E’ giusto o sbagliato?

mamma e figliaOggi vi riportiamo noi una domanda: “Cos’è davvero giusto o sbagliato in educazione”?

Il problema di fondo è che non esiste un giusto e uno sbagliato in questo campo, ma esistono tanti punti di vista e tante teorie in merito.. Noi diciamo sempre che ognuno si identifica in alcuni principi e sceglie implicitamente ciò che più rappresenta di più il suo modo di fare e di pensare (anche sulla base di come è stato educato lui a sua volta). Certo, l’assenza di una risposta vera e propria non è sempre semplice da gestire, avete ragione! Tuttavia, non è facendosi queste domande che si potrà fare molta strada, piuttosto è importante seguire il proprio istinto sulla base di quanto osserviamo in quel momento. “Cosa mi vorrà dire il mio bambino con questo pianto?” “Perchè proprio adesso?” sono interrogativi semplici che aprono molte possibilità e molte reazioni diverse che partono però tutte dall’importanza data all’ascolto delle nostre emozioni e di quelle del nostro piccolo.

Il lavoro del genitoe è durissimo, ma non siete soli!! Noi vi supportiamo!

 

 

Come e quando insegnare le regole delle strada?

 

Come tutti gli insegnamenti, anche quelli circa l’educazione stradale, è bene che si inizino in tenera età. Se si riesce poi a trasmettere il senso civico attraverso il gioco e non un noioso quiz per adulti, ancora meglio! Segnaliamo questa bella iniziativa del Comune di Milano: Ghisalandia, un percorso divertente e interattivo per apprendere l’importanza della sicurezza stradale.

Dove? Presso il Comando centrale della Polizia Locale in Via Beccaria, 19.

Cari genitori, poi potrete chiedere  ripetizioni ai vostri bimbi!! 😉

Le fatiche dell’educare…

 

L’Educazione è un tema assai caro a MammeCheFatica…ma sempre più complesso e talvolta difficile da gestire. in particolare in questo delicato periodo storico,in cui vi è una grande crisi di valori generale che inevitabilmente penetra e sconfina anche in ambito socio-educativo.

Educare, che proviene dal latino e significa tirar fuori, è un verbo molto importante che talvolta tutti trascuriamo. Perché  il gesto dell’educare lo si ritrova non solo nelle istituzioni scolastiche o negli asili ma anche a casa, nella quotidianità e nelle relazioni che stabiliamo. Siamo tutti soggetti educanti e con delle responsabilità nei confronti dei piccoli.

“Stimolare la vita, lasciandola però libera di svilupparsi, ecco il primo dovere dell’educatore”. Son sempre attuali le parole di Maria Montessori nel suo libro “Educare alla Libertà” (ed. Oscar Mondadori, euro 7).

 

 

Bambini piccoli e nuove tecnologie..

 

Il mondo del marketing ancora una volta ha fiutato l’affare..ormai non c’è un bambino su due che non sappia cosa sia uno smartphone o come usare un I-Pad. Le nuove tecnologie infatti si stanno diffondendo sempre di più anche tra i piccolissimi. Non possiamo che condividere l’opinione espressa dal noto pedagogista Daniele Novara: “Non tutto quello che il mercato propone come innovativo è legittimo, nè tantomeno educativo”. Queste applicazioni per piccoli tra gli 0 e i 6 anni sono molto rischiose per lo sviluppo infantile: possono dare dipendenza, ridurre le relazioni sociali, rovinare la vista, limitare tutti gli spunti di apprendimento reale di cui ogni bambino necessita per un’evoluzione sana.

Attenzione dunque, genitori, siate consapevoli dei rischi e siate responsabili: il vostro è un ruolo educativo fondamentale.

E’ tempo di papà…

 

Mammechefatica invita i papà a leggere il libro: “Mo te lo spiego a papà” di Francesco Uccello (ed. Tea)

Perchè leggerlo: è una lettura ironica e simpatica e ci fa capire che anche il mondo maschile è in grado di gestire la prole,  amare e crescere i propri figli…

A chi è rivolto: ai genitori. Il libro raccoglie una serie di domande difficili che i figli prima o poi pongono ai loro genitori…e in questo caso a farsene carico è…un meraviglioso papà “EducAutore” come si definisce per spiegare il suo ruolo di educatore (mestiere che svolge nella vita lavorativa..da quando è diventato anche genitore anche la sua prospettiva è cambiata…da qui nasce l’esigenza del libro..)

Perchè ne parliamo: per valorizzare l’aspetto educativo maschile nel quale da sempre crediamo molto. I bambini hanno bisogno dei loro papà, e il legame con loro è molto significativo.Non solo per l’aspetto sociale che la figura paterna riveste ma piuttosto per il rapporto e la fiducia che gli consentiranno di diventare grande e raccogliere le sfide della vita..

Ne abbiamo parlato anche i giorni scorsi e lo ripetiamo: i figli hanno bisogno di mamma e di papà in ugual misura, poichè ognuno di loro contribuisce allo sviluppo psico-fisico del piccolo (e non importa se sono separati o insieme).

Forza papà, fatevi spazio, vi aspettiamo!

 

 

“Giocate!”: il nuovo libro di Franco Bolelli

 

MammeCheFatica ha letto in anteprima il nuovo libro (add ed.) del filosofo Bolelli. Ci è piaciuto in particolare il passo del “Quinto comandamento” che recita così:

“Non si educa mai educando: si educa trasmettendo passione, eccitazione e voglia di migliorarsi. Non si educa indossando i panni dell’educatore e costrigendo un bambino in quelli dell’allievo: proprio come il miglior guerriero è quello che- attrezzato per la guerra- vince senza combattere, allo stesso modo il migliore educatore vince quanto più si allontana dal suo ruolo, quanto meno ciò che insegna si pretende regola, normativa, sapere sistematico cui un bambino dovrebbe adeguarsi”.

Buona domenica!