Il bambino perfetto: attenzione genitori…

Questa settimana abbiamo avuto modo di affrontare con diversi genitori in diverse realtà educative il tema del “bambino perfetto”. È sempre interessante nonché affascinante notare come vi sia una forte esigenza genitoriale di investire e lavorare per ottenere il meglio dai propri figli. Attenzione: il pensiero di per sé è bellissimo. Ma chiediamoci sempre però se lo stiamo facendo davvero per loro o per noi. E se non gli permettiamo mai di sbagliare – scusate- che idea si faranno poi da grandi? Perche’ non provare piuttosto a spiegare che magari il bambino ha avuto un atteggiamento un po’ esagerato ma che col tempo si aggiusta tutto e soprattutto che tutte le mamme e i papà hanno tantissima fiducia in loro e per questo non c’è da preoccuparsi.

 

 

Scuola dell’Infanzia: età della scoperta

 

ll periodo della Scuola dell’Infanzia è caratterizzato da una serie infinite di domande e di scoperte. Preparatevi alle classiche domande esistenziali del tipo: dove sono nato, come, perché si vive ma soprattutto perché si muore. Poi vi è la scoperta in ambito sessuale partendo dal proprio corpo e quello degli altri. Talvolta i genitori appaiono imbarazzati nel gestire le risposte ma è molto importante rispondere in modo tranquillo e sereno piuttosto che fare finta di non aver capito. Non rispondere significa non prenderlo sul serio. Quando un bambino ci chiede è perché è pronto per la nostra risposta. E’ fondamentale che possa prima confrontarsi in famiglia tra le figure genitoriali e iniziare a farsi un’idea. Dato che – come adulti- non si è mai quasi pronti a certe domande cominciare a preparasi per tempo può essere un’ottima idea. 

 

A Casa e al Nido: i bambini sono diversi

 

Perché a casa è ingestibile e al nido invece mi dicono che è andato tutto bene? Capita spesso che i genitori si trovino in una situazione simile vediamo il perché.  Intanto i bambini a casa sono diversi semplicemente perché sono con i genitori. Quindi percepiscono una certa libertà e possibilità di esternare certi atteggiamenti per i quali magari al nido non osano ancora. Quando sono a casa è come se rivendicassero la vostra esclusività per cui sarà difficile fare molte cose perché i piccoli vogliono stare a tutti i costi con voi. Se però li prepariamo nel tempo e gli facciamo capire che è possibile stare insieme facendo anche giochi e cose differenti allora comprendono meglio anche il vostro atteggiamento. Provate a casa ad allestire due zone una di gioco del piccolo e una vostra. Al nido anche solo per il fatto che vi sono più bambini ci sarà sempre qualcuno più vivace del vostro e poi è più facile distrarsi e perdersi tra le conquiste dei pari. I bambini hanno più da fare anche solo visivamente. Sono più impegnati nella vita comunitaria invece a casa sentono fin da piccolissimi che siamo lì a completa disposizione e questo non va sempre bene! È giusto che sentano che possiamo giocare insieme così come in modo autonomo ognuno come può per poi ritrovarsi e fare di nuovo un gioco e una canzone insieme o preparare la cena.