“O i figli o il lavoro” di Chiara Valentini

 

Abbiamo letto il libro di Chiara Valentini, “O i figli o il lavoro“, edito dalla Feltrinelli (16 euro)

Di cosa tratta: il libro ci sembra interessante poichè parla di come sia difficile e talvolta impossibile conciliare il lavoro con il desiderio (legittimo) di avere un figlio e traccia questa triste inchiesta nel panorama italiano…

La giornalista Valentini raccoglie una serie di storie (purtroppo vere e reali) sulla lotta tra il lavoro e la maternità.

Perchè ne parliamo: Mammechefatica ne parla spesso, poichè è un tema al quale è molto sensibile. E’ importante che arrivino testimonianze concrete come questo libro per non trascurare il dibattito su questa tematica così delicata e attuale.

A chi è rivolto: Mammechefatica lo consiglia a tutte le future e aspiranti mamme, perchè arrivino preparate e informate sui diritti e doveri che la maternità comporta.

Perchè la maternità deve e vuole essere una scelta individuale ma non deve essere sacrificata in funzione del lavoro e questo ci sembra importante e doveroso da ribadire.

 

Dolcetto o scherzetto?

 

Domani è Halloween e, anche se in Italia è una ricorrenza festeggiata solo da pochi anni, coinvolge sempre grandi e piccini. MammeCheFatica fa un elenco di cose essenziali qualora si volesse far divertire i bambini in questo giorno un po’ speciale. Armatevi di bloc notes e spuntate a matita ciò che avete già preparato:

-sacco nero per raccogliere dolciumi in quantità illimitata

-ideazione di scherzetti spaventosi

-cappello da strega artigianale

-travestimento da Dracula

-lenzuolo vecchio per i fantasmini

-decorazioni casalinghe di zucche, diavoletti e mostri vari con candele

Buon divertimento!!!!

MammeCheFatica ha conosciuto l’asilo Dadà…

 

Mammechefatica è andata a conoscere un asilo nido che presto diventerà anche una micro materna a Milano.

Ci è piaciuta l’atmosfera familiare e semplice e l’intento di puntare sui contenuti attraverso attività mirate tra cui la lingua inglese e l’approccio informatico fin da picccoli.

Se per caso siete alla ricerca di una piccola struttura che acoglie bambini (max 20) dai 3 ai 6 anni andate a conoscere l’asilo Dadà, Anna sarà contenta di spiegarvi il funzionamento dell’asilo, la metodologia e le attività!

Il micro nido Dadà e la micro materna sono a Milano in via G.Giacomo Mora, 22 (zona centro)

Il giorno 16 Novembre, alle 17.30 ci sarà una riunione in cui verrà spiegata la programmazione della nuova struttura che aprirà a Gennaio 2013.

vi lasciamo i contatti: Anna, 346-6012758 per il nido e 366-7091314 per la materna

A presto!

Gemelli che fatica! (parte seconda)

 

La persona che può aiutare maggiormente i gemelli ad essere considerate due persone differenti favorendo una progressiva separazione è la madre stessa. La madre infatti è colei che più coglie i piccoli segnali di differenza fra i due neonati apparentemente identici. I segnali non sono solo a livello fisico, ma soprattutto a livello comportamentale e di personalità: c’è il bambino più vispo e quello più calmo, quello più sensibile e quello più indifferente. Ciò che può mancare a dei gemelli, al di là dei vantaggi della loro condizione, è quel legame privilegiato con la madre, fondamentale per ognuno di noi per creare la coscienza di sé come soggetto. Spesso il rapporto esclusivo che tendono ad instaurare con il fratello gemello compensa quello mancato con la madre. Dunque è essenziale che la madre, pur essendo già molto affaticata dalla cura di due neonati, cerchi di dedicare dei momenti esclusivi e privilegiati con ognuno dei due piccoli per favorirne la differenziazione.

Gemelli che fatica! (parte prima)

 

Due bambini perfettamente identici dal punto di vista fisico tanto da essere confusi dagli stessi genitori… Che fatica essere gemelli! Se una volta la tendenza era quella di trattarli come una persona unica, vestirli uguali e regalargli gli stessi giochi, oggi si cerca di evitare questa confusione di identità fisica e psicologica favorendone una sana separazione. Da un lato i bambini sviluppano un legame molto forte fra loro, si fanno compagnia e si consolano vicendevolmente, dall’altro però lottano strenuamente per essere riconosciuti come persone diverse. → «Gemelli che fatica! (parte prima)»” class=”more-link”>…continua… «Gemelli che fatica! (parte prima)»

Ci si deve preoccupare della gelosia tra fratelli?

 

MammeCheFatica consiglia ai genitori di stare attenti quando il figlio maggiore si mostra troppo premuroso nei confronti del piccolino. Quando, ad esempio, accorre per consolarlo prima della mamma o se chiede con insistenza di tenerlo in braccio e coccolarlo: questi sono sì moti di affetto, ma che celano una certa gelosia (basti notare i denti stretti del bambino mentre fanno i “mammi”!). Attenzione quindi ai morsi, alle cadute intenzionali e ai vari piccoli dispetti che possono mettere in atto. Con questo non vogliamo spaventare nessuno: la gelosia è un’emozione assolutamente normale, che non deve essere punita. Sgridando il bambino in modo eccessivo, infatti, non si fa altro che aumentarla. E’ importante invece che la possa esprimere a parole o nei giochi senza che sia repressa. Lasciamogli la libertà di maltrattare il suo orsacchiotto/bambolotto, strattonarlo e sgridarlo, basta che non faccia lo stesso con il piccolino ancora così indifeso! Cerchiamo di comprendere la sua sofferenza e non consideriamo la gelosia come un difetto da correggere. Infine non pretendiamo che voglia bene al nuovo arrivato, ma piuttosto confermiamogli il nostro affetto per lui. Il più grande deve capire che il legame con i genitori non è svanito, ma che la tenerezza e l’amore sono rimasti intatti.

 

A proposito di primogenito/a….ricordiamoci che….

 

Continuano altri post sul tema della gelosia con l’arrivo del fratellino o sorellina…

Care Mamme, Cari papà,

ricordiamoci che quando nasce un secondo figlio/a il primo/a diventa automaticamente Grande…anche se la differenza di età è minima (uno o 2 anni di differenza come è d’abitudine in questi anni).

Ma può definirsi Grande un bambino di 2 anni? Anzi è proprio in questa fascia di età, che ha bisogno di voi, del vostro supporto e del vostro affetto.

Quando nasce un fratellino…dopo la novità e l’entusiasmo percepito il primogenito solitamente ‘entra un po’ in crisi’ e potrebbe manifestare segni di gelosia soprattutto nei confronti della figura materna. Mettiamoci nei suoi panni: si sente ‘tradito’ e deve imparare a condividere ciò che prima era solo ed esclusivamente per lui.

Quindi è ovvio che ci vorrà del tempo per capire e accettare il nuovo fratellino. L’importante è dedicare al primo figlio la giusta attenzione, senza fargli pesare troppo le nostre fatiche, e creare all’interno della nuova famiglia un ruolo e un posto per lui, senza pensare che sia sempre grande e già autonomo: è in questo momento delicato che  sentirà il bisogno di tornare piccolo piccolo tra le braccia della mamma.

Gelosia del fratellino

 

Talvolta i bambini chiedono insistentemente ai genitori di avere un fratellino, lo desiderano come fosse un giocattolo nuovo. Non appena il piccolo nasce, però, le cose cambiano drasticamente. La gelosia infuria: c’è chi la esprime verbalmente (“Ma com’è brutto! Piange troppo e fa sempre la cacca!”) e chi attraverso un comportamento controllante e minaccioso. Di fronte alla cruda realtà di un bambino in carne ed ossa il desiderio forte di prima dunque svanisce. Il figlio maggiore si accorge che il fratellino non è di sua proprietà, ma “appartiene” ai genitori e la mamma vi si dedica totalmente. Viene visto come un nemico da eliminare perciò mette in atto una serie di comportamenti aggressivi e a volte violenti. L’odio però, essendo l’altra faccia dell’amore, lascia spazio anche alle preoccupazioni e al benessere del nuovo arrivato. Spesso i bambini più grandi sono in ansia se il piccolo si ammala o se piange disperatamente. Non solo perché si sente in colpa del fatto che i suoi desideri inconsci di “farlo fuori” si stiano avverando, ma anche perché si accorge di nutrire nei suoi confronti anche sentimenti di amore e affetto.

 

La seconda gravidanza..

 

La seconda gravidanza dal punto di vista della donna comporta sicuramente meno trasformazioni rispetto alla prima; quest’ultima ha già acquisito una sua esperienza in merito e vivrà questa fase con meno ansie e attenzioni. Il percorso della seconda gravidanza è comunque differente dal primo anche perchè questa volta la si affronta in tre: Mamma,Papà e primo figlio/a.

Dopo i primi mesi, quando si inizia a vedere la pancia è bene informare il figlio e spiegare che dentro la pancia vi è un altro fratellino/sorellina pronto a giocare con lui.

Mammechefatica consiglia: rassicurate il primo figlio e spiegategli chiaramente che il nuovo fratellino non prenderà mai il suo posto. Durante la seconda gravidanza è importante condividere l’attesa coinvolgendo sì il primo figlio ma senza creare in lui ‘fantasmi’ o stress eccessivi (causati da una nostra paura) riguardo al grande cambiamento in atto.

 

Oggi ordiniamo insieme la cameretta…

 

Troppi sono i giochi che vediamo nelle varie camerette dei bimbi che conosciamo tramite Mammechefatica!

Sono talmente tanti, che il bambino non fa in tempo a guardare un gioco, poi lo butta in giro e ne prende subito un altro…Anzichè rimproverarli sempre ogni due minuti Mammechefatica invita tutti i genitori a riorganizzare gli spazi insieme ai bambini.

Bastano dei contenitori, dei cestini, delle sacche di stoffa…l’importante che siano facili da prendere per il bambino. Fate una selezione dei giochi ‘vecchi’ e quelli ‘storic’i da conservare nel tempo. Sarà piacevole guadagnare un po’ di spazio in più e il bambino si concentrerà con più facilità se ha meno cose in giro.

Se ci fosse la possibilità tenete sempre un tavolino piccolo e una seggiolina per disegnare con cura e leggere.

Provate!