimasti soli nella relazione coi figli privati di quel mandato sociale che ci chiedeva di formare buoni cittadini trasmettendo loro i valori tradizionali come sostiene G.Pietropoli Charmet (presidente Ist. Il Minotauro, Milano) poichè l’educazione ha cominciato ad essere molto centrata sugli affetti e poco sui valori condivisi”.

Ecco aumentare quella sensazione di smarrimento, dato anche dal senso di solitudine e disorientamento a livello sociale. Le famiglie hanno bisogno quindi  di spazi e tempi per poter condividere determinate esperienze con  e per i propri figli.

Siete d’accordo?

Come spiegare ai bambini chi erano Falcone e Borsellino?..

 

..Dai 9 anni in su potete regalare loro un bel libro di Alberto Melis, edito da Il Battello a Vapore: “Da che parte stare” (10 €).

di cosa tratta: Le sorelle di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino li ricordano e li descrivono attraverso semplici storie di bambini che crescono nella loro quotidianità.

perchè ne parliamo: L’autore affronta i temi della giustizia e della legalità con un linguaggio semplice, sensibile ed educativo.

è consigliato perchè: MammeCheFatica lo consiglia per far conoscere ai bambini di oggi il coraggio dei due magistrati ormai scomparsi da vent’anni.

Come far crescere il proprio bambino con un buon livello di autostima?

 

Essenziale, innanzitutto, è il modello che il genitore trasmette, anche inconsapevolmente, al figlio. Provate a ragionare se dal vostro comportamento emerge insicurezza, eccessiva competizione e richieste di performance troppo elevate. In secondo luogo cercate di evitare il più possibile frasi che trasmettono involontariamente un messaggio negativo al bambino e che, se ripetute numerose volte nel corso della crescita, gli comunicano un senso di inadeguatezza ed insicurezza. Facili esempi potrebbero essere:

-“Lo sapevo che sarebbe finita così”!

– “Sei un disastro”!

-“Ma non riesci mai a combinare qualcosa di giusto”?

-“Lascia fare a me, che tu…”

-“Sei sempre il solito”!

Ma i grandi hanno paura?

 

Mammechefatica riporta la domanda che ci ha fatto una bimba di 5 anni: “Ma i grandi hanno paura o solo i piccoli?” Noi le abbiamo risposto che tutti ma proprio tutti hanno delle paure. Ci sono delle paure grandi e altre più piccole, però noi non conosciamo persone che non hanno delle paure. Magari alcuni son più bravi e le nascondono, magari nelle tasche dei pantaloni o sotto le scarpe (mentre lo diciamo lei guarda le sue tasche per controllare se ci sono residui eventuali di paure!).

Magari qualcuno fa la lista delle paure, come i genitori di Adamo nel film “la guerra è dichiarata” così nel frattempo affronta questa grande ombra nera che talvolta ci travolge.