Nido: si o no?!

Ancora prima di affrontare le tematiche relative al distacco e all’inserimento c’è chi ci chiede consigli riguardo alla fatidica scelta nido: si o no?!

Come tutte le scelte, anche questa è dettata da una serie di pro & contro che analizzeremo insieme.

Certamente se avete la possibilità, se trovate una struttura che rispecchia i  vostri valori socio-educativi noi siamo e saremo sempre di parte: nido si! poiché l’asilo rappresenta la prima occasione di socializzazione strutturata, all’interno di un contesto extra-familiare che permette al bambino (alla sua mamma e al suo papà) di entrare in un insieme di relazioni e scambi umani che altrimenti non avrebbe. Il fatto di poter giocare e crescere in uno spazio appositamente studiato per favorire gli scambi tra i pari, con una équipe di educatrici preparate, sicuramente favorirà un senso di benessere e armonia sia nel piccolo che nella sua mamma. Il sostegno genitoriale che offre un servizio come l’asilo nido è un ottimo pretesto,(oltre alla socializzazione tra i pari) per convincersi della scelta. Durante il percorso di crescita del bambino si ha spesso l’occasione di confrontarsi, chiedere, osservare e capire. Certo,un grande nemico del nido è costituito dal fattore malattia.Non possiamo negare infatti,che vi è la possibilità che il piccolo si ammali e si indebolisca di frequente vivendo all’interno di una comunità.Non è detto, ma nel 90% per cento dei casi è così. Quindi è bene pensare sempre di avere un’organizzazione familiare che preveda il sostegno di nonni/tata o baby sitter, che possano intervenire in caso di emergenza o malattia del piccolo.

Care Mamme, fateci sapere,anche se le scelte di mandarlo all’asilo o meno sono tutte importanti e significative.

 

 

Tra poco si ricomincia..

Manca poco ormai all’inizio dell’ anno scolastico..tempo di inserimenti, ambientamenti e scoperte nuove..

Mamme siete pronte?! E i vostri bambini?!

Noi vi aspettiamo, come promesso, con una serie di post, come vuole la tradizione, su queste tematiche. Per gestire e affrontare più da vicino le vostre preoccupazioni, i vostri timori o domande (tutte legittime e importanti) e partire col ritmo giusto!

Perché entrare al nido o all’asilo per la prima volta è come compiere un viaggio lontano..bastano pochi minuti e si è immersi in un’ atmosfera magica..dove tutto però appare strano e nuovo.

Vi aspettiamo, intanto ‘preparatevi mentalmente’ e organizzate sacchette,calzine e tutto l’occorrente dal punto di vista pratico!

 

Aiuto! Il mio bambino non parla ad un anno.. (parte II)

 

All’opposto della situazione descritta nell’ultimo post (il ritardo nell’acquisizione del linguaggio), ci sono invece i casi di ipertrofia linguistica, cioè bambini estremamente competenti nel parlare. Se ciò può essre un motivo di orgoglio da parte dei genitori, talvolta può destare qualche preoccupazione in tenera età in quanto indice di un investimento eccessivo sulla verbalizzazione. Ossia gli adulti troppo concentrati sulla prestazione linguistica del figlio denotano un bisogno di controllo eccessivo. Ad esempio, non sempre è bene correggere il bambino piccolo che utilizza termini impropri o espone teorie bizzare sul mondo: prove ed errori costituiscono infatti le tappe di un processo di elaborazione essenziale ai fini dell’apprendimento. L’intervento correttivo dell’adulto in tale processo rischia di essere sentito come invasivo e svalutante con conseguenze negative sulla costruzione di un Sè coeso e competente. E’ importante infatti non sottovalutare mai, dal punto di vista infantile, la differenza tra gli adulti-elefanti e i bambini-formichine!

Aiuto! Il mio bambino non parla ad un anno.. (parte I)

 

Quello scelto è chiaramente un titolo ironico: benchè i manuali di istruzione per “genitori ineccepibili” indichino come momento di acquisizione del linguaggio un anno circa, sappiate che in realtà si tratta un’età di riferimento e niente più. Anzi, lo sviluppo linguistico è molto variabile (ciò che è abbastanza frequente, in genere,  che i maschi sono più lenti delle femmine). I libri che scandiscono in modo rigido le tappe di sviluppo psicofisico dei bambini ne tracciano rappresentazioni idealizzate che spesso allarmano inutilmente i genitori. Piuttosto, per discernere eventuali ritardi o difficoltà si può utilizzare come elemento valido la capacità comunicativa del bambino. Pur non esprimendosi a parole, può infatti essere perfettamente in grado di farsi capire.

Letture sotto l’ombrellone: “Le fiabe di papà Marco”

Le fiabe di papà Marco

Le fiabe di papà Marco

 

Oggi MammeCheFatica propone un libro da leggere con i vostri bimbi in spiaggia, magari sotto l’ombrellone dopo pranzo per accompagnarli verso un dolce sonnellino fra le braccia di Morfeo..

Di cosa tratta: di un libro di fiabe che raccontano le gesta di forti principi e graziose principesse per permettere ai bambini di addormentarsi serenamente senza fare incubi con orchi e lupi mannari.

Perchè ne parliamo: un libretto piacevole, leggero, scritto da un vero Papà per i suoi piccoli.

MammeCheFatica lo consiglia perchè: alla fine del libro ci sono delle pagine bianche dove ogni bambino può disegnare la storia appena ascoltata. E, perchè no, si possono anche raccogliere sassolini o conchiglie per arricchire la rappresentazione. L’importante è non abbondanare mai la fantasia..

“Le fiabe di papà Marco”, di Marco Bavaresco, ed. Aracne. 172 pag.

Dove è bello viaggiare in famiglia..

 

Dalle mail private che stiamo ricevendo abbiamo fatto una top 10 dei luoghi migliori dove viaggiare con l’intera famiglia. Sappiamo che non sempre c’è una certa ospitalità riservata ai bambini nè un’adeguata cura per questi. In alcuni paesi c’è un’attenzione particolare, in altri meno..anzi quasi i bimbi sono mal visti..mah?!!?

Ecco la lista..che ne pensate??

1. Corsica

2. Grecia

3. Sicilia

4.Scandinavia

5.Spagna

6.Francia

7. Toscana

8. Riviera Romagnola

9. Croazia

10. Canada (che coraggio Mamma Carlotta affrontare un viaggio così lungo con Licia!!?)

Teniamo in mente queste mete per l’anno prossimo!!!! p.s.: Grazie alle nostre mamme (e papà) follower che ci tengono compagnia anche in vacanza!!

 

Come vanno le vacanze con i vostri pargoli?

MammeChefatica Senior, è tornata dalla Grecia,(tra l’altro meta perfetta e ideale per famiglie con bambini piccoli), MammeCheFatica Junior invece sta tornando ora dalla Turchia.

Ci chiedevamo come stessero andando invece le vostre vacanze, con i pargoli al seguito.

Stanno facendo tanti capricci? Li trovate invece più sereni e disponibili? Hanno fatto già qualche prova d’autonomia, magari con i nonni?

Come sta procedendo la lunga estate?!

Chissà quante scoperte avranno fatto i  vostri bambini…che meraviglia poter osservare tutti i cambiamenti..quando potete fatevi piccoli e in silenzio osservate i vostri bambini mentre giocano. E’ una delle cose più belle. In quegli attimi ritroverete un po’ della vostra infanzia perduta e riaffioreranno tanti bei ricordi.

 

Che ne pensate? Raccontateci la vostra esperienza..

 

Vacanze single..

In vacanza separati. Da poco, pochissimo o da una vita, per scelta o necessità.

Qualunque sia la causa originaria, le vacanze delle mamme single (o dei papà)

sono un fenomeno in crescita, ed è giusto parlarne. La vacanza con uno o più bambini piccoli vissuta da soli può essere un’ esperienza stupenda ma anche problematica, dipende sempre se è voluta (come scelta) oppure se rappresenta una conseguenza spesso anche dolorosa e faticosa.

In ogni caso bisogna ‘rimboccarsi le maniche’ e pensare a tutto, poiché c’è solo un adulto di riferimento. L’adulto in questo caso dovrà ricoprire sia la parte affettiva sia quella più severa che pone dei limiti o riprende il piccolo. L’importante è riuscire col tempo a trovare un giusto equilibrio, e spiegare sempre ai bambini il perché e il percome delle nostre azioni, e far notare quanto è difficile e stancante dover fare tutto da soli.

Continueremo ad affrontare l’argomento nei prossimi post..

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Relax..

Care Mamme e Papà

MammeCheFatica vi augura qualche giorno di relax e di vacanza, perché è fondamentale ‘staccare’ anche se i genitori, di figli piccoli si sa, non staccano mai… Quindi cercate di rilassarvi, di non fare programmi, di dedicare un po’ di tempo ai bambini ma anche a voi stessi. Cercate di trascorrere dei momenti intensi e autentici, e a fine giornata condivideteli con i bambini, anche se piccoli, apprezzeranno. Non pensate di dover fare grandi attività: meglio privilegiare la relazione e l’atmosfera e concentrarsi sui momenti di gioco piuttosto che andare chissà dove..ai piccoli serve di più una Mamma e un Papà che siano sereni e contenti, poi quando cresceranno saranno in grado di fare nuove esperienze.

Buona Estate a tutti

Stasera a cena fuori..

Stasera Ristorante..chi al mare, chi in montagna, in un paese straniero…vicino o lontano molti di voi proveranno l’ebrezza quest’estate delle prime esperienze al ristorante con i pargoli al seguito..

Per far in modo che tutto fili liscio, che non vi siano problemi, ecco alcuni piccoli suggerimenti utili..

– Una delle maggiori ansie dei neo genitori a cena fuori è rappresentata dalla cosiddetta ‘Brutta figura’: i  piccoli avvertono le nostre ansie da prestazione e se ne approfittano. MammeCheFatica consiglia di mantenere un atteggiamento calmo e tranquillo.

– Evitiamo di ripetere ai bambini, specie se piccoli, le solite raccomandazioni del tipo: “stasera devi fare il bravo”, poiché aumentano solo il livello di agitazione ed eccitazione per la novità.

– e’ sempre utile portarsi dietro un foglio e qualche matita per improvvisare un disegno durante l’attesa..a meno che non siate negli Stati Uniti, son pochi ancora i locali che pensano anche ai piccoli (con fogli e matite incluse!)

– individuate voi un piatto che può piacere al vostro piccolo, e poi fategli assaggiare il vostro per alimentare la curiosità e il piacere di scoprire gusti nuovi.

Buon Appetito, Piatto Pulito!