Il pentolino di Antonino…

pentolino di antoninoIl pentolino di Antonino e’ un libro speciale che parla appunto a tutti i bambini speciali che conosciamo. (Ed. Kite, 16 euro scritto da Isabelle Carrier). Antonino e’ un bambino che trascina sempre con se’ il suo pentolino. Se lo porta dappertutto, anzi non riesce proprio a liberarsi, e questo limite gli impedisce di giocare con gli altri e rapportarsi con il mondo esterno. Finché… Antonino non incontra Margherita, una signora che gli svela che anche lei ha un suo pentolino (piu’ piccolo e di colore verde) con il quale ha imparato a convivere e a fare tutto.

Questo incontro ribalta la prospettiva di Antonino che…..

A MammeCheFatica piace perché: è uno strumento fondamentale per genitori, e professionisti che attraverso il libro affrontano le difficoltà che ogni diversita’ porta con sé.

Perché ognuno ha il suo pentolino.

Perché ognuno di noi si e’ sentito almeno una volta incompreso, non accettato e arrabbiato per questo. Perché riteniamo sia importante parlarne e far emergere col tempo le eventuali difficoltà. Con l’augurio di incontrare spesso persone speciali come  la Signora Margherita che incoraggiano, spronano e ci offrono nuovi punti di vista in grado di trasformare un limite come potenziale risorsa.

Da leggere a TUTTI i bambini, gia’ dalla scuola materna. Un utile strumento di riflessione per insegnanti, educatori e genitori.

Come spiegare la diversità senza…

Come spiegare la diversità ai nostri bambini senza ferire o cadere nella retorica?

Cosa rispondere alla domanda: “Mamma perché quel bambino è strano?”

MammeCheFatica prova a rispondere così: Tutti noi siamo uguali e diversi insieme.

Ci sono alcuni bambini che possono sembrarti strani, ma anche tu potresti essere strano per loro, sai? E poi, anche se quel bambino non parla o non cammina o non vede riuscirà a fare delle cose magiche che tutti gli altri proprio non riusciranno a fare, sai?!

Ci sono bambini speciali e  magici, che hanno una fantasia strepitosa, che vivono in un loro mondo ma che sono molto più presenti e sensibili di tanti adulti ad esempio!.

Non bisogna aver paura, non bisogna temerli, né ignorarli. Aiutarli, giocarci insieme, inventare nuove forme comunicative è utile e formativo anche per noi. Per i bambini, per le famiglie, per gli adulti. Il poter condividere momenti emotivamente forti è un dono grandissimo. è un’esperienza formativa sul piano umano che auguriamo a tutti di poter sperimentare e vivere. Perché solo così può cambiare il punto di vista verso la diversità, non è vero?

Arricchiamoci delle nostre reciproche differenze” scriveva Paul Valéry

Raccontateci le vostre esperienze, forza.Vogliamo sapere come avviene l’accoglienza in classe, se ci sono delle resistenze o delle difficoltà.

 

 

Avete raccontato ai vostri bambini la storia della renna Rudolph?

“Tra le renne aiutanti di Babbo Natale ce n’era una che si distingueva per un naso rosso rosso che si accendeva come una lampadina. Questa renna si chiamava Rudolph e soffriva tanto quando le sue compagne la prendevano in giro perchè diversa da loro. Ma una notte una nebbia fittissima avvolgeva le terre del Nord. Babbo Natale era molto preoccupato di non riuscire a recapitare i regali ai bambini di tutto il mondo. Era disperato e agitatissimo, nessuno era in grado di aiutarlo e suggerirgli un metodo per aggirare l’ostacolo. Quando però Rudolph iniziò a far lampeggiare il suo naso rosso Babbo Natale ebbe un’idea meravigliosa: far guidare la slitta da Rudolph in modo che potesse illuminare il percorso. Da quel momento tutte le renne accolgono come un eroe Rudolph portandogli rispetto”.

Una fiaba semplice e carina per ricordare anche a Natale l’importanza della diversità e della tolleranza..

Gemelli che fatica! (parte prima)

 

Due bambini perfettamente identici dal punto di vista fisico tanto da essere confusi dagli stessi genitori… Che fatica essere gemelli! Se una volta la tendenza era quella di trattarli come una persona unica, vestirli uguali e regalargli gli stessi giochi, oggi si cerca di evitare questa confusione di identità fisica e psicologica favorendone una sana separazione. Da un lato i bambini sviluppano un legame molto forte fra loro, si fanno compagnia e si consolano vicendevolmente, dall’altro però lottano strenuamente per essere riconosciuti come persone diverse. → «Gemelli che fatica! (parte prima)»” class=”more-link”>…continua… «Gemelli che fatica! (parte prima)»