Che cosa gli faccio fare??

 

 

“Che cosa gli faccio fare ora?”. Alzi la mano chi non abbia mai pensato questa domanda con un bambino (specie se piccolo..). Dover trascorrere tanto tempo in casa per vari motivi con un bambino può diventare una sfida impegnativa. L’aspetto più importante è quello di cercare di non proiettare troppo le nostre frustrazioni sul bambino che inevitabilmente assorbe e percepisce il disagio e l’insofferenza dell’adulto coinvolto nella relazione. Il bambino piccolo ha bisogno di un contesto il più armonico possibile all’interno del quale poter sperimentare la propria curiosità. Se è vero che basta poco è anche vero che quel poco va continuamente rivisto e rielaborato per fare in modo che sappia rispondere ai propri bisogni. Sicuramente tra le tante attività proponiamo:

  • il canto di filastrocche e canzoncine ripetuto durante il giorno (aiuta a riconoscere le varie routine e scandire il tempo)
  • la lettura ad alta voce di storie brevi
  • Sono attività fondamentali (a costo zero!) per stimolare il linguaggio e l’ascolto attivo e per consolidare il rapporto e la relazione con il piccolo. Vanno ripetute quotidianamente e più volte al giorno per permettere anche al bambino di riconoscere i suoni e le parole nel tempo. Meglio se condotte su un tappeto o all’interno di uno spazio ben delimitato senza altri giochi o materiali per aumentare la capacità di concentrazione: siete voi in quell’istante il gioco con cui giocare e dal quale tirare fuori risorse preziose. 

Spronarli all’autonomia è essenziale per la crescita


Il raggiungimento dell’autonomia e dell’indipendenza del proprio figlio è uno degli obiettivi principali che ogni genitore si pone nel corso della vita. Spronarli all’autonomia non significa lasciar fare ai figli tutto ciò che vogliono, bensì occuparsi di loro e offrire loro gli strumenti per acquistare una maggiore maturità e autonomia, a seconda dell’età. Tante volte, per comodità, per la fretta, sono i genitori, quindi gli adulti a risolvere i piccoli intoppi o problemi quotidiani. Per i bambini invece è fondamentale poter fare delle esperienze anche di frustrazione, quindi vanno potenziate e valorizzate le situazioni in cui i piccoli stanno compiendo delle piccole azioni quotidiane come allacciarsi le scarpe, fare il letto, preparare la tavola, buttare la pattumiera, bagnare le piante, aiutare un altro bambino etc.. Non sono mai troppo piccoli, con loro si può fare tutto! Anzi, se abituati fin dalla prima Infanzia i bambini diventeranno adulti maturi e responsabili e saranno potenzialmente in grado di gestire problem solving perché abituati a gestire  affrontare anche le difficoltà.

Uff..che noia!!

Avete mai sentito pronunciare queste parole dai bambini di oggi? Noi molto poco, purtroppo. Sapete perché? Perché ormai non permettiamo a nessuno di avere anche un piccolo momento di “nulla facenza”; il vuoto ci spaventa. Così come noi adulti mentre aspettiamo l’autobus o siamo in viaggio da soli tiriamo fuori il cellulare, così offriamo ai bambini qualsiasi tipo di stimolo pur di non farli annoiare, altrimenti.. Altrimenti?? Potrebbero perdere la pazienza, piangere, infastidire, dimenarsi ecc…ma è proprio un sentimento così negativo la noia? Assolutamente no, perché dal non far niente nasce la creatività, il pensiero. Quando abbiamo tutto e non ci manca nulla non abbiamo la necessità di fantasticare, di inventare o di sognare ad occhi aperti. Dunque, permettiamo anche ai più piccoli di tollerare la frustrazione della noia e del non saper cosa fare in modo che possano creare un nuovo gioco o delle nuove storie: così facendo li aiuteremo nella crescita.

W il dolce far niente (soprattutto in questi ultimi giorni di vacanza)!

Le aspettative dei grandi

aspettativeDurante la gravidanza è normale e sano immaginare il proprio bambino bellissimo, perfetto, senza difetti..sognarlo identico ai nostri desideri. Poi, una volta nato, mamma e papà si devono scontrare inevitabilmente con il bambino reale, bello e amorevole, ma anche con qualche difetto perchè la perfezione non esiste su questa Terra. Il bambino ideale immaginato e tanto desiderato non necessariamente corrisponde ai desideri dei genitori e questa scoperta può suscitare qualche frustrazione. Negli adulti più fragili possono emergere delusioni e rabbie- in genere poco consapevoli- che si ripercuotono sulla crescita del bambino. In che senso? Nel senso che il bambino avvertirà inconsciamente di doversi comportare proprio come i genitori vogliono per non deluderli o farli rimanere male. Se ci pensiamo bene questo meccanismo accade spesso, non solo nelle famiglie più compromesse. Voler corrispondere alle aspettative della mamma e del papà è un obiettivo che tutti i bambini vogliono raggiungere per sentire di essere sempre amati e ben voluti. Ogni volta quindi che i nostri bambini hanno di fronte una scelta, pensiamo sempre se stiamo permettendo loro di scegliere davvero secondo i loro desideri e non secondo i nostri.