Il sonno nei piccoli: perché e’ un problema

 

E ora tenetevi forti perché affrontiamo un tema sempre molto caldo…il sonno nei piccoli. Perché è un problema? Perché solo 1 bambino su 5 ha un sonno notturno senza risvegli? Come fare a provare (lo sappiamo si tratta di tentativi) nuove modalità più efficaci? In generale, il genitore si rivolge a noi dopo averle provate un po’ tutte. Tante volte ci si concentra maggiormente sul bambino e il suo comportamento, tralasciando un particolare interessante e pur sempre significativo: il nostro atteggiamento nei confronti del bambino e dell’ambiente in cui è inserito. È vero- lui piange- ma noi cosa facciamo? Come reagiamo al suo pianto? Siamo in grado di accoglierlo e di capirlo? Oppure dormiamo con un piede nel letto e l’altro per terra perché tanto si sveglia? In educazione se vogliamo introdurre dei cambiamenti dobbiamo partire dal nostro. 

  • Quindi dobbiamo da una parte comprendere che il vero sonno si acquisisce lentamente nel corso degli anni generalmente verso i 6-7 anni
  • Nel frattempo occorre offrire loro tutto il bisogno di sicurezza che vanno cercando anche nel sonno
  • Non stravolgere le abitudini di vita in funzione del piccolo ma saperle adattare
  • Accogliere il pianto quando serve
  • Ripetere anche durante il giorno che anche se la notte fa paura insieme la si può affrontare
  • Darsi nel tempo dei piccoli obiettivi concreti come ad esempio addormentarlo nel lettino e non nel lettone (se lo si crede giusto) e imparare a contenerlo mentalmente con la propria voce per far sempre capire al piccolo che non è mai lasciato solo anche se dorme nel suo lettino

2 pensieri su “Il sonno nei piccoli: perché e’ un problema

  1. Buongiorno condivido appieno i vostri suggerimenti, facendo si impara. Vorrei porvi sul piatto un altro tema: come gestire la gelosia dei figli nei confronti del genitore? Ho una figlia di 5 anni e mezzo ed è gelosissima di me non tollera soprattutto che possa abbracciare e baciare il padre. Abbiamo affrontato con lei l’argomento ma nulla migliora. Che fare? Aspettare che passi crescendo? Grazie Barbara.

    • Grazie del messaggio, Barbara. Questi comportamenti, se non particolarmente eccessivi (nel senso che vi impediscono di svolgere le normali attività quotidiane), potrebbero essere la conclusione di un momento evolutivo tipico (il cosiddetto “complesso edipico negativo”) del tutto “normale”. Generalmente si dovrebbero risolvere con la crescita e con l’inizio della scuola primaria. L’importante è che lei accetti questa forma di gelosia, non la inibisca, ma continui a mantenere la calma e a spiegare che l’amore e l’affetto che prova verso figlia e marito è sicuramente diverso e incomparabile. Anche il padre deve cercare di tollerare alcuni atteggiamenti e non pensare che siano rivolti a lui in quanto tale, ma solo perchè agli occhi della bambina rappresenta un “rivale” per l’amore della mamma. Se lui potesse stare da solo con la bambina a svolgere qualche attività “speciale” sarebbe utile per rafforzare il loro legame. Voi naturalmente, proprio per aiutare a crescere la bambina, continuata ad essere una coppia affettiva a tutti gli effetti, senza sensi di colpa. in bocca al lupo!

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