Come si promuove l’autonomia e la curiosità in un bambino?

 

E’ fondamentale che da subito i bambini siano stimolati nel porsi delle domande, nel capire il perchè delle cose e del funzionamento del mondo. Senz’altro i piccoli hanno una curiosità epistemofilica intrinseca (così come la definiva la grande psicoanalista Melanie Klein), ma anche l’ambiente intorno a lui deve favorire il più possibile l’apprendimento e l’esperienza. Un esempio banale, ma comprensibile a tutti i genitori di bambini che abitano in città. Non esiste solo l’auto come mezzo di trasporto, ma anche l’autobus, la metropolitana e i tram (che costano ed inquinano meno fra l’altro!!). Portate i vostri scriccioli a spasso o in bicicletta, facendo notare le particolarità dell’ambiente, esplorando insieme..(il treno, il controllore, l’autista, i poliziotti…) vedrete come saranno felici di fare tante nuove scoperte! Per i più grandi, a questo proposito, segnaliamo “Stars”, un’iniziativa del Comune di Milano che con Budapest, Cracovia, Londra, Edimburgo e altri grandi città promuove il tragitto casa-scuola sulle due ruote..un modo intelligente per favorire l’utilizzo della bici!

Mammechefatica parla di..Homeschooling..

 

Quest’oggi Mammechefatica parla di Homeschooling…ecco i nostri pareri a riguardo.

La psicologa sostiene che i bambini apprendano meglio a scuola, a contatto con i coetanei e con un’ insegnante che svolge questo ruolo di professione ed è dunque a conoscenza de metodi didattici più efficaci. Inoltre spesso genitori e figli, indipendentemente dal buon rapporto che li lega, discutono fra loro facendo aumentare l’ansia da prestazione nel bambino. Permettendo invece a qualcun altro di svolgere il ruolo di insegnante e riappropriandosi così di quello di madre o padre, si aumenta l’autostima e la motivazione nel figlio.

La pedagogista afferma che i bambini hanno bisogno di instaurare nuove relazioni e di socializzazione al di fuori del contesto familiare. Ridurre e limitare queste forme significa limitarne l’autonomia e l’indipendenza del bambino stesso. Inoltre nell’Home Schooling nella maggior parte dei casi è il genitore che chiede al bambino cosa fare e che argomento privilegiare. Si tratta di un atteggiamento adulto di tipo insicuro che al contrario deve saper porre dei limiti e trasmettere l’uso delle regole all’interno  della società- la scuola- appunto.

Un aspetto positivo è invece il maggior contatto con la natura, e i tempi più dilatati incentrati sulle necessità reali del bambino stesso. Ma riteniamo comunque che l’esperienza altamente socializzante della Scuola e il contatto umano con realtà differenti (non solo i fratelli o le sorelle) siano fondamentali per il bambino come approccio alla vita.

E voi mamme e papà cosa ne pensate? Ci interessa il vostro punto di vista da genitori…

Una scuola di mattoncini LEGO

 

Qualche giorno fa in Danimarca hanno annunciato l’apertura ad agosto di una scuola a Billund che unirà il sistema scolastico danese e la creatività della Lego, l’azienda dei famosi mattoncini colorati. L’ideatore di uno dei giochi più famosi al mondo, Kjeld Kirk Kristiansen, si augura che questa scuola possa fungere da esempio per altri istituti futuri e che la città possa diventare presto la capitale dei bambini. Il preside sarà il fisico inglese Richard Matthews che si propone di coordinare una scuola che stimoli un apprendimento incentrato sui quesiti, ma anche sul gioco, sulla fantasia e sulla musicalità.

Quando arriveranno anche in Italia progetti così??!

Perchè leggere ai bambini è importante?

 

Molte ricerche hanno dimostrato quanto sia importante per uno sviluppo mentale ed affettivo leggere ad alta voce ai bambini ninnananne, filastrocche e favole. Vediamo qualche motivazione:

-favorisce l’attaccamento tra adulto e bambino

-sviluppa immaginazione e creatività

-aiuta la memoria

-favorisce un adeguato sviluppo del linguaggio

-stimola l’apprendimento

dunque…buona lettura a tutti!!

I disturbi specifici dell’apprendimento (I parte)

Cosa sono? I cosiddetti DSA sono delle difficoltà nell’acquisizione delle abilità scolastiche non dovute nè ad un ritardo mentale, nè ad un trauma, nè ad una mancanza di opportunità di apprendimento.

Come si manifestano? Nella difficoltà di leggere (dislessia),scrivere attraverso la giusta azione fino-motoria  (disgrafia), fare i calcoli (discalculia), utilizzare correttamente l’ortografia (disortografia). Tuttavia i bambini (e gli adulti) che ne soffrono sono persone con un quoziente intellettivo nella media o superiore alla media (questo è un criterio fondamentale per poter fare diagnosi), sono creativi e vivaci.

Quali sono le cause? Delle alterazioni neurobiologiche si cui si sta ancora studiando.

Quali sono i fattori di rischio? La presenza di un disturbo del linguaggio entro gli 8 anni, la familiarità (avere quindi un genitore con dsa), ma anche una storia genitoriale di alcolismo o disturbo da uso di sostanze

Quanto sono diffusi? Le ricerche rilevano una percentuale tra il 3 e il 5% della popolazione.

Per info: www.aiditalia.org;  www.lineeguidadsa.it

Imparare a leggere e a scrivere prima del dovuto..

..non sempre è qualcosa di utile al bambino. Ragioniamo onestamente: non fa forse più piacere ai genitori poter inorgoglirsi delle doti precoci dei propri bambini? Tuttavia al figlio cambia qualcosa saper contare fino a 50 già a 4 anni? No, se non a distanziarsi dagli altri amici erigendosi a “bambino super intelligente”, proprio come lo fanno sentire il papà e la mamma. E’ chiaro che non bisogna vergognarsi del QI alto dei propri figli, ma neanche puntare solo su quello, per non rischiare di investire eccessivamente su aspetti cognitivi e dimenticarsi quelli emotivi, altrettanto importanti. Ci penseranno le insegnanti della Scuola d’Infanzia ad introdurre gradualmente e al momento opportuno i primi concetti basilari utili ai fini dell’apprendimento scolastico..noi pensiamo a farli stare sereni e a dar loro tanto affetto!!

Il gioco (parte I)

Cos’è il gioco? Per i bambini è tutto. Rappresenta una modalità di apprendimento, di sviluppo della fantasia e della creatività, ma favorisce anche le relazioni. Certamente un bambino può giocare da solo, ma se in compagnia di un adulto può sfruttare l’occasione per sperimentare nuovi ruoli, soluzioni ai conflitti e modi di comunicare con gli altri. Inoltre il momento del gioco costituisce anche uno scambio affettivo, motivo per cui si sente spesso dire che non importa la quantità di tempo di un genitore dedicata al gioco, ma la qualità del tempo stesso. MammeCheFatica è d’accordo con questa affermazione, purchè non si sminuiscano le esigenze di base di ogni bambino di poter trascorrere qualche ora con i propri genitori, lavoro permettendo. Come può comportarsi un adulto? Le uniche regole da rispettare sono:

  • ricordarsi delle emozioni infantili
  • lasciarsi trasportare dalla fantasia
  • divertirsi autenticamente condividendone la gioia (i bambini se ne accorgono se non siete coinvolti dal gioco e vi state annoiando!)

Mamme… si canta!

 

Care Mamme,
MammeCheFatica vi consiglia…di cantare!

– E’ estremamente salutare;
– Sui bambini ha un effetto molto rilassante.

Ve lo garantiamo noi che con le canzoncine tutti i giorni incantiamo i vostri bambini.
Quando cantare? Sempre!

– E’ un’ ottima forma di relazione, di gioco e di comunicazione;
– E’ una forma di apprendimento, poichè attraverso il canto il piccolo impara nuove parole per arricchire il suo lessico;
– Una volta interiorizzata la capacità di cantare è una modalità da accompagnare ai momenti di gioco, di disegno o di tranquillità.

Provate e diteci cosa ne pensate.