Convegno sulla depressione post-partum paterna

 

Avendone parlato anche noi sul blog recentemente, segnaliamo agli addetti ai lavori il Congresso Internazionale “Padri e Perinatalità, Attaccamento, Adattamento e Psicopatologia”. Il convegno si terrà a Bologna il 10 Maggio nell’Aula Magna del Dipartimento di Psicologia. Il tema è davvero interessante e attuale: la depressione perinatale paterna. Si parlerà anche della valutazione dei disturbi affettivi paterni facendo il punto sulla ricerca in Italia.

Per maggiori informazioni: info@dreamfree.it

4 pensieri su “Convegno sulla depressione post-partum paterna

  1. Bah, addiritura un convegno su questo tema mi pare fin troppo, più che altro sostenere la donna lo trovo più sensato. Noi abbiamo attivato in casa una rete di aiuti, poiché io ero spesso via per lavoro con trasferte all’estero e non volevo lasciare la mia compagna sempre da sola.

    Papà Miki

  2. Caro Papà Miki, io non sono del settore, ma, da quanto leggo neanche tu! é ovvio che bisogna sostenere la donna, ma ti assicuro per esperienza (quasi) personale che anche i padri soffrono se hanno già di loro qualche difficoltà.

    • Quanto clamore suscitato da Papà Miki!! Concordiamo con l’idea che la ricerca e gli studi devono approfondire molti aspetti legati al paterno ed estendere il più possibile le nostre conoscenze. Si può essere scettici sul tema forse se non si ha mai avuto a che fare con papà in fase depressiva, ma vi assicuriamo che purtroppo ne esistono parecchi e il convegno serviva proprio per fare il punto sull’epidemiologia del disturbo.

  3. Per Miki: anche mio marito ha dovuto accettare un lavoro a Berlino quando io ero al sesto mese e fino al terzo mese di vita di Gabriele..è stato pesantissimo per me soprattutto perchè i miei genitori vivevano a 800 km di distanza..se ci penso ora mi vengono ancora i brividi. E cmq confermo che anche mo marito ha un pò sofferto sapendomi sola, triste e impaurita..brutti ricordi davvero..non lo auguro a nessuno 🙁
    Un convegno in più non fa mai male però! Se esistono ricercatori che studiano questi problemi perchè sminuirli?? Speriamo piuttosto che trovino delle buone soluzioni anche per i papà!

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