“Se ti abbraccio non aver paura” di F. Ervas

 

Di che cosa tratta: narra una vicenda straordinaria. Quella di un papà, che intraprende un viaggio in moto con suo figlio Andrea, autistico. Un viaggio,una fuga,una dimostrazione di volontà e tante altre emozioni affiorano durante la lettura.

Perchè ne parliamo: Mammechefatica ne parla poichè è il punto di vista interessante,quello vero e autentico di un genitore che vive la quotidianità,le sfide e le difficoltà sulla propria pelle. L’idea di base di vivere l’autismo come ‘un’avventura emotiva’ ci sembra stimolante e altamente pedagogico. Perchè Andrea durante il viaggio di mesi nel Sud America  ha sperimentato emozioni forti fondamentali per la sua crescita emotiva.

Quando leggerlo: Sempre. si legge volentieri e velocemente.

A chi è consigliato: A tutti  i genitori, educatori, persone che reputano sia importante conoscere per capire.

Ed. Marcos y Marcos  pp.320 17euro

Ma che bel Castello…

 

“Ma che bel Castello…Marcondiro ‘ndirondello” come faceve la vecchia canzone?

Quest’estate vogliamo vedere i mitici papà all’opera, con la costruzione di castelli di sabbbia impeccabili. I vostri bambini amano molto questo momento, e anche voi papà solitamente siete proprio bravi e creativi nella costruzione di castelli.

Se poi i vostri bambini sono già grandicelli allora la costruzione sarà più complessa..portate anche biglie e soldatini. Se i bambini son piccolissimi,anche una semplice formina rudimentale sarà un gesto importante agli occhi del pargolo.

Mentre i papà riassaporano il gusto dell’infanzia giocando e lavorando la sabbia, i bambini sperimentano l’arte e il piacere di ‘paciugare’  e ‘paciugarsi’ con le materie prime…un atto fondamentale, un’esperienza tattile essenziale per crescere e diventare grandi.

 

Il mio bambino e le paure…come fare a fargliele passare…

 

Oggi affrontiamo il discorso delle paure dei bambini, soprattutto quelli piccoli, dai 24 ai 36 mesi.

E’ normale e sano avere delle paure, tutti noi ne abbiamo. Può capitare che i bambini in alcuni periodi abbiano delle paure, dal rumore dell’aspirapolvere, il frullatore, il tagliaerba, per arrivare poi alla paura del buio, dell’acqua, delle onde del mare…queste piccole paure se non sono correlate a traumi o eventi paricolari sono transitorie e passeggere e non devono preoccupare il genitore se il piccolo dovesse spaventarsi.

Vediamo come fare ad affrontare l’oggetto tanto temuto:   – avvisare il bambino circa l’utilizzo dell’oggetto che tanto spaventa ( se si può, altrimenti in caso di temporale, mare mosso… rassicurare il bambino con voce calma e ferma)  – sempre nel caso di un oggetto basta fargli prendere un po’ di dimistichezza e iniziare a toccarlo insieme.

Se necessario basterà ripetere questi gesti qualche volta per tranquillizzare il bambino, il tempo necessario per interiorizzare i nuovi rumori  che lo circondano.

 

Il bilinguismo? Da promuovere fin da piccolissimi

 

Mammechefatica invita i genitori bilingui a sfruttare questa grande opportunità, e ad iniziare a parlare ai propri bambini in modo naturale nelle due lingue. Meglio ancora se all’interno della famiglia, un genitore parla costantantemente una determinata lingua e l’altro la seconda.

Nella nostra esperienza, possiamo affermare che i bambini bi e trilingue parlano e imparano molto velocemente ad esprimersi in corretto, ma soprattutto capiscono perfettamente ciò che gli viene riferito.

Anche se non siete bilingui, ma possedete una certa padronanza di una lingua straniera,anche solo per gioco, iniziate a ripetere ad esempio “thank you”, “please”e altre piccole parole, ascoltate con il vostro bambino un cd di canzoncine in lingua, e vedrete che assorbirà in breve tempo come una vera spugna…e senza fatica.

L’obbiettivo è diverso in questo caso è importante anche solo stimolare una curiosità verso una nuova lingua e una nuova cultura.

 

 

Viaggiare coi bambini? faticoso ma gratificante…..

 

Viaggiare coi bambini,specie se piccoli o piccolissimi è sempre faticoso.

Però è un’esperienza fondamentale, non solo per i genitori stessi, ma soprattutto per i vostri figli. State offrendo loro un dono molto importante che utilizzeranno da grandi,nel corso della vita.

Un detto canadese dice: “un genitore deve saper offrire un nido sicuro per crescere e le ali per viaggiare e volare libero”.

Di figli di genitori sempre in viaggio ne conosciamo tanti, ognuno con la sua personalità, le sue doti, i suoi difetti, ma tutti con un unico denominatore comune: un grande spirito di addattamento. Ricordiamo di bambini giapponesi o arrivati dall’Australia, e inseriti nella vita del nido come se niente fosse. Sicuramente lo spirito di adattamento s’impara dal Viaggio e dalle sue mitiche disavventure così come una maggiore autonomia e capacità di gestire gli imprevisti…

 

Neonati prematuri? Che fatica capirli!

 

Chi ha visto nascere il suo bimbo prima del previsto lo sa bene: l’immaturità del piccolo complica ancor di più la capacità di decifrare il suo comportamento. Ma perché?
Spesso gli strilli dei prematuri sono più acuti, passano con rapidità dallo stato di sonno a quello di veglia e i movimenti sono irregolari rendendo difficile capire le loro necessità. Le madri, dal canto loro, aumentano il livello delle sollecitazioni quasi per compensare la mancanza di attività dei bimbi. Infatti oltre a preoccuparsi dell’aspetto fisico, mostrano spesso un atteggiamento iperattivo, tuttavia hanno quasi timore di toccarli per la sensazione di fragilità e delicatezza che trasmettono.
Forza Mamme, non demordete..siamo con voi!

La noia? è creativa!

 

Mammechefatica consiglia a tutti i genitori quest’estate di far” assaggiare” ai propri figli oltre a tante belle novità anche un po’ di noia…Già, una parola e un sentimento che la modernità teme e rimuove in continuazione, ma è tanto necessaria e creativa anche per stimolare l’immaginazione infantile.

Talvolta, poter stare in casa, organizzare la giornata con ritmi diversi, sistemare, rivedere insieme le foto del passato, giocare in libertà, può essere un modo piacevole di godersi la giornata e il passare del tempo con occhi diversi.

Sicuramente come tutte le cose, anche la noia e l’ozio dei mitici greci deve essere sperimentato con cura e non deve essere un modo per fuggire dalla realtà o dai legami sociali, ma ogni tanto anche per i bambini è utile,rilassante e piacevole!

Vorrei un’estate educativa…..

 

Come utilizzare l’estate per fare delle esperienze educative?

Mammechefatica risponde a questo vostro quesito dicendo che: non è importante tanto cosa si fa, piuttosto come lo si fa. Quindi non preoccupatevi di far fare ai vostri figli chissà quali esperienze incredibili. Una bella passeggiata in montagna,sentendo il profumo delle piante,stare a piedi scalzi in un prato, giocare con la sabbia del mare…sono gesti in fondo molto semplici, ma anche molto importanti e molto educativi per i vostri piccoli.

Si tratta di esperienze sensoriali, fondamentali per il loro percorso di crescita, che andranno ad arricchire il bagaglio esperenziale dei bambini i quali conserveranno i loro primi ricordi. Quindi privilegiamo le modalità di relazione, favoriamo la possibilità di socializzare e conoscere nuovi amici da frequentare poi anche durante l’anno per sentirsi meno soli e… via liberi e spensierati dall’alba al tramonto!!…

Disagi al centro estivo?

 

Oggi rispondiamo a Valentina e Rosanna che ci hanno scritto, disperate, perché non capiscono come mai i loro bambini non vadano al centro estivo di buon umore, ma piangano all’entrata (nonostante fossero ben inseriti a scuola durante l’anno). Care Mamme disperate, non conosciamo i vostri bambini, dunque non possiamo dare una risposta se non molto generale. Innanzitutto, come noi adulti probabilmente anche loro saranno stanchi di alzarsi al mattino presto e avranno bisogno di una meritata vacanza rilassante. Sentono il clima estivo e desiderano stare di più con mamma e papà: è una cosa assolutamente normale! Poi bisogna considerare i casi particolari e chiedersi:
-Da quanto tempo lo fa?
-Si comporta in un certo modo solo in alcuni giorni specifici (ad esempio se lo accompagna la mamma o se c’è un’educatrice piuttosto che un’altra)?
-Il suo è un disagio che compare in altri contesti? Ad esempio: mangia molto meno, fa fatica a dormire, gioca con meno piacere?

Care Mamme, avete un compito: osservare attentamente i vostri piccoli, rispondere a queste semplici domande e farci sapere! A presto

 

Per essere donne perfette è necessario essere madri?

 

Secondo Linda Lé, quarantottenne francese di origini vietnamite, è no. E lo scrive nel libro: “Lettera al figlio che non avrò”, Barbès Intersections,12€.

Di cosa tratta: l’autrice spiega della sua scelta di non avere figli con estrema onestà. Ritiene di non poter amare un figlio che la costringerebbe ad abbandonare la persona che è diventata.

Perchè ne parliamo: perché spesso diamo per scontato che una donna debba diventare madre, ma in realtà è una scelta troppo personale impossibile da giudicare.

MammeCheFatica lo consiglia perchè: nonostante sia un libro che fa riflettere e si porterà dietro molto critiche e contestazioni, è ricco di amore nei confronti del bambino immaginario e del marito reale.

Siete d’accordo?