La violenza alle Donne spiegata ai bambini ai tempi del Covid

Perché spiegare ai bambini il senso della Giornata contro la violenza sulle donne? E’ molto importante che i bambini sappiano che cosa sia la violenza e come riconoscerla per poterle dare un nome e una forma. Lo si deve fare utilizzando un linguaggio appropriato, chiaro e concreto. Se i bambini hanno la possibilità di vivere in un ambiente in cui il rispetto la parità di genere non sono eccezioni, ma sono il pane quotidiano, allora potranno diventare adolescenti e futuri adulti più attenti e consapevoli nelle loro relazioni e legami futuri. Si tratta di lavorarci su e trasmettere una cultura libera da ogni stereotipo, che sappia andare sul piano concreto anche nei momenti di gioco. Basti pensare alle frasi come “Non fare la femminuccia” e tante altre simili.  “La violenza contro le donne spesso parte proprio dal linguaggio e dai termini utilizzati oltre che da alcuni comportamenti. Il linguaggio sessista è profondamente radicato ed è dunque molto complicato da decostruire” come evidenza Babbel  da una recente ricerca. Spesso non ci si rende conto del peso culturale che ricoprono, ma proprio chi lavora in campo educativo deve fare attenzione al significato di certi termini e saperli contestualizzare al meglio offrendo ai bambini una visione non giudicante, in grado di valorizzare e rispettare le differenze, i gusti e le scelte di ogni individuo, senza cadere in trappole stereotipate e predefinite.  In questo periodo così difficile sappiamo che è aumentata la violenza domestica (le richieste di aiuto al numero apposito 1522 sono aumentate del 119% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso!) a cui molto spesso assistono silenziosi anche i bambini. Perché la violenza in generale e sulle donne nello specifico è un tema che ci coinvolge tutti, e non è pensabile far finta di nulla. È bene parlarne, a tutte le età e in tutti i modi possibili.

Guarda il nostro video sul temahttps://fb.watch/1ZcqkJMUGE/

Quarantena con i piccoli: come fare

Come gestire al meglio la quarantena con i piccoli è il dilemma che ci state ponendo in questi giorni durante le varie consulenze. Alcuni bambini sono in quarantena preventiva e sappiamo quanto sia faticoso per ogni famiglia riorganizzare la gestione familiare e la nuova quotidianità non potendo uscire. Il tempo quando si sta in casa è scandito in modo più lento e meno frenetico. Cercate di alternare tanti momenti diversificati senza chiedere al piccolo cosa fare ma continuando a proporre in modo concreto: questa modalità educativa aiuta e agevola non solo il bambino ma anche l’adulto implicato nella relazione. 

  • una canzoncina
  • una breve attività sul tappeto (bastano dei tappi e delle ciotolina e il piccolo farà il resto)
  • un’attività seduto al tavolino oppure se piccolo al seggiolone
  • una storia letta ad alta voce
  • tanta musica classica
  • se fattibile anche i giochi e i travasi con l’acqua sono sempre graditi
  • pasta di sale versione basic (senza sale per chi soffre di dermatite atopica) creata con una manciata di farina e qualche goccia d’acqua tiepida. Per i più grandi invece può diventare anche esperienza olfattiva aggiungendo del caffè in polvere o della lavanda essiccata in semi).
  • un disegno con un grande foglio di carta da pacco (pastelli, matite ma anche tempere se concesse in casa!) posto in verticale alla parete o in terra.
  • collage con vecchio catalogo Ikea sempre utile per inventare storie nuove!
  • trascorrere il tempo in casa senza necessità della TV o dei devices può essere una scelta (condivisa o meno) che dal nostro punto di vista psicopedagogico è molto importante: significa privilegiare a contribuire il mondo interno del bambino. 

Ansie e lockdown: come affrontarle con i bambini

La preoccupazione e la tensione per un possibile nuovo lockdown e’ nei pensieri e nei gesti di tutti. Per ora il nuovo DPCM pone una serie di limitazioni che salva in presenza le realtà educative della Prima Infanzia, della Primaria e delle Medie. Come fare a incastrare il lavoro tra quarantene e gestire nel contempo tutto il resto? Detto ciò ora preoccupiamoci e quindi investiamo al meglio le energie su come tutelare e proteggere i bambini da queste nostre continue ansie. Questo è il vero nocciolo della questione..anche se non ne parliamo direttamente con loro perché molto piccoli, assorbono e intuiscono le nostre agitazioni e insofferenze da un punto di vista generale. Quindi cercate di offrire loro sempre un senso di sicurezza e di serenità creando tanti brevi momenti di: gioco, coccole e canzoni da ascoltare e cantare insieme. Con una sola accortezza: quando siete con loro giocate con loro e per un attimo dimenticate il resto.

I bambini chiedono sempre e solo una cosa difficilissima agli adulti: la capacità di sapersi sintonizzare sui loro bisogni. O no?! 

 

I Cambiamenti: tra necessità e crescita

Questa settimana tornano gli ECM a Cremona, presso il Civico 81. Sì ricomincia col tema del Cambiamento all’interno dell’equipe, con un primo focus sul significato del cambiamento da una prospettiva interna, perché si sa, in educazione prima di poter proporre un cambiamento agli altri (bambini o adolescenti) dobbiamo avere il tempo per capirlo e interpretarlo noi. Il cambiamento negli educatori offre sempre nuove prospettive, occasioni e opportunità ma non è mai un passaggio scontato e può avvenire nella misura in cui vi è una “condizione di apertura e flessibilità”. E poi ancora altra formazione sempre sul tema del cambiamento, ma rivolta alle educatrici dei nidi, con nuove esigenze da ascoltare cercando di mantenere sempre uno spirito e un atteggiamento il più pratico e concreto possibile. Nel frattempo ci chiediamo: come avranno reagito i bambini che hanno cambiato scuola e asilo quest’anno? Che accoglienza avranno ricevuto? E le famiglie? Saranno tranquille o vivranno con diffidenza il posto nuovo? Perché ogni cambiamento, si sa, ci occupa parecchi pensieri ed energie..e vorremmo andassero subito tutti a buon fine, anche se cambiamento fa sempre rima con tempo: non dimentichiamolo nella fretta quotidiana…

Buona scuola a tutti

 

 

Buona scuola a tutti! Ai piccoli che hanno già ricominciato l’anno e ai bambini della Primaria e adolescenti delle Medie e Superiori. Che sia una prima settimana piena di speranze ed emozioni nonostante tutto! Confidiamo nei bambini, che possano trovare il bello anche in una situazione surreale come quella attuale, che siano in grado di andare oltre le mascherine e il distanziamento sociale al quale dobbiamo attenerci. Bambini diciamo a voi: divertitevi e riappropriatevi delle vostre scuole! Lavorate di fantasia e immaginazione dato che quest’ anno le classi saranno spoglie di giochi e materiali: sara’ però un’occasione unica per volare alto e crescere insieme: dai bambini, ai genitori passando per gli insegnanti. 

 

 

 

 

L’incertezza dello 0-3

Siamo quasi alla fine di luglio ormai e non sono ancora giunte le linee guida per l’apertura delle varie realtà educative 0-3 anni. Questo porta inevitabilmente ad un forte sconforto e senso di disorientamento tra le varie figure educative ma anche tra le famiglie che non sanno con esattezza quando e come riapriranno i nidi dei loro bambini. Nonostante questo clima di continua incertezza e confusione suggeriamo di non far passare questa sensazione ai piccoli i quali hanno bisogno di punti di riferimento chiari e precisi. Hanno già sofferto e patito abbastanza in questi mesi di isolamento. Da un punto di vista mentale poi è fondamentale dare e darsi un obbiettivo aspettando Settembre soprattutto in un periodo storico  così delicato e fragile come quello che stiamo vivendo. Sta a noi crederci e continuare a stimolare la loro curiosità e immaginazione quotidiana. Proponendo giochi, attività e visite in grado di saziare il bisogno di socialità. Continuate quindi  a collezionare ricordi in questa strana estate da portare (un giorno!?!) a scuola e al nido: servono a scandire il tempo, saranno utili per ricordarsi di alcuni momenti trascorsi insieme.

 

 

Si ricomincia…

 

  • A tutte le strutture socioeducative che da oggi riapriranno i battenti per accogliere i bambini, va il nostro pensiero. Da oggi più che mai occorre un forte senso di organizzazione, prudenza, senza far mancare ovviamente un po’ di sana emozione e di entusiasmo che ogni ripartenza ci regala. Non preoccupatevi se i bambini possono sembrarvi un po’ emozionati o irrigiditi è comunque trascorso tanto tempo, e ritrovarsi sarà inevitabilmente un’esperienza strana, quanto preziosa.
  •  Alle educatrici,educatori e maestre diciamo: buon rientro, carico di fiducia, serietà, e senso di responsabilità. Cercate di mantenere un atteggiamento positivo, accogliente e rassicurante nonostante la mascherina. Dovrà essere uno stimolo per fare di più e affinare i propri limiti. Ricordiamoci sempre che l’esempio lo diamo spesso inconsapevolmente attraverso i nostri gesti e il nostro atteggiamento non verbale. Dobbiamo essere in grado di contenere non di agitare.
  • Ai genitori diciamo: nonostante il periodo e la situazione cercate di non proiettare ansia e timori nei bambini che invece hanno bisogno di tornare a giocare in modo spensierato e naturale. Condividete le regole e rispettatele insieme: è importante che i bambini capiscano che è ‘per il bene di tutti’.
  •  Ai bambini : fate scorta di giochi e di emozioni collettive, di canzoni e di esperienze nuove da raccontare a casa!

 

 

 

 

 

 

Prepariamo i piccoli, avanti!

 

Prepariamoci a preparare. Già perché come abbiamo ripetuto più volte, occorre prepararsi tutti al possibile ritorno tra asilo,scuole dell’infanzia o centri estivi. I bambini devono prepararsi, ma anche gli adulti: come genitori e come educatori i quali avranno delle responsabilità elevate, perché questo giro il fattore sicurezza dovrà essere messo al primo posto, attorno al quale ruoterà l’atmosfera educativa. Quindi si tratterà di una vera catena di passaggi: i genitori che mandano i piccoli, le strutture che accolgono, sanificano, e cercheranno di lavorare (contenendo al meglio le ansie..questa sarà la grande sfida che ci tocca). Si, siamo pronti, con il cuore che batte, le regole da seguire, gli spunti da prendere dagli altri paesi, una nuova metodologia, ma soprattutto con la capacità di non far pesare questa situazione ai bambini. Perché anche loro hanno delle aspettative nel tornare a giocare. Quindi dovremo essere più creativi e flessibili di prima. Due caratteristiche fondamentali per chi si occupa di educazione!. Educare tra l’altro significa anche ‘sapersi aprire al nuovo’ quindi crediamo possa essere l’occasione giusta per dimostrarlo.

Avanti bambini arriviamo!

Asilo e scuola a distanza: le difficoltà dei piccoli

Questo periodo di emergenza sociosanitaria ci porta ad una serie di cambiamenti, non tutti semplici ed immediati da accettare. Non è facile per noi,figuriamoci per i piccoli. Immaginiamo non sia tutto rose e fiori, non ultimo il contatto video con educatrici ed insegnanti. Già, perché se da un lato la tecnologia aiuta, dall’altro può trovare anche un possibile rifiuto da parte di alcuni bambini, che non accettano questo tipo di contatto e che preferiscono separare determinate realtà: a scuola si incontra la maestra, a casa i genitori. Suggeriamo di proporre ai piccoli degli esempi concreti, di far capire loro che la maestra ad esempio ci propone un gioco,una canzone e che è il suo modo per salutare tutti i suoi bambini, dato che anche lei deve stare a casa. Non obblighiamo i bambini a partecipare ai saluti via web, piuttosto diamogli tempo per capire. Non è semplice per loro capire il motivo di tutto ciò, proponiamo loro un’alternativa: “perché non facciamo un disegno per tutti i compagni e lo mostriamo domattina? Faremo vedere il lavoro, noi saremo nascosti dietro”. Oppure: diamo loro qualcosa da preparare per il prossimo saluto, un piccolo scherzo, un indovinello, in sostanza qualcosa che sposti l’attenzione dal video ma non dall’idea del gruppo-classe,senza sensi di colpa o di imbarazzo,senza chiedere loro:” perché tu non vuoi, vedi tutti gli altri che partecipano?”. Si può essere parte anche senza partecipare in modo attivo. Rassicuriamo i piccoli in questo delicato periodo che si tratta di un momento e che poi le scuole e gli uffici verranno riaperti. Cerchiamo in ogni caso di valorizzare tutte le cose che possiamo fare in casa insieme, senza dimenticarci della vita di scuola: elencare i compagni,le maestre, ricordare a voce le azioni e i saluti che eravamo abituati a compiere. Sono dettagli significativi per i nostri bambini in cerca di un significato. 

Distanziamento sociale per il bene di tutti

Gli epidemiologi ci dicono in modo molto chiaro di imparare velocemente ad acquisire un nuovo stile di vita e mettere in atto il distanziamento sociale. Tenere le distanze di almeno un metro, è un concetto che deve essere applicato da tutti noi aldilà della zona rossa o meno. Si tratta di mettere in atto delle semplici modalità di convivenza che diventano fondamentali non solo per tutelare noi stessi ma anche gli altri. Per quanto riguarda i piccoli, evitate di portare al parco e sui giochi in mezzo a tanta altra gente, anche se ci si trova all’aria aperta. Anche se i bambini sembrano meno esposti rispetto ad altre fasce di età vanno prese delle precauzioni ovunque, semplicemente per fare in modo che il virus diminuisca la velocità di circolazione. Rispettiamoci e rispettiamo e anche i piccoli ci imiteranno naturalmente.