Compitiamo!?….

si studia!E’ vero..avete ragione mamme..la scuola è finita da tanto..però non stressiamo i nostri bambini con i compiti tutti i giorni! Facciamo in modo che siano loro a provare ad organizzarsi il tempo, almeno durante la lunga pausa estiva!

Piuttosto coltivate la lettura e trasmettete loro il piacere di un buon libro preso in biblioteca o in libreria insieme. Per i bambini pigri, che talvolta faticano a scuola,  MammeCheFatica propone di disegnare una tabella colorata con le varie materie da affrontare e i compiti da fare, magari insieme alla mamma o al papà.

L’esercizio della tabella è solo un modo per cercare di visualizzare gli obbiettivi e le cose da fare senza perderle di vista..tra un tuffo e un gelato! Stabilite quindi  insieme al vostro bambino un orario adatto per “compitare” (meglio se sempre alla stessa ora, la routine è importante per i piccoli in quanto garantisce stabilità e sicurezza). Responsabilizzatelo: dovrà essere puntuale e presentarsi all’appuntamento con astuccio e libro delle vacanze sul tavolo!

Evitate però di ripetere sempre che deve impegnarsi, che è pigro e svogliato..dategli  fiducia e rispettate i suoi tempi, non vi deluderà.

Parola di MammeCheFatica!

Affidare e fidarsi…

corso-baby-sitterQuando un genitore è costretto a cercare una persona che si possa prendere cura del proprio figlio compie una scelta molto delicata. Non solo, infatti, deve affidare a questa persona, il “bene” più prezioso che ha, ma per farlo deve anche fidarsi. La fiducia è infatti un elemento fondamentale nella scelta di una bay-sitter o di una tata, è un qualcosa che si costruisce con il tempo, ma è anche una sensazione “a pelle” che scatta subito (o non scatta) al primo incontro. Una mamma e un papà colgono da semplici gesti, sguardi ancora prima delle parole, se la candidata può avere un buon feeling con il proprio figlio, (qualunque sia l’età) e di conseguenza con loro. Avere un buon rapporto con i genitori è un altro elemento essenziale per svolgere un buon lavoro con professionalità, empatia e passione. Spesso però le ragazze o le signore che fanno questo mestiere fanno molta fatica a trovare il giusto equilibrio tra l’affetto nato nei confronti del bambino e la gestione dell’aspetto economico che riconosce il lavoro svolto. Di questi e altri temi importanti MammeCheFatica parla nel Corso di formazione psicopedagogica “La Tata perfetta” organizzato in collaborazione con Mamma&Lavoro. Suggeriamo a tutti i genitori che ci seguono di offrire questo corso alla propria Tata o Baby-sitter perchè lavorare con i bambini comporta delle competenze e delle qualità che non tutti possiedono. Offrire un’occasione formativa di qualità basata sulla teoria, ma anche sulla pratica significa avere poi un ritorno positivo anche sulla crescita e sull’educazione del proprio bambino.

Il prossimo incontro è fissato per Sabato 17 Aprile ore 9,30-13,00 c/o Cobaby di Piano C a Milano. Per info: formazione@mammaelavoro.it.

Bambini in vacanza con i nonni

Se avete la possibilità di mandare i vostri figli in vacanza con i nonni siete proprio fortunati. Cogliete al volo questa opportunità e vedrete che otterrete molti vantaggi: non solo i costi si dimezzano, ma la fiducia in loro è senz’altro alta, inoltre sono figure già note ai bambini a cui saranno anche molto affezionati. Infatti non temete, cari genitori, che stando una o due settimane con i nonni, i vostri piccoli siano soltanto viziati e coccolati come non mai. Sicuramente il ruolo dei nonni è anche un po’ questo, venir meno a regole diverse da quelle quotidianamente insegnate dai genitori, ma è chiaro che i “principi base” da cui non si può prescindere dovranno essere condivisi con voi genitori. Per il resto sappiate che i nonni in genere sanno essere molto creativi e propositivi: insegnano cose originali e permettono ai bambini di fare esperienze che ai genitori, giustamente presi da mille impegni lavorativi e non, non vengono nemmeno in mente. Dunque fidiamoci, condividiamo alcune decisioni, ma viviamoci serenamente la casa libera.. Evviva i nonni!!

Un baby-sitter maschio…

 

A partire dalla novità del fortunato programma tv SOS Tata, MammeCheFatica si pone la domanda sulla possibilità di assumere un baby-sitter di sesso maschile. Riteniamo che sia essenziale evitare ogni tipo di pregiudizio e stereotipo di genere, ma piuttosto concentrarsi sulla sua persona. E’ un bravo ragazzo? Ci ispira fiducia? Ha altre esperienze? Come si comporta col mio bambino? Ha passione in quello che fa? Le stesse identiche domande che ci porremmo in presenza di una ragazza o di una signora. Spesso inoltre un ragazzo è più energico, sportivo e “fisico” di una donna e con bambini dagli 8 anni in su può rappresentare una figura molto importante in cui rispecchiarsi. Non ha un ruolo paterno, ma non è neanche un amico/coetaneo, dunque ricopre un ruolo adulto, ma non troppo autorevole come può essere un padre. Appoggiamo quindi totalmente tutti i ragazzi che si propongono per fare con passione i “tati” o gli educatori: siete delle figure preziosissime! E voi, Mamme e Papà, cosa ne pensate?

L’inserimento al nido, il punto di vista dell’educatrice…

 

Intervista a Lavinia Bau, educatrice di lunga esperienza e atelierista, che lavora presso un nido a Verona.

  1. Cara Lavinia, sulla base della tua esperienza nei nidi, quali suggerimenti daresti ai neo genitori per far in modo che si verifichi un buon inserimento?

Una grande disponibilità di tempo, anche mentale, lasciare che le cose accadano e coltivare una buona dose di curiosità verso questo mondo particolare.

  1. Qual è, invece, un errore frequente da parte dei genitori?

Uno sbaglio frequente è dire, ad esempio: “Se stai buono, poi ti porto le caramelle”. Questo ricatto dà un’immagine negativa del posto in cui il bambino si deve inserire, lo svaluta. Ma anche la fretta di dire che va tutto bene non facilita questo momento.

  1. Perché, secondo te, le mamme hanno così paura del momento dell’inserimento? Come possiamo aiutarle?

Hanno paura perché non hanno idea del significato di certe situazioni. Trovo che le spiegazioni scritte servano fino ad un certo punto. Quello che invece può servire è la comunicazione orale, il contatto può servire oltre al tempo. Il tempo di provare ad ascoltare tutte le dinamiche che avvengono. Ci vuole un colloquio approfondito all’inizio per conoscersi meglio con le educatrici e la referente del nido. La mamma deve sentirsi tranquilla e sapere cosa succederà. Inoltre bisogna preparare per tempo il bambino con le parole giuste e prepararsi.

Ringraziamo Lavinia per aver risposto a queste domande. Buon lavoro!

Come fare a… prepararsi al primo giorno di scuola o asilo….

 

Ormai siamo agli sgoccioli e tra qualche giorno inizia un nuovo anno educativo ricco di aspettative, novità e stimoli nuovi.

Iniziamo a preparare lentamente i nostri piccoli alla grande novità che ci attende, cercando però nel contempo di non fargli vivere questa avventura come pesante o ansiosa ancor prima di cominciare…quindi prepariamo insieme a loro tutto l’occorrente,

mostriamoci curiosi e aperti alla nuova scuola materna o nido che ci accoglierà, fiduciosi che andrà tutto bene, nonostante i possibili pianti e crisi nei momenti del distacco (Mammechefatica conferma e garantisce che il comportamento sereno e deciso del genitore influisce positivamente sul benessere psico-fisico del bambino specie se in una situazione completamente nuova).

Mammechefatica seguirà gli inizi e le varie fasi di ambientamento e inserimento con voi, mediante una serie di post dedicati a questo momento così delicato ma così ricco di emozioni dal nostro punto di vista.

Bon Courage!

 

MammeCheFatica e i troppi capricci in spiaggia….

 

MammeCheFatica quest’estate sta sentendo troppi capricci nelle varie spiagge…ma ciò che ci colpisce non sono tanto i capricci dei piccoli, coi quali peraltro lavoriamo, bensì  quelli dei bimbi più grandicelli, 5-7 anni e il nervoso dei loro genitori che “vorrebbero ma non possono” e per il quieto vivere finiscono per accontentarli.

Dunque capiamo perfettamente che la spiaggia affollata non è buon posto in cui discutere e inscenare litigate ma quando i bambini esagerano è come se ci chidessero tra le righe: Mamma, Papà aiutatemi, datemi un limite, contenetemi, da solo non ci riesco”.

Talvolta è più sano e doveroso qualche buon ‘No’ da parte di noi adulti, anzichè sopportare in silenzio o far finta di…ovunque ci si trovi, partendo dal presupposto che tanto capita a tutti coloro i quali hanno a che fare con i bambini (genitori in primis, ma anche nonni, tate, educatrici….)

Se i capricci avvengono in spiaggia ad esempio, dopo aver contenuto e rassicurato il bambino proponetegli una valida alternativa al ‘divieto’ che gli avete posto. (se secondo voi non può più stare in acqua, una volta uscito gli offrite un libro,un giornalino, una sfida per un bel castelllo di sabbia…). L’importante è cercare di spiegare sempre ciò che succede con tono fermo e rassicurante nel contempo. In quegli istanti i bambini hanno bisogno di noi.

 

“Così calmo il mio bambino”

 

 

“Così calmo il mio bambino. Risposte equilibrate al pianto del neonato”di Christine Rankl (Urra, 14euro)

di cosa tratta: interpretare il pianto di un bambino, specie se neonato, non è semplice nemmeno per mamma e papà. Questo libro parla degli strilli inconsolabili e apparentamenti immotivati dei figli e delle modalità più efficaci per affrontarli.

perchè ne parliamo: per far sì che gli adulti più deboli ed insicuri non perdano fiducia nelle loro capacità genitoriali ed abbiano uno strumento utile per comprendere e decifrare le modalità comunicative dei loro bambini.

MammeCheFatica lo consiglia perchè: offre dei consigli preziosi e pratici per calmare il pianto del proprio figlio rimanendo sereni e trasmettendo amore.

IL NIDO (parte I)

 

Care Mamme,
nell’ultimo post abbiamo iniziato a parlare di distacchi. Ora, essendo in periodo di iscrizioni, vorremmo scrivere qualche riga sull’ inserimento del proprio figlio all’asilo nido. Cercheremo di essere il più obiettive possibile, benché, lavorando nei nidi, siamo di parte!
Infatti come in tutte le esperienze esistono dei pro e dei contro, analizziamole insieme.

L’ aspetto che più preoccupa le mamme è il rischio che il bambino possa ammalarsi più frequentemente che non stando a casa (soprattutto negli asili con più di 40 bambini). Inoltre l’inserimento in un ambiente extra familiare comporta il superamento di un momento delicato- sia per il bambino, sia per il genitore- cioè quello del primo vero distacco. Tuttavia ciò che riteniamo inopportuno è colpevolizzare quei genitori che decidono di iscrivere il figlio al nido per ragioni lavorative o economiche. Questa non è una scelta disdicevole poiché nella maggior parte dei casi non si tratta di un luogo del tipo ‘baby parking’, ma di un ambiente sicuro che permette al bambino di socializzare con i pari, creare un rapporto di fiducia con altri adulti significativi, nonché sperimentare ogni giorno nuove attività poco praticabili in casa. Il nostro parere è quello di diffidare da chi vi fa sentire inadeguati o in colpa se iscrivete il figlio all’asilo: un ‘genitore sufficientemente buono’ è quello che favorisce la scoperta di nuovi mondi. Tra l’altro se questa sensazione di colpa viene trasmessa inconsapevolmente al piccolo può alimentare il suo timore iniziale di essere abbandonato. Certo, la situazione migliore sarebbe quella di evitare di lasciare il bambino per più di 8 ore al giorno, lavoro permettendo. Ma ricordiamoci che il nido è un luogo pensato a misura di bambino, che consente un’utilissima esperienza relazionale e di crescita, non solo per i piccoli, ma anche per i genitori.