Se il piccolo balbetta: cosa fare

Può capitare che nella fase di crescita (in particolare tra i 24 e i 36 mesi) il bambino possa attraversare una fase in cui manifesta difficoltà nell’esprimersi e inizi a parlare ripetendo più volte le prime sillabe soprattutto ad inizio frase. Molto spesso un forte cambiamento (come, ad esempio, la nascita del fratellino o un trasferimento in una nuova città) possono portare ad un momento di insicurezza emotiva ed instabilità. La maggior parte dei casi si risolve in modo automatico nel giro di qualche settimana, altri casi invece, presi in tempo vengono affrontati con il supporto di un logopedista. Invitiamo i genitori e gli adulti che frequentano il piccolo ad aiutarlo adottando questa modalità:

– mai giudicare o correggere il bambino mentre sta parlando, specie se ripete sempre le stesse paroline o se non si capisce

– cercare di metterlo a suo agio, organizzando mentalmente frasi semplici

– sintonizzare lo sguardo e ascoltarlo attentamente, evitando di fare altro

– utilizzare il canto, le filastrocche (la rima baciata è di grande aiuto) e la lettura ad alta voce: fortificano la relazione e stimolano il piccolo in modo naturale ad apprendere nuovi suoni e vocaboli. Cantare insieme davanti allo specchio, mentre ci si lava i denti è da sempre un gioco che dà ottimi risultati.

Non scoraggiatevi mai, poiché si tratta di una fase passeggera, e cercate di non far pesare ‘la colpa’ su nessuno: i piccoli avvertono subito queste intuizioni e di conseguenza si portano dietro il peso..

 

 

A proposito di balbuzie nella prima infanzia..

Per rispondere a Tiziana e FedeLove che ci hanno scritto una mail privata:

Cos’è la balbuzie? È uno dei disturbi del linguaggio più frequenti nei bambini piccoli; ma spesso non si tratta solo di un problema a livello linguistico. Infatti intorno ai 2 anni (l’età dei capricci infiniti) si può leggere come espressione di aggressività repressa che scoppia improvvisamente e blocca il linguaggio. Se in questa fase così difficile (e talvolta estenuante per i genitori) il bambino riceve eccessive punizioni e rimproveri, si inibiscono le sue istintive pulsioni aggressive facendo prevalere il senso di colpa. Questo blocco può facilmente avere una ricaduta nell’espressione linguistica.

Se si tratta di balbuzie momentanee (magari insorte in un periodo di particolare stress emotivo) si consiglia di non far pesare il difetto, facendo finta di niente per non rendere ancora più insicuro e preoccupato il bambino stesso.