Lasciamo che i bambini facciano i bambini!

Cosa intendiamo dire con questo titolo? Che troppo spesso notiamo come gli adulti inconsapevolemnte spingano i bambini ad essere molto più grandi dell’età anagrafica che hanno vestendoli da ragazzini, considerandoli alla pari o ancora affidando loro responsabilità che non dovrebbero avere. Ogni cosa a suo tempo, diciamo  spesso. E’ chiaro che se trattattiamo i nostri bambini come se fossero già adolescenti o giovani adulti che non possono fare certi errori, loro poi manifesteranno in qualche modo un certo disagio e noi faremo fatica a gestirli. Dunque i cosiddetti capricci sono assolutamenti normali, i pianti di notte per venire da noi nel lettone anche, le ginocchia sporche e sbucciate dopo un pomeriggio di giochi idem. Perchè invece delle volte pretendiamo che i bambini siano dei robottini perfetti, che superino le tappe evolutive senza fatiche e che, anzi, siano già in grado di capire temi da adulti quando gli facciamo delle ramanzine inutili e troppo complesse? Forse siamo noi che abbiamo fretta che crescano, abbiamo troppe aspettative su di loro perchè se sono precoci possiamo esserne orgogliosi come genitori? Riflettiamoci bene, ne va del loro benessere futuro.

Mamma ti aiuto io!!!….

bambini che aiutano in casaPer avere dei bambini disponibili a interagire nelle faccende di casa dobbiamo coinvolgerli fin da piccoli. Ogni pretesto diventa un alleato prezioso per renderli partecipi alle dinamiche di casa. Un esempio? Ci viene in mente l’ attività’ del riordino. Come a scuola e all’ asilo anche a casa i bambini devono contribuire al riordino della cameretta. Anche solo mettere i giochi negli appositi cesti rappresenta dal nostro punto di vista un gesto importante ed educativo. Ma non fermiamoci qui, possono anche aiutarci ad apparecchiare la tavola o a distinguere la plastica dalla carta oppure passarci il bucato prima di stenderlo. E’ vero molto spesso siamo di fretta e tendiamo ad anticipare i gesti e i movimenti per ottimizzare il tempo pero’ in un momento di tranquillita’ e’ bene trasmettere loro fin da piccoli l’ importanza di aiutare e fare in modo che non sia mai tutto dovuto…proprio per sentirsi dire: “Mamma ti aiuto io!!!” ci sembra un passo significativo verso la lunga strada dell’ autonomia…parola magica?! “Responsabilizzarli” quando e’ possibile e la situazione lo consente.

 

 

Come convincere il mio bambino a vestirsi senza fare i capricci?

Alcuni bambini dell’età della scuola d’infanzia fanno dei capricci infiniti tutte le mattine rifiutando di vestirsi. MammeCheFatica consiglia ai genitori, come sempre, di armarsi di ‘Santa Pazienza’ per evitare dei conflitti stressanti e ripetitivi. Piuttosto sarebbe utile inventare un rituale giocoso o, se il bambino è più grande, responsabilizzarlo facendo scegliere direttamente a lui i vestiti da mettere. Anche l’idea di cronometrare il tempo impiegato cercando di superare il record personale potrebbe distrarre il bambino dai capricci. Attenzione però a non mettere fretta ai figli specialmente al mattino: loro hanno tempi diversi dai nostri.
Infine ricordiamoci che anche i capricci vanno ascoltati. Cosa vuol dirci il nostro bambino se ogni mattina mette in scena un melodramma? Fa fatica a separarsi da noi? Non si trova bene alla scuola materna o ricerca solo la nostra attenzione?

L’inserimento al nido, il punto di vista dell’educatrice…

 

Intervista a Lavinia Bau, educatrice di lunga esperienza e atelierista, che lavora presso un nido a Verona.

  1. Cara Lavinia, sulla base della tua esperienza nei nidi, quali suggerimenti daresti ai neo genitori per far in modo che si verifichi un buon inserimento?

Una grande disponibilità di tempo, anche mentale, lasciare che le cose accadano e coltivare una buona dose di curiosità verso questo mondo particolare.

  1. Qual è, invece, un errore frequente da parte dei genitori?

Uno sbaglio frequente è dire, ad esempio: “Se stai buono, poi ti porto le caramelle”. Questo ricatto dà un’immagine negativa del posto in cui il bambino si deve inserire, lo svaluta. Ma anche la fretta di dire che va tutto bene non facilita questo momento.

  1. Perché, secondo te, le mamme hanno così paura del momento dell’inserimento? Come possiamo aiutarle?

Hanno paura perché non hanno idea del significato di certe situazioni. Trovo che le spiegazioni scritte servano fino ad un certo punto. Quello che invece può servire è la comunicazione orale, il contatto può servire oltre al tempo. Il tempo di provare ad ascoltare tutte le dinamiche che avvengono. Ci vuole un colloquio approfondito all’inizio per conoscersi meglio con le educatrici e la referente del nido. La mamma deve sentirsi tranquilla e sapere cosa succederà. Inoltre bisogna preparare per tempo il bambino con le parole giuste e prepararsi.

Ringraziamo Lavinia per aver risposto a queste domande. Buon lavoro!