Papà sul divano…lettone occupato..

 

Poveri Papà costretti a dormire sul divano perché il lettone è occupato momentaneamente (speriamo!) dai figli piccoli..

Come fare a riappropriarsi dell’oggetto conteso? Occorre spiegare ai bambini che si è trattata di un’ecccezione, ma che tutti devono imparare a rispettare le proprie postazioni e i propri ruoli per stare bene.

Il papà e la mamma nel lettone, i figli nel loro lettino: con o  senza paure e fantasmi a seconda del periodo..va bene la lucina, i pupazzi,i libretti,la storia…però poi quando è il momento di dire Buona Notte si spegne tutto e ci si addormenta…senza dover per forza sfinire i genitori già stanchi della lunga giornata.

Per i casi più impegnativi provate con una storia:

inventate una storia in cui il protagonista si sveglia di notte e va nel lettone…nella storia invertite i ruoli e fate fare il papà o la mamma arrabbiata al vostro bambino (i bambini adorano sgridare e imitare gli adulti).

Ricordate al vostro bambino che il divano non è molto comodo per dormire..fateglielo provare, così sperimenta e si renderà conto…spiegategli che l’indomani dovete andare in ufficio e dovrete essere riposati..cosa non facile se si passa la notte così.

Non arrendetevi, anche se siete stanchi, rassegnati o meglio esausti e le avete provate tutte. Non permettete al vostro bambino di fare ciò che vuole, poiché è proprio in quei momenti che ha bisogno della vostra autorevolezza.

Teneteci aggiornati sulle vostre strategie..

 

 

 

Genitori al supermercato con i figli…

 

Mammechefatica osserva instancabilmente le famiglie al supermercato…

Siano mamme o papà da soli o insieme…la problematica è sempre la stessa..Più il genitore insiste col proprio piccolo sul tenere un buon comportamento, più il bambino si comporta male e spesso fa dei capricci a dir poco imbarazzanti…ma la questione di cui ci interessa discutere con voi non è tanto la produzione o meno di capricci piuttosto come gestirli in presenza di altre persone e altri sguardi giudicanti…

Poiché vediamo spesso che la maggior parte dei genitori si sente osservata e magari anche criticata sul ciò che sta facendo.

Partendo dal presupposto che ognuno di noi ha il suo modo di educare e di concepire l’educazione noi semplicemente suggeriamo di:

– Cercare di essere rilassati e  avere un comportamento naturale con i bambini anche se siete in un ambiente grande e ciò vi innervosisce./preoccupa.

– non insistere sul comportamento da tenere…(meglio ribadirlo all’occorrenza, solo UNA VOLTA)

– In caso di dissensi o capricci calmare il piccolo in modo fermo e sicuro senza promettergli per forza regalini o sorprese ‘ se ora fai il bravo ti compro..’ poiché non vi è un bisogno reale, e significa mettersi sulla stessa lunghezza d’onda del bambino. Non abbiate paura di essere guardati o giudicati, tanto capita a tutti. Concentratevi piuttosto su un atteggiamento di tipo coerente. ‘Io sono l’adulto, non devo temere di perdere il mio bambino, sgridandolo o ponendo dei limiti’.

Quando tornate a casa, ed è tornata la calma, cercate di ricostruire la vicenda come se fosse una piccola storia…sarà d’aiuto a voi e al vostro bambino.

Ricordatevi di fare sempre la pace. Non portate rancori.

 

 

 

 

Una scuola di mattoncini LEGO

 

Qualche giorno fa in Danimarca hanno annunciato l’apertura ad agosto di una scuola a Billund che unirà il sistema scolastico danese e la creatività della Lego, l’azienda dei famosi mattoncini colorati. L’ideatore di uno dei giochi più famosi al mondo, Kjeld Kirk Kristiansen, si augura che questa scuola possa fungere da esempio per altri istituti futuri e che la città possa diventare presto la capitale dei bambini. Il preside sarà il fisico inglese Richard Matthews che si propone di coordinare una scuola che stimoli un apprendimento incentrato sui quesiti, ma anche sul gioco, sulla fantasia e sulla musicalità.

Quando arriveranno anche in Italia progetti così??!

Come insegnare la Storia ai bambini?

 

E’ importante fin da piccoli trasmettere ai nostri bambini l’amore per la Storia. Perchè, parafrasando De Gregori, tutti noi siamo storia.

Senza appesantirli con spiegazioni complicate e non adatte all’età si può provare a regalare dei libri facili e divertenti che invoglino a leggere e imparare qualcosa di nuovo. Sottoforma di gioco tutto è permesso! Anche i racconti dei nonni sulla guerra, sui partigiani, la Resistenza e la liberazione del nostro Paese sono momenti preziosissimi da non farsi scappare.

Detto questo, buon 25 Aprile a tutti!

Let’s dance! #Lose control

 

Cari Genitori, amanti o meno della danza, conoscete il nuovo contest di Dimensione Danza?? Si chiama #LOSE CONTROL e si tratta di un invito  a lasciarsi andare e a seguire il ritmo che c’è in ognuno di noi! Proprio come fanno i bambini fin da piccoli: senza inutili pudori, si divertono muovendosi ritmicamente, imparando anche a conoscere gradualmente il proprio corpo e le sue capacità. Da metà aprile grandi e piccini potranno dare sfogo alla loro voglia di movimento, lasciandosi trascinare dal ritmo nelle situazioni più inaspettate e pubblicando il proprio video sul sito del contest: www.losecontrol.it. Divertitevi a perdere il controllo con il ballo per festeggiare i 30 anni del brand italiano che ha fatto del mix danza, moda , eleganza e praticità (a proposito, date un occhio alla nuova collezione Dimensione Danza Sisters 13-14 per le più piccole.. morbidi capi da indossare in momenti speciali, ma anche situazioni quotidiane che richiedono praticità).

#LOSE CONTROL libera il movimento che è in noi, contagia con entusiasmo e divertimento, e finalmente fa sorridere (e ballare) la città!

Se volete seguire l’andamento del contest su Twitter, fate attenzione all’hastag #losecontol !!!

Cosa hai mangiato oggi?

 

Cosa hai mangiato oggi? Questa è la tipica domanda che si fa all’uscita dai nidi, scuole dell’infanzia ed elementari. ed è una tipica domanda ‘all’italiana’ per introdurre poi altri elementi di conversazione tra il bambino e l’adulto di riferimento.

Come mai è così importante sapere cosa hanno mangiato i piccoli a scuola? Certo lo si chiede, onde evitare di cucinare le stesse cose a cena…ma non è solo questo..anche perché basta attrezzarsi con lo schema settimanale della scuola e appenderlo sul frigorifero.

E’ una sorta di domanda retorica che si fa, che include anche una percezione di ansia e  controllo dell’adulto sul bambino. (riuscirà il mio bambino a mangiare anche fuori di casa? Il cibo sarà preparato e cucinato bene come a casa?)

Mammechefatica suggerisce anche di concentrarsi su come è andata la giornata, cosa è successo, e piuttosto di chiedere: come sei stato/a a scuola oggi? Bene?E’ andata meglio?…Essendo i bambini auto-regolatori nei confronti del cibo..è bene anche spostare l’attenzione su altre domande, ma soprattutto lasciare ai bambini il tempo di riadattarsi, e accettare quella fase di passaggio tra l’uscita da scuola e il ritorno a casa. Così facendo saranno i bambini a raccontarvi con più entusiasmo e nei dettagli il vissuto della giornata e ciò che hanno sperimentato (e probabilmente cosa avranno mangiato!).

Provate!

 

 

 

Bambini che si rifiutano di masticare

 

Talvolta alcuni bambini dell’età di 2 anni in su attraversano un momento in cui si rifutano di masticare del cibo solido preferendo quello più morbido, se non addiritura semi-liquido. Naturalmente non si può generalizzare, ma spesso questi comportamenti nascondono delle difficoltà alimentari  legate alle relazioni intrafamiliari, in particolare al rapporto con la madre. Il bambino che non ha difficioltà masticatorie “organiche”, si rifiuta di mangiare cibi più da adulti, perchè vuole tornare ancora piccolo. Può essere questo un segnale d’allarme da tenere sotto controllo e sul quale riflettere. Spesso sono situazioni transitorie che passano velocemente e sono causate da una situazione familiare tesa o ricca di emozioni che il bambino non sa reggere, nè esprimere a parole. Questo piccolo segnale di regressione verso situazioni più infantili e di dipendenza sottolineano un disagio emotivo da tener conto.

Adottare un bambino..(parte seconda)

 

Ognuno ha i propri motivi per decidere di adottare un bambino, l’importante è averci fatto un pensiero profondo sopra, esserne consapevoli e ammetterlo a se stessi in modo onesto. In altre parole: elaborare un lutto. Questo perchè tutta la storia che una persona ha vissuto, non solo “se la porta dentro”, ma la trasmette inevitabilmente all’interno dei rapporti della nuova famiglia. Assai diverso è il vissuto di ogni persona rispetto alla sua impossibilità di avere figli naturali.  Tutte le delusioni, le frustrazioni, le paure, ma anche le speranze e i desideri vengono proiettati nelle relazioni familiari intervenendo- nel bene e nel male- nella crescita del bambino. Quindi ricordiamoci, non solo di avere bene in mente la storia dolorosa del figlio adottivo, ma anche la nostra, altrettanto importante nella formazione della nuova famiglia.

A proposito di depressione post-partum..

 

Care Mamme, sappiate che non siete le sole. Le statistiche parlano di cifre tra il 7 e il 15% di puerpere che soffrono di questo disturbo, ma, se si tiene conto del momento di stanchezza, incertezza e lievi disturbi dell’umore la percentuale sale al 70%.  Fra i centri accreditati per curare le donne segnaliamo:

  • Policlinico Umberto I di Roma
  • Ospedale Sandro Pertini
  • Molinette di Torino
  • Fatebenefratelli e Oftalmico di Milano

Ma ora nell’ambiente clinico si inizia anche a parlare del 5% di neo padri depressi, perchè è vero che sono le donne in genere a soffrire e faticare maggiormente, ma anche gli uomini subiscono gli effetti (non sempre così ideali) dell’arrivo del nuovo nato. Si sentono meno guardati dalla neomamma, poco coinvolti  e timorosi delle nuove responsabilità. Inoltre anche ai più sensibili e fragili capita di sentirsi impreparati di fronte al loro compito genitoriale e di provare molte difficoltà nell’adattarsi ai cambiamenti.

Continueremo ad affrontare l’argomento…

Guardate il film di Alina Marazzi…

 

Care Mamme ma anche Cari papà, andate al cinema a vedere il film di Alina Marazzi ” Tutto parla di te”.

Di cosa parla: tratta del delicato tema della maternità, ma in particolare della fragilità delle madri: della solitudine e dell’inadeguatezza che si prova. Essere e diventare madre è un passaggio non solo fisico, ma anche mentale che scombussola completamente il proprio stato interiore.

E non è solo fonte di gioia, ma anche di dolori, dispiaceri e angosce profonde.

Perché ne parliamo: Mammechefatica ha trattato spesso argomenti legati alla depressione post partum, alle angosce e ai sensi di colpa che spesso provano le madri. E’ importante poterne parlare, con libertà e senza vergogna, ma è difficile, perché andiamo contro un modello sociale che vuole e propone un’immagine femminile sempre perfetta, con un controllo (anche del proprio corpo) quasi totale. Da qui subentra il senso di disorientamento e inadeguatezza. Ecco perché un film come questo può essere un valido strumento di riflessione che ci permette di capire che tutto ciò capita anche alle altre donne, non solo a noi…

Poi ci direte se vi è piaciuto…