Inserimento al nido: vediamo insieme come..

Sappiamo che per molti bambini piccoli il mese di Settembre sarà caratterizzato da una nuova avventura: l’ingresso all’asilo nido!. Vediamo insieme come fare per affrontare questo periodo in modo sereno senza troppe ansie e timori che sicuramente non aiutano né la mamma né il piccolo. In primis l’adulto, in genere la figura materna, deve elaborare la fase del distacco per cercare di arrivare al momento dell’inserimento preparata e consapevole. Non e’ per niente semplice lasciare il proprio bambino in uno spazio nuovo e con persone (seppur qualificate) che non si conoscono ancora molto. Proprio per questo motivo suggeriamo, sulla base della nostra esperienza, di iniziare a pensare a come poter affrontare questo delicato momento senza traumi per il piccolo e per la madre che sperimenta solitamente una sensazione di vuoto e senso di colpa difficile da esprimere e condividere. Come sempre vi invitiamo a seguire il metodo del vostro futuro nido. L’inserimento al nido e’ un periodo più o meno lungo che richiede come tutte le nuove sfide impegno e determinazione: bisogna dare e darsi tempo. Dare tempo al piccolo per ambientarsi e conoscere le nuove voci che si prenderanno cura di lui e dare tempo a voi stesse per gestire tutto, pianti inclusi..ne riparleremo nei prossimi post.

Dito in bocca: come far smettere?

Non preoccupatevi: non siete né i primi, né gli ultimi genitori alle prese con un figlio con il dito perennemente in bocca. E’ giusto però che ad un certo punto decidiate che questa abitudine sta  diventando eccessiva e rischia di rovinare la struttura dei denti del vostro bambino. Come fare per toglierlo definitivamente? Come diciamo sempre non esiste una soluzione magica che vada bene per tutti i bambini , ma si possono fare diversi tentativi per provare a superare il problema. Abbiamo notato che mettere sul ditino peperoncino o altri gusti o odori fastidiosi non porta a molto, se non far arrabbiare il bambino che si sente preso in giro dall’adulto. Anche le spiegazioni razionali non funzionano molto perchè i bambini sono troppo piccoli e sono troppo legati al gesto di succhiare il dito in quanto rappresenta una coccola per loro, un’abitudine che rassicura e contiene le ansie. Provate a spostare la necessità di contenimento con l’utilizzo di un peluche, una bambola o un nuovo giochino al quale il bambino possa affezionarsi. Inventate una storia che parla di un bambino tanto legato al suo ditino che non riusciva a fare a meno di ciucciarlo in ogni situazione e che poi con l’aiuto di una fatina o di un nanetto del bosco impara a non usarlo più. Attraverso le fiabe i bambini si immedesimano nel protagonista e colgono molti aspetti che li riguardano senza però coinvolgersi troppo emotivamente. Anche la lettura dei libri può essere un valido aiuto per superare alcuni “inspiegabili attaccamenti” , ad esempio “Anna e il dito in bocca”, “La principessa con il dito in bocca”…Vedrete poi che con il tempo il bambino crescerà e non avrà più la stessa necessità di trovare un contenimento, ma sposterà l’interesse su molte altre cose (socializzazione, giochi, libri, disegni…).

Utilizzate il tempo dell’estate per..

Se dovessimo stilare una sorta di lista di buoni propositi per questa estate diremmo: prima di tutto riposatevi. Riposate la mente stanca e ingombra di pensieri. Annoiatevi insieme ai vostri bambini o nipotini. La noia deve esserci anche per gli adulti non solo per i bambini. Sfruttate le belle giornate per fare lunghe passeggiate. Camminare e’ sempre un’azione rilassante e defatigante per tutti. Approfittate del tempo a disposizione per giocare e osservare i vostri bambini crescere giorno per giorno. Organizzate con loro una gita, un picnic, un qualcosa di diverso dal solito che possa trasformarsi nel tempo in un piacevole ricordo d’infanzia. Leggete insieme e raccontate qualche storia, se sono più grandi invece commentate insieme le tristi notizie della cronaca. E’ importante che sentano prima da voi in famiglia cosa accade nel mondo in una modalità adeguata e filtrata da voi.

Buon relax a tutti!

 

 

 

 

A proposito di lettura..

Il periodo estivo è un ottimo pretesto per dedicarsi alla lettura, e anche per i piccoli può essere uno stimolo nuovo, sfogliare un libro in autonomia e poi leggerlo insieme all’adulto. Leggere e’ un rituale che si apprende da piccoli e che si trasmette nel corso della crescita attraverso l’esempio concreto. Se in casa i genitori leggono sarà piu’ facile e immediato consolidare e approfondire il bisogno della lettura anche da grandi. Bisogna creare fin da piccoli uno spazio per la lettura, basta poco: un cesto di vimini, una mensola ad altezza bambino che gli consenta facilmente di prendere il libro e rimetterlo in modo autonomo. Il momento della “lettura”  deve servire anche come fase di contenimento rilassamento in cui il piccolo parla a modo suo e interpreta ciò che vede mentre i genitori sono impegnati in altre faccende domestiche ad esempio. MammeCheFatica collaborera’ con la Libreria dei Ragazzi di Milano (un punto di riferimento storico per insegnanti, educatori e genitori) con la quale condividiamo i consigli per una buona lettura estiva a seconda delle età dei vostri bambini!

A presto per nuove sorprese!

 

 

Perché è importante fare un viaggio senza genitori..

Perché è importante fare un viaggio senza genitori? Si tratta di un’esperienza fondamentale nella vita di un bambino, in quanto gli consente di vivere fuori da casa e scoprire nuove abitudini e rituali magari fino a prima sconosciuti e inoltre può essere un momento importante per fare nuove amicizie. In questi momenti il gruppo dei pari assume un valore assoluto, e ha anche un forte potere consolatorio nei confronti di chi si sente un po’ nostalgico e vorrebbe tornare a casa. Nella vacanza organizzata senza genitori il bambino vive una nuova routine, nuove regole di convivenza e mette alla prova la sua autonomia: non è facile fare tutto da soli (dal vestirsi al lavarsi etc). In ogni caso l’esperienza fuori casa è sempre utile come momento di crescita e di confronto con gli altri.

Baby Sitter: come scegliere?

Siete in tante a scriverci per chiederci come fare a conciliare tutto tra lavoro, famiglia e impegni vari quotidiani. Dal nostro punto di vista psicopedagogico avere la possibilità di delegare ad una baby sitter che, quotidianamente o saltuariamente, ci aiuta e si occupa del nostro bambino è un’ottima scelta per riuscire a fare tutto (o quasi). E’ importante cercare di creare fin da subito un bel rapporto con la baby sitter e metterla nelle migliori condizioni per poter svolgere un buon lavoro dal punto di vista relazionale.  Quest’ultima deve essere una persona affidabile, dinamica ed empatica.  Affidabile perché ogni genitore sa quanto sia difficile lasciare il proprio bambino a qualcun altro e, a maggior ragione, è fondamentale poterlo lasciare senza timori e sensi di colpa.  Dinamica, perché deve trasmettere freschezza e fantasia ed essere flessibile per adeguarsi alle esigenze del bambino, ma anche di mamma e papà. Infine empatica poiché deve riuscire ad entrare subito in sintonia con il bambino e la nuova famiglia, proponendo giochi e attività creative adeguati all’età del bambino. L’obbiettivo è quello di trascorrere il tempo in modo sereno e spensierato, utilizzando la propria fantasia, e abituando il bambino a giocare senza dover ricorrere all’uso della TV o del tablet. La baby sitter ideale dovrà essere puntuale, precisa e chiara nel rapporto con la famiglia.  Dovrà anche riuscire a trasmettere una cultura dell’infanzia e del gioco, e fare in modo che in casa regni una buona atmosfera. Per i genitori sarà un’occasione nuova per osservare il proprio bambino relazionarsi con una figura extrafamiliare competente.

“Facile a dirsi! Ma dove la trovo”? chiederete voi. Il cercasi baby sitter ormai si fa sempre più online perché è un metodo facile e sicuro. Non è immediato trovare la persona giusta, ma, al primo incontro sicuramente capirete ” a pelle” a chi affidare i propri figli con serenità!