Incoraggiamo la lettura..

 

 

Come adulti dobbiamo incoraggiare i piccoli aspiranti lettori al piacere della lettura fin da piccoli,anzi piccolissimi. Studi confermano che se i bambini vengono spronati e stimolati in età prescolare, difficilmente perderanno il vizio di leggere in età adulta. Non è solo una questione di tempo, come affermano tanti adulti, possiamo garantire che il piacere di leggere è uno spazio che ci si ritaglia a seconda della giornata, molte volte anche a fine serata o in bagno, non importa dove, basta che sia un luogo di silenzio. E’ bene trasmettere il piacere della lettura anche ai bambini, come momento appunto di riflessione e silenzio in cui leggere o anche solo sfogliare e inventare storie a seconda dell’età. Vista la vastissima scelta poi che offre la narrativa per l’infanzia e l’adolescenza direi che non ci sono scuse! Un  buon libro rappresenta sempre un ottimo stimolo per tutte le età!

 

 

Come togliere il pannolino..

“Come togliere il pannolino in poche mosse”? ci chiedete in tanti, tantissimi.. Sfatiamo qualche mito fin da subito: in primis dobbiamo capire se il bambino/a è pronto o meno. La maggior parte delle volte, togliere il pannolino, è un’esigenza dell’adulto e quindi anticipa le tappe senza rispettare i tempi del bambino (creando inevitabilmente un senso di confusione e instabilità). Se frequentate il nido, seguite i preziosi consigli delle vostre educatrici e condividete i vari step. Iniziate a preparare (e di conseguenza a prepararvi) il vostro bambino spiegandogli nei dettagli che a breve si toglierà un po’ di tempo il pannolino fino ad arrivare a toglierlo del tutto. E’ utile raccontare che l’abbiamo tolto tutti! Come tutte le novità puo’ sembrare impossibile o puo’ fare paura pensare di dover utilizzare il water come gli adulti. Accettate un suo possibile rifiuto senza scoraggiarvi. Portate anche dei libretti in bagno da sfogliare mentre si prova il vasino/riduttore. Dal nostro punto di vista non occorrono premi (nè tantomeno sgridate). Deve essere percepito come un cambiamento naturale!

Come prepararsi all’arrivo di un fratellino..

L’arrivo di un fratellino/sorellina rappresenta sempre un evento importante e carico di significati nella vita di ogni famiglia. Spesso i genitori si interrogano su come affrontare la gelosia del primogenito dato che non sarà facile per lui accettare di colpo di non essere più l’unico al centro. In ogni caso sarà importante:

  • valorizzare il primogenito (chiedendo di aiutare la mamma e il papa’ nella gestione del piccolo) ma ricordandosi sempre della sua età e dei suoi limiti.
  • dedicare del tempo al primogenito anticipando possibili eventuali momenti di crisi (la crisi non deve essere percepita come fase necessariamente negativa)
  • coinvolgerlo in attività piacevoli e rilassanti
  • saperlo tenere in mente nei momenti più critici ad esempio quando la mamma allatta o ha in braccio il secondogenito
  • raccontare e leggere storie che possano interpretare il suo cambiamento e il suo stato d’animo
  • Condividiamo l’idea di preparare qualcosa per il piccolo (un disegno, un oggetto) ma senza caricare troppo le aspettative

La capacità ludica..

Cosa significa saper giocare? Quanto è importante mantenere vivo il bambino che è in noi durante la routine con i piccoli? Sono domande importanti che ogni educatrice deve tenere in mente durante tutto l’anno, anche quando inizia a farsi sentire un po’ di stanchezza non solo fisica ma anche mentale. Riteniamo da sempre che sia fondamentale parlarne e condividere piuttosto che dire “va tutto bene”. Ne parliamo apertamente con tutti, genitori ed educatrici poiché l’unico modo per lavorare sull’alleanza scuola-famiglia è quello di aprirsi al dialogo e spiegare il proprio punto di vista. Per chi lavora tutti i giorni sul tappeto con i bambini inizia ad arrivare un momento di forte stanchezza e ‘apatia intellettuale’ che va capita e nutrita con nuovi stimoli formativi e culturali. Invitiamo chi si trova in questa situazione a reagire, iscrivendosi ad un corso di formazione, facendo rete con le colleghe di altre strutture per condividere e sentirsi capite. Talvolta anche un buon libro o uno spettacolo di teatro per bambini sono piccoli stimoli significativi per rompere lo schema della solita routine.

Avanti! Abbiate cura di voi e del vostro prezioso lavoro!

Autoerotismo infantile

Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza..

Di cosa si tratta? Dai tempi di Freud sappiamo che anche i bambini hanno una loro naturale sessualità che si sviluppa in diversi fasi (orale, anale, fallica per poi diventare genitale).

Perché agli adulti fa così paura questo concetto? I grandi come sempre aggiungono significati maliziosi, adulti, incompatibili con la genuinità dei bambini. In realtà anche i più piccoli in modo assolutamente sano e naturale esplorano il loro corpo, si toccano e delle volte scoprono che alcuni movimenti procurano piacere e dunque li ripetono, soprattutto in quelle situazioni di “vuoto”, noia, ansia o malinconia.

Quando questo comportamento nasconde qualche disagio nel bambino? Quando dura a lungo e l’intensità pare così eccessiva da distrarre totalmente il bambino da qualsiasi altra attività per lui piacevole.

Cosa fare quando capita di frequente? Avvicinarsi al bambino e con tono molto dolce e comprensivo dirgli che non c’è nulla di male nel farlo, ma che è una cosa talmente intima che va fatta in un situazione di privacy: in bagno o nella propria cameretta, non davanti a tutti. Anche distrarlo proponendogli un’ alternativa può essere efficace.

Cosa non fare assolutamente? Sgridare il bambino e farlo sentire in colpa, metterlo in castigo, commentare la cosa con altri in sua presenza, farsi vedere imbarazzati.

La formazione continua..

Alle Educatrici e Maestre che ci seguono, a tutti coloro che vivono e frequentano bambini nonché giovani adulti del Domani, ricordiamo l’importanza della formazione: da giovani per acquisire maggiori competenze e dimistichezza con questo mestiere così difficile (lavorare con le emozioni non è immediato e richiede tempo). Ma il percorso formativo deve continuare anche quando si è raggiunta una certa esperienza, perché davvero “più sai e più sai di non sapere”. La formazione poi in questo periodo storico così fragile diventa un must poiché ci consente di:

– confrontare le nostre opinioni

– ampliare il nostro sguardo educativo

– ridimensionare il nostro ego (in campo educativo si pensa sempre di essere nel giusto e di fare al meglio invece non ci si deve mai dimenticare di rivedersi, riascoltarsi e provare ad attivare sempre nuove strategie educative)

Vi aspettiamo Sabato 14 Aprile a Milano  in occasione del Convegno Nazionale “La lezione non serve” organizzato dal Centro Psicopedagogico per l’Educazione e la  Gestione dei Conflitti di Piacenza per condividere una giornata altamente pedagogica.

Come far fare la Nanna al mio bambino..

Il problema dell’addormentamento e della Nanna in generale rappresenta una delle maggiori difficoltà riscontrate dai neogenitori. Ne riparliamo anche in occasione del prossimo incontro di venerdi 9 Marzo alle 17.30 presso Coco-Mat a Milano in via San Prospero 4 (incontro gratuito, prenotarsi a info@mammechefatica.it).

Come far dormire il mio bambino senza doverlo addormentare in braccio ogni volta? Come gestire i numerosi risvegli notturni? Non è facile offrire un metodo poiché crediamo che ogni genitore abbia il suo, ma sosteniamo l’idea di offrire al bambino una modalità continuativa e rassicurante che ripete sempre gli stessi gesti, in grado di accogliere il suo pianto, ma anche di contenerloQuesto e’ uno dei segreti del mestiere che ci han fatto addormentare tanti tanti bambini. Vi aspettiamo numerosi per condividere questa tematica!