Fare i compiti…

 

Fare i compiti si sa non è mai stato piacevole, non tanto per i compiti in se’ ma piuttosto per l’obbligo che rappresentano. Talvolta però ricevere l’aiuto di una persona esterna, puo’ essere un valido aiuto e magari diventare anche un punto di riferimento per i giovanissimi. Quando il momento dei compiti diventa difficile da gestire occorre responsabilizzare i bambini verso quello e’ il loro ‘lavoro’. La possibilità di condividere del tempo con dei ragazzi più grandi che aiutano i più piccoli può essere un momento trainante, dove si apprendono modalità diverse da quelle degli adulti e quindi sembra essere tutto più’ facile e perche’ no divertente!. Da adulti però possiamo coinvolgere i ragazzi in modo attivo senza quasi intervenire nella loro gestione del tempo. Non e’ la mamma che deve guardare nello zaino per intendersi, ma è il ragazzo stesso che aggiorna in casa ciò’ che è accaduto in classe e quello che dovra’ preparare a scuola. Questo perché non possiamo pretendere che diventi grande, quindi autonomo, se non facciamo un passo indietro creando lo spazio e il senso di libertà necessaria che la crescita comporta.

 

Campus con Berlitz!

 

 

Si avvicina il pensiero verso la lunga estate 2018..cosa far fare ai bambini/ragazzi della fascia di età tra i 7 e i 14 anni? Se siete a caccia di idee stiamo collaborando attivamente ai Campus organizzati da Berlitz, presso le sedi di Fiavé in Trentino e Montalto di Castro nel Lazio. Quest’anno le settimane saranno a tema: da Harry Potter ai Flinstones, passando per i Pirati. Sarà un’occasione importante per imparare la lingua inglese e fare nuove amicizie in un’atmosfera speciale. L’obiettivo è quello di imparare e migliorare la conoscenza dell’inglese a seconda del livello di partenza. I teachers sono tutti madrelingua, pronti a trasmettere l’entusiasmo per l’inglese anche agli adolescenti più pigri!!  Ci sara’ la possibilità di fare una o due settimane, a seconda della disponibilità. Se volete informazioni o venire a trovarci nelle sedi di Milano e Roma siete i Benvenuti! Scriveteci e ci organizziamo con piacere! Per info visitate il sito www.campiestiviinglese.it

We keep in touch!

 

 

 

“La lezione non serve”: prossimo appuntamento con il CPP

Anche quest’anno Mammechefatica parteciperà con entusiasmo al Convegno Nazionale “La lezione non serve”, promosso dal CPP, diretto dal pedagogista Daniele Novara, il 14 Aprile a Milano. Il tema, che verrà affrontato dai più noti esperti del settore, Vegetti Finzi, Oliviero Ferraris, Ragusa e tanti altri, è quello della didattica tradizionale della lezione frontale. Si approfondirà l’argomento osservando gli effetti sull’apprendimento di bambini e ragazzi e le differenti modalità che potrebbero essere messe in atto dai docenti di ogni ordine e grado. Il CPP da tempo propone infatti un metodo maieutico che poggia le basi su una vera sintonizzazione con i bisogni degli alunni. Siamo curiose di ascoltare pareri di professionisti diversi rispetto a questa tematica sempre più attuale, se si tiene presente l’ aumento esponenziale delle certificazioni per disturbi di apprendimento, iperattività e difficoltà di concentrazione. Anche il mondo dell’educazione infatti deve cambiare e adeguarsi!

N.B. Fino al 15/2 c’è uno sconto per chi desidera iscriversi: fatelo subito! 😉

Alleanza genitori-insegnanti: è crisi

Ancora un nuovo episodio di violenza contro un insegnante da parte di un genitore. Ancora una volta l’alleanza genitori-insegnanti è fallita in pieno. Se un tempo ciò che diceva l’insegnante era oro colato e i genitori lo sostenevano indirettamente, ora invece se l’insegnante si permette di rimproverare l’alunno rischia anche di essere aggredito dall’alunno stesso o dai genitori. Allora qui ci chiediamo: dove è finito il senso educativo della scuola come istituzione? Perchè così tanta violenza gratuita? Che messaggio stiamo restituendo agli adolescenti di oggi? Non è forse giunto il momento di pensare ad una scuola come luogo aperto, di crescita e di confronto, evitando e riducendo al minimo l’aspetto competitivo? Occorre un coinvolgimento emotivo delle famiglie alle attivita’ scolastiche, per conquistarsi quel senso di fiducia che purtroppo ora non vi è più. Occorre un continuo dialogo anche laddove non vi è partecipazione. I genitori invece devono essere sostenuti e aiutati, nel difficile processo di crescita dei loro figli, in modo incisivo ma non giudicante. Devono essere capiti e rispettati in primis i vari ruoli. Va speso molto tempo per cercare di tornare ad un nuovo equilibrio dove le varie parti possano collaborare e condividere anziché addossarsi colpe su colpe senza poi affrontare il vero problema alla base.

Ci interessa il vostro punto di vista: da genitori,insegnanti ed educatori. 


 

Professione Coccodrillo

 

Venerdì pomeriggio eravamo da The Little Reader a Roma, una libreria-caffe’ per bambini e adulti nel quartiere Esquilino, dove è stato presentato il libro Professione Coccodrillo, raccontato da Nadia Terranova,scrittrice e dall’ illustratrice MariaChiara Di Giorgio, la quale ha spiegato a tutti i passaggi dei vari disegni che poi portano a quelli definitivi del libro e infine ha firmato e disegnato tutte le copie! (Inclusa la nostra!). È stato un piacevole pomeriggio, pieno di grandi e piccini curiosi che ascoltavano e commentavano la storia. Già perché il libro è un libro senza parole,  sono le immagini a scandirne il ritmo!

di cosa parla: il libro racconta la quotidianità di un coccodrillo, che si alza, va in bagno (cosa farà?!..che puzza?!), sceglie i vestiti per la giornata, va in metropolitana, passeggia nel quartiere Esquilino, tra un maritozzo di Regoli e un mazzo di fiori alla fine si dirige…(non vi sveliamo il finale!).

perche’ ci piace: il libro ci è piaciuto perché non avendo un testo ognuno può animare la storia come meglio crede! Inoltre rappresenta un ottimo esercizio di fantasia  per i bambini e gli adulti un po’ arrugginiti (quelli che dicono che non hanno fantasia per intenderci).

Professione Coccodrillo e’ edito da Topipittori. Sta avendo un successo incredibile, anche in Cina, Francia e Spagna.

A tutti quelli che si sentono un po’ coccodrillo, buona storia!

La giornata antispreco spiegata ai bambini

 

La giornata antispreco non dovrebbe essere una ricorrenza, bensì un principio da seguire con metodo ogni giorno, e se possibile, da trasmettere anche ai piu’ piccoli perché possano imparare fin da subito ed essere un domani cittadini consapevoli. Imparare a non buttare via, il cibo in primis, dal nostro punto di vista è un’ottima dote. Tante volte i bambini avanzano l’ultimo boccone, o arrivano fino a metà pappa e poi si disinteressano al cibo proposto. Molto spesso basterebbe insistere con dolcezza e abituarli a finire tutto come si faceva un tempo, quando ovviamente non essendoci troppa scelta era anche più semplice e scontato non sprecare nulla e recuperare tutto. Abituarli anche a scuola e all’ asilo a prestare attenzione ci sembra un atteggiamento saggio e doveroso; se poi questi concetti si apprendono in tenera età, diventano dei gesti automatici e naturali. I bambini ne capiscono l’importanza e il valore solo se hanno dagli adulti che mostrano interesse verso questo tema antispreco e in generale verso il mondo che abitiamo.

 

 

 

#leperledimarta

Tra le novità del 2018 di Mammechefatica c’è la collaborazione con wannabemum.it, un sito animato da tre giornaliste che aiuta mamme, papà, tate e nonni ad orientarsi nel complicato e affascinante mondo dell’accudimento e che devono conciliare il tutto con il proprio lavoro.
Attraverso dei video, la nostra pedagogista, Marta Stella Bruzzone darà a tutti i lettori del sito un consiglio pratico e utile sul tema dell’educazione dei bambini: la rubrica si chiama #leperledimarta.
Il primo video, che potete vedere qui, è dedicato alle neomamme e dà dei piccoli suggerimenti su come combattere la stanchezza nei primi momenti dopo il parto.

Seguiteci e scriveteci le vostre domande!!

Prescrittura: deve essere un gioco

Gli esercizi di prescrittura? Devono essere proposti come un gioco, non devono essere imposti. I bambini hanno davanti tutto il tempo necessario per scrivere e fare i compiti!. Spesso nascono dalle loro richieste, o perché vogliono imitare il fratello maggiore alle prese con i compiti. Va bene assecondare le loro esigenze mantenendo sempre una modalità ludica di fondo. Non importa se scrive e che tipo di tracce lascia sul foglio. Il fatto di impugnare la matita rappresenta già un primo esercizio! Iniziate con il nome del bambino, scrivendo le lettere in stampatello maiuscolo. Le lettere possono anche essere create con un filo di lana un po’ grosso, per imparare e memorizzare le sagome e le varie forme. Non preoccupatevi se non riuscisse subito a rappresentare la singola lettera, occorre tempo ed esercizio. Valorizzate piuttosto la sua voglia di imparare e di ‘fare come i grandi’. Preparate insieme una cartelletta per raccogliere tutte le Prove d’Autore. Sara’ utile poi riguardare i progressi nel tempo!. Lasciate però che siano le maestre all’asilo che diano le corrette indicazioni onde evitare problemi.