Le regole: poche ma chiare..

E le regole? Avete ragione..ne parliamo ora! Le regole secondo noi dovrebbero essere date fin da piccoli, in modo chiaro e coerente. Detto così sembra facile, sul campo pratico invece non lo è per niente: sgridare, riprendere il proprio bambino (piccolo o grande che sia) non è cosa semplice, e può scatenare una serie di sentimenti anche contrastanti tra senso di colpa, rabbia o frustrazione. Però possiamo dire per certo che se un bambino fin da piccolo non ha la possibilità di interiorizzare il concetto di regola farà più fatica a gestire i rapporti interpersonali e a relazionarsi quindi con gli altri. Il bambino ha bisogno di limiti e confini ben precisi. Ha bisogno per crescere con i “sì” ma anche con i “no”. Se gli viene sempre concesso tutto, come farà da grande a tollerare tante piccole frustrazioni quotidiane? Come farà ad intuire i bisogni degli altri se è solo incentrato su se stesso? Spesso però in ambito educativo la teoria e la pratica non sempre coincidono: molte volte non si riesce a tradurre quei limiti in modo chiaro e lineare come si vorrebbe e quindi si finisce per cedere… ” Ti dò l’ultimo..poi basta” oppure “E va bene dai, per questa volta..”. Non serve alzare la voce o dover ricorrere a punizioni: se c’è rispetto ci sarà anche per le regole. Ricordiamo solo che essere esigenti non significa essere cattivi genitori! Si ride, si scherza, si gioca, ma quando si dice: “No!” ci si ferma un attimo senza cedimenti o ripensamenti. Così facendo insegnamo anche l’arte della coerenza, una delle più difficili da mantenere durante tutta l’esistenza.

Il ruolo dell’educatrice..

Di asili ne conosciamo ormai parecchi in diverse parti d’Italia. L’aspetto interessante che osserviamo sempre è l’atteggiamento e il ruolo dell’educatrice; sembra uguale e invariato ovunque andiamo. L’educatrice è una figura molto importante all’interno del nido, anche se spesso è sottovalutata. Dovrebbe essere in grado di proporre, intuire e accogliere. Dovrebbe ancora prima essere in grado di osservare il rapporto e la relazione tra i genitori e i bambini, provando a capire senza giudicare (non è semplice né immediato). Desideriamo Educatrici curiose e mai sazie di imparare. Il nostro è un mestiere che può portare ad un forte senso di frustrazione, se non si compie la fatica quotidiana di modificare e introdurre qualche piccolo cambiamento che ci fa sentire un giorno diverso dall’altro. L’educatrice deve essere ben consapevole dei propri limiti e delle proprie responsabilità. Ma deve riuscire a “gettare un raggio di luce”, come direbbe la Montessori per illuminare tutti i suoi bambini e coglierne le potenzialità anche laddove vi sono delle difficoltà. L’educatrice non deve temere l’intrusione di altre figure professionali, anzi, deve utilizzarle per crescere e sentirsi più sicura e disinvolta, anche se, per esperienza, invitiamo a non sentirsi mai troppo sicure, ma a fare sempre spazio ai dubbi e alle criticità. Spesso osserviamo quanto sia difficile conservare l’entusiasmo per i bambini e le proposte educative. Ma la routine non deve togliere il sorriso e la capacità di giocare. Non deve annullare la nostra vivacità culturale e voglia di fare. Cercate, nonostante tutto, di mantenere quella freschezza dei primi tempi e di trovare nel tempo occhi e strumenti nuovi per rinascere ogni giorno, pur sapendo bene quanto sia difficile trovare un giusto equilibrio.

Vi aspettiamo come sempre per confronti e condivisioni. Buon lavoro!

 

Come fare a togliere il pannolino..

“Come fare a togliere il pannolino?”, ci chiedete in tantissimi da tutta Italia? Ma soprattutto, aggiungiamo noi, quando toglierlo? Può sembrare una operazione difficile e noiosa ma vi assicuriamo che avete gestito situazioni ben più complesse!

La prima cosa importante è seguire le indicazioni del nido (se lo frequentate). Decidere di punto in bianco, in un week end di Gennaio che il bambino è pronto per togliere il pannolino senza in realtà seguire un criterio è il modo sbagliato per iniziare l’avventura. In primo luogo bisogna capire se secondo voi il bambino può essere pronto per iniziare a togliere per un po’ di tempo il pannolino e se è in grado di capire quando arriva lo stimolo o meno. Dopodiché vi invitiamo a seguire e condividere alcuni passaggi dettati dal buon senso oltre che dall’esperienza di anni di spannolinamento alle spalle!

– preparare il piccolo e iniziare a far esplorare il water e il vasino. La preparazione più significativa avviene col tempo: “mi passi la carta igienica? Grazie!” “Tiri tu l’acqua? Grazie!” “Ecco la spugna per pulire il vasino”. Molti sottovalutano questi piccoli gesti quotidiani che consentono al bambino di entrare in contatto diretto con la situazione.

– cercate di compiere questa operazione senza fretta e ansia (il bambino la assimila subito e mostrerà insofferenza)

– non assillare troppo il bambino con la domanda “ti scappa la pipì” poiché per esperienza non vi risponderà quasi mai correttamente. Accompagnatelo in bagno con un orsacchiotto o un libretto.

– evitate paragoni con fratelli o sorelle e amichetti del parco. Ognuno ha i suoi tempi e le sue modalità. Ognuno ha le sue paure da elaborare. (Lasciare la pipì o la cacca le prime volte e sperimentare il passaggio sul water non e’ mai immediato né entusiasmante).

– alternate momenti senza pannolino in modo progressivo. Quindici o trenta minuti la prima volta sono già un possibile traguardo. Ripetete l’operazione più volte al giorno preferibilmente in mattinata. (Evitate la sera e i momenti di possibile stanchezza).

Bon Courage

 

 

Questo si..Quello no: imparare a mangiare tutto

“Questo si..Quello no” quante volte ascoltiamo i bambini che fin da piccolissimi impongono il loro modo di fare attraverso il cibo decidendo cosa mangiare. E quante volte però assistiamo a genitori e adulti in genere che accettano di preparare più pietanze per soddisfare i desideri culinari dei piccoli tiranni.. Mammechefatica invita tutti a riflettere su questo punto. Che messaggio educativo stiamo dando ai nostri bambini? Come faranno a diventare cittadini del mondo e viaggiare da grandi se non hanno avuto la possibilità di sperimentare altri piatti? Se non riescono ad apprezzare la pasta (a patto che sia in bianco)?! È fondamentale provare tutti i gusti e poi col tempo assecondare le preferenze, ma non escludere mai a priori, nessun alimento, verdure incluse! Vi ricordiamo che i bambini solitamente tendono a rifiutare un cibo se sanno implicitamente che possono averne un altro. Nel momento in cui non hanno a disposizione un’alternativa (e hanno fame) mangiano e assaggiano quasi tutto. Assaggiare e condividere anche pietanze di altri paesi è un’esperienza non solo sensoriale ma anche sociale: saper stare a tavola e apprezzare cibi diversi dai propri significa anche avere una certa curiosita’ e voglia di esplorare oltre i propri confini.

 

Operatori del settore infanzia a raccolta a Rovigo!

Il 27 e il 28 Gennaio c’è un Convegno importante per tutti coloro che lavorano nell’ambito dei servizi 0-6: ” Meeting Operatori 0-6″ a Rovigo, di cui MammeCheFatica è media partner.

Perché lo promuoviamo? Perché aggiornarsi, formarsi, informarsi e condividere con altri colleghi le buone pratiche è un’abitudine fondamentale di cui non ci dobbiamo mai dimenticare se vogliamo lavorare in modo professionale. Anche per chi fa questo lavoro da anni infatti è importante continuare a confrontarsi, mettersi alla prova e imparare dagli altri per poter essere sempre freschi, appassionati e propositivi con i nostri utenti: bambini e famiglie. Come dice il sottotitolo del convegno parafrasato da un famoso detto africano: “Per fare un villaggio..ci vuole un bambino intero” e allora non mancate e iscrivetevi subito!!

Rientro faticoso? E’ normale!

Dopo quasi venti di giorni di vacanza, a casa, magari con mamma e papà, è molto difficile ricominciare le routines quotidiane per tutti i bambini, specialmente se piccoli. Svegliarsi presto, avere poco tempo per prepararsi, ma soprattutto staccarsi dai genitori o dai nonni rappresenta infatti una gran fatica. Come se non bastasse, tornando al nido, le educatrici sono da “condividere” con tanti altri bambini e non sempre si riesce ad avere un contatto esclusivo prolungato. Dunque, alla luce di tutti questi cambiamenti, non stupitevi se i vostri figli fanno tanto fatica in questi primi giorni di rientro: ci vuole del tempo, è normale! Lievi disturbi del sonno, dell’appetito, dell’umore, dell’attaccamento o altri sintomi possono essere segnali d’allarme di questa fatica di cambiamento. Come comportarsi? Non allarmatevi e portate pazienza. Rassicurateli e cercate di sgridarli il meno possibile: è solo questione di tempo e i bambini si abitueranno molto in fretta alla normalità. In bocca al lupo!!

Inserimenti al nido a Gennaio..

Se il vostro bambino inizia il nido a Gennaio,in questo periodo affronterete il fatidico inserimento o ambientamento. Di che cosa si tratta di preciso e a cosa serve? Il momento dell’inserimento rappresenta l’ingresso al nido ufficiale del bambino e della sua famiglia (mamma,papà in particolare) i quali inizieranno a conoscere l’ambiente, le figure di riferimento e i vari rituali che scandiscono le giornate. Il bambino all’inizio può sembrare entusiasta e felice del nuovo contesto,ma col passare dei giorni potrebbe manifestare segni di tristezza e disperazione non appena si rende conto che la mamma o il papà non saranno presenti. MammeCheFatica vi invita a preparare il bambino (e di conseguenza voi stessi) a gestire i primi distacchi accettando il loro pianto e rassicurando in modo chiaro e deciso il piccolo che in quell’istante ha bisogno di confini chiari e ben delineati. Vi assicuriamo che è molto difficile gestire tutta quell’emotività data dal pianto del vostro bambino che non vuole staccarsi..in quell’istante vi verrà anche solo per un secondo in mente:” ma perchè devo fare tutto questo” poi il supporto delle educatrici e della struttura e il passare del tempo vi faranno cambiare idea! Per questo motivo,anche se iniziate a Gennaio, e la maggior parte dei bambini sono inseriti non sottovalutate i primi momenti al nido che vi permettono di osservare i bambini anche da altri punti di vista. Tutti i bambini che vedrete giocare disinvolti e divertiti hanno a loro volta pianto e metabolizzato il distacco così come lo farà il vostro bambino ma considerate sempre che si è inserito da poco e occorre del tempo per ambientarsi e accettare serenamente il distacco dai propri riferimenti affettivi . 

Bon Courage!

Vacanze finite..si ricomincia..

Come fare a riprendere il ritmo scolastico dopo la pausa natalizia? Molti genitori sono preoccupati per il rientro e ci chiedono come fare a rientrare nei ranghi i piccoli che durante le vacanze hanno preso cattive abitudini tra cui andare a nanna tardi e pranzare ad orari insoliti. I bambini si abitueranno presto al rientro in città e capiranno che la pacchia è finita e torneranno alle vecchie abitudini. Preparate i piccoli al ritorno al nido e alla materna, guardate con loro qualche foto e raccontate loro delle Educatrici e dei loro compagni, un’ occasione per far affiorare immagini e ricordi e rendere più tranquillo e rilassato il rientro. Anche se dovessero piangere al momento del distacco non preoccupatevi (se fosse passato tanto tempo è giusto provare un po’ di smarrimento) consolateli e rassicurateli. Conoscendo l’ambiente e i riferimenti affettivi sarà più semplice fidarsi e accettare il distacco dalla figura materna o paterna. Fate in modo di organizzare e pianificare tutto onde avere imprevisti e dovere correre già dal primo giorno di scuola del nuovo anno.

Buona ripresa a tutti con tanti buoni propositi…

 

I bambini e la neve

E’ arrivato finalmente il freddo. In alcune città sta addirittura nevicando e i più piccoli sono i più contenti. Perché i bambini adorano così tanto la neve? Senz’altro anche per gli adulti è affascinante veder cadere i fiocchi bianchi, sentire il silenzio magico che si crea intorno, ma per i bambini è ancora qualcosa di più speciale. I più piccini apprezzano la neve per poter fare gli stessi giochi che si fanno con la sabbia d’estate, poter creare i pupazzi di neve, ma anche perché è fredda, candida  e rimanda al Natale, alle feste e ai regali. Per i più grandi, una battaglia di neve, uno slittino (anche molto economico come può essere un sacchetto della pattumiera) rappresentano un divertimento fantastico! Ma anche una gara di sculture di neve e ghiaccio può essere un’idea originale e creativa per passare questo ultimi giorni di vacanze.. voi che ne dite?