Inserimento al nido: come affrontarlo

Come affrontare al meglio l’inserimento al nido? Sappiamo bene che si tratta di un’avventura tanto emozionante quanto faticosa non solo per il piccolo ma anche per tutto l’entourage familiare. È importante cercare di vivere questa fase iniziale con la massima serenità senza far ricadere sul bambino le nostre ansie o perplessità (indipendentemente dal tipo di inserimento prescelto: tradizionale o svedese l’importante è seguire certe modalità che possano dare al bambino la giusta dose di fiducia e sicurezza).

  • datevi tempo: se i primi giorni fossero disastrosi non significa che in assoluto non è pronto e che il piano è fallito. Occorre tanto tempo prima di trovare stabilità e sicurezza in un nuovo ambiente
  • se a casa è molto insofferente e cerca sempre il vostro contatto anziché preoccuparsi offrite loro la possibilità di stare con voi: sarà la migliore soluzione per rassicurarli
  • evitate di fare paragoni con gli altri pari poiché ognuno ha davvero la sua storia e le sue esigenze specifiche
  • la mamma e il papà tornano sempre: nessuno viene abbandonato al nido
  • il nido diventera’ nel corso del tempo un posto piacevole dove fare nuove conquiste: ora invece può essere visto come luogo ancora pieno di minacce e insidie
  • valorizzare il nido anche a casa: raccontate l’esperienza di ogni giorno cercando di cantare la stessa canzoncina o di riproporre un medesimo gioco o attivita’
  • cercate di limitare le vostre aspettative e di seguire le indicazioni delle Educatrici che vi guideranno con la loro esperienza
  • prestate attenzione al momento del distacco: un forte forte abbraccio e via decisi (anche se sappiamo col cuore in gola e mille sensi di colpa..) anche se il piccolo fosse in lacrime è meglio piuttosto che posticipare o illudere il bambino di stare ancora con lui o peggio ancora non salutarlo per evitare che pianga
  • verbalizzare questo cambiamento in modo sereno e naturale:” dai che tra poco starai bene e poi non vorrai più uscire!” Un atteggiamento da parte nostra coerente e ottimista sarà di fondamentale importanza per condurre al meglio questo momento così intenso e delicato allo stesso tempo
  • Avanti Mamme & Papà tocca a voi!!!!

Piange Disperatamente al nido..

 

Ci sono ancora dei bambini che stanno vivendo un momento intenso e travagliato al nido/scuola materna. Non tutti si ambientano subito, alcuni necessitano di più tempo per accettare il cambiamento. Vediamo insieme cosa può fare l’adulto coinvolto in questa situazione. Di sicuro, cercare sempre e comunque di dare fiducia al piccolo, spiegandogli sempre che si tratta di un buon ambiente dove potrà fare tante scoperte e conquiste. Anche a casa, ripetere sempre questi concetti contribuisce ad aumentare il senso di stabilità. Detto dalla voce della mamma e del papà assume un’importanza universale. Inoltre vi invitiamo ad un confronto con le educatrici di riferimento o le maestre per avere un parere complessivo più oggettivo e capire insieme se col tempo è in grado di accettare la nuova routine. Non si tratta di negare il pianto ma di affrontarlo insieme.  Sembra strano o superfluo ma vi garantiamo che un approccio costruttivo e il più sereno possibile sarà di grande aiuto a tutti: al bambino,a voi e a chi si prenderà cura della sua crescita. 

 

Speciale Inserimenti: asilo nido

Inserire un bambino al nido significa accettare di inserire anche una parte del genitore coinvolto. Questo è uno dei primi presupposti fondamentali. Inserirsi significa anche saper lasciare a casa tutte le nostre aspettative e accettare anche la fase più critica relativa al distacco. Tutt’altro che semplice poiche’ mette in moto una serie di pensieri ed emozioni difficili da gestire e governare sia per l’adulto sia per il piccolo coinvolto. Il nido rappresenta il primo luogo di socializzazione condivisa e dal nostro punto di vista psicopedagogico è un’esperienza intensa e fondamentale per lo sviluppo e la crescita dei bambini che imparano col tempo a relazionarsi tra loro e ad instaurare nuovi legami socioaffettivi con figure adulte extra-familiari.

Inserimento al nido e senso di colpa materno

Settembre e’ il mese degli inizi e delle nuove avventure, anche educative. Per chi sta affrontando (o dovrà affrontare) l’inserimento al nido o alla scuola d’infanzia è il periodo dei distacchi e dei pianti. Quei pianti (talvolta intensi e dolorosi dei vostri bambini) che vale la pena condividere per cercare di alleviare il senso di colpa e di inadeguatezza che sperimenta spesso la figura materna. Sono sensazioni che hanno provato tutte le mamme, almeno una volta, se non di più. Sì tratta di un momento difficile da spiegare, più facilmente comprensibile solo da chi lo ha già sperimentato. In ogni caso vi invitiamo a parlarne con le educatrici della vostra struttura, perché si sa che ogni nostra ansia e preoccupazione viene assorbita anche dal piccolo che altrimenti riceve un messaggio poco coerente e non riuscirebbe ad inserirsi e ambientarsi nel nuovo gruppo-vita del nido. Come tutte le nuove sfide, ci vuole tempo e pazienza anche nel tollerare il pianto. Un suggerimento? Dopo il tempo del nido, trascorrere se potete, del tempo insieme senza fare (quasi) nulla di particolare. Il vostro bambino ha bisogno di essere rassicurato e di “ritrovare fiducia e ottimismo per le sfide della vita” avrebbe detto G.Rodari. Raccontategli della vostra giornata e della sua giornata con gli altri bambini e le educatrici. Questo serve per fargli capire (attraverso la voce materna) che lo stare al nido può essere col tempo un’esperienza costruttiva significativa. Anticipate la possibile richiesta dello stare in braccio: non è un vizio, ma un bisogno da accogliere nei primi tempi. Leggete tanti libretti e giocate insieme. (Il classico gioco del “Bau.. Settete” non è altro che un antico rituale sulla relazione: ci sono-non ci sono-torno.

Buon lavoro Mamme & Papà!

 

Come facilitare l’uso del water

Come aiutare il bambino nel delicato passaggio dal pannolino al water, passando per il vasino? Come aiutare i genitori (siete tantissimi e non riusciamo a rispondere a tutti) ad affrontare questo momento nel modo più naturale possibile?Questo post è dedicato a tutti i piccoli alle prese con i primi giorni di asilo e ai loro genitori che sicuramente saranno preoccupati perché non ancora autosufficienti nel gestire la pipì/cacca. Tanti bambini preferiscono chiedere il pannolino per fare la cacca e sentirsi al sicuro. Chiedono all’adulto un rifugio sicuro. In questa fase di solito non accettano ancora il water, anzi lo concepiscono come strumento portatore di ansie e paure e subentra fin da subito un atteggiamento di totale rifiuto. In questi casi suggeriamo di provare a cambiare il nostro atteggiamento. Anziché chiedere al bambino “ti scappa?” “Proviamo ad andare in bagno?” provate a sospendere tutte le vostre richieste e coinvolgerlo piuttosto in modo pratico e attivo nelle dinamiche bagno. Ad esempio chiedendogli di cambiare la carta igienica o pulire con una spugnetta o giocare con bambole o altro. Questo spazio è fondamentale perché permette al bambino di ambientarsi e di sentirsi piu’ sicuro e a suo agio. A chi ci scrive che le ha “provate tutte e non c’è nulla da fare” rispondiamo di sperimentare anche questi suggerimenti e di rivedere e modificare il proprio atteggiamento (giustamente pieno di aspettative). In questi lunghi anni, abbiamo avuto il piacere di incontrare davvero tanti bambini alle prese con lo spannolinamento e vi assicuriamo che tutti, ognuno con i suoi tempi, ha capito tramite l’esperienza ed ha interiorizzato il movimento fino a diventare naturale.

 

 

 

Letture che fanno bene

Siamo in periodi di inserimenti e distacchi e le emozioni che circolano fra Mamme, Papà e figli sono molto intense (gioia per l’inizio di una nuova avventura, ma anche ansia, senso di colpa, paura..). Perché non comprenderle meglio e provare ad elaborarle attraverso un buon libro? Ecco qui dei suggerimenti bibliografici sul tema..buona lettura!

Per i genitori:

La mamma poi torna- A. Bortolotti

Per chi vuole approfondire da un punto di vista teorico, ecco i manuali d’eccellenza:

Una base sicura- J. Bowlby

Attaccamento e inserimento- S. Mantovani e L. Saitta

Distacchi e altri addii- G. Schelotto

Per i bambini:

A più tardi- J. Ashbè

Cosa fanno le mamme mentre i bambini sono alla scuola materna?- L. Gleeson

 

 

Inserimento al nido: vediamo insieme come..

Sappiamo che per molti bambini piccoli il mese di Settembre sarà caratterizzato da una nuova avventura: l’ingresso all’asilo nido!. Vediamo insieme come fare per affrontare questo periodo in modo sereno senza troppe ansie e timori che sicuramente non aiutano né la mamma né il piccolo. In primis l’adulto, in genere la figura materna, deve elaborare la fase del distacco per cercare di arrivare al momento dell’inserimento preparata e consapevole. Non e’ per niente semplice lasciare il proprio bambino in uno spazio nuovo e con persone (seppur qualificate) che non si conoscono ancora molto. Proprio per questo motivo suggeriamo, sulla base della nostra esperienza, di iniziare a pensare a come poter affrontare questo delicato momento senza traumi per il piccolo e per la madre che sperimenta solitamente una sensazione di vuoto e senso di colpa difficile da esprimere e condividere. Come sempre vi invitiamo a seguire il metodo del vostro futuro nido. L’inserimento al nido e’ un periodo più o meno lungo che richiede come tutte le nuove sfide impegno e determinazione: bisogna dare e darsi tempo. Dare tempo al piccolo per ambientarsi e conoscere le nuove voci che si prenderanno cura di lui e dare tempo a voi stesse per gestire tutto, pianti inclusi..ne riparleremo nei prossimi post.

Inserimento al nido: come fare?…

Settembre è il mese della ripresa, ma per tanti bambini rappresenta invece l’ inizio di un nuovo percorso di gioco e di crescita: l’ingresso al nido!

Vediamo insieme, step by step, i punti fondamentali per far sì che si tratti di un momento piacevole per il piccolo e per la mamma/o la figura che segue il distacco. L’inserimento rappresenta la prima fase iniziale dell’ ingresso al nido o alla Scuola dell’ Infanzia e come tutte le novità può essere fonte di ansie o paure che l’adulto deve essere in grado di verbalizzare. In questa prima fase l’adulto di riferimento che accompagna il piccolo ha un ruolo molto importante: deve rassicurare e contenere l’ eventuale pianto nel momento del distacco. (Se l’ adulto non è sicuro o convinto difficilmente trasmetterà un atteggiamento di fiducia e di sicurezza al proprio piccolo). Nel momento in cui si lascia il bambino (anche solo per poco tempo) nelle mani delle Educatrici è bene essere in sintonia e affidarsi ai loro suggerimenti per mantenere un atteggiamento coerente. Un errore classico consiste nel dire: “Fai il bravo che poi la mamma ti porta un regalino”. Ricordiamo che il nido deve essere col tempo un luogo stimolante di crescita, non una punizione! Rassicurate i vostri bambini e raccontate loro anche le vostre difficoltà e i vostri timori. Solo così potranno capire la gioia di ritrovarsi e ricongiungersi dopo una lunga giornata. Evitate i paragoni tra i bambini (“Guarda! Lui è bravo e non piange come te”) poiché ognuno ha i suoi tempi di ambientamento che non diminuiscono certo con queste frasi! Parlatene a lungo, leggete dei libretti insieme e datevi “un tempo” per metabolizzare questa nuova grande avventura.

 

 

 

 

Distacchi, inserimenti e sensi di colpa

bambino salutaE’ passato circa un mese dai primi inserimenti all’asilo, ma, per molte famiglie, è ancora un tema attualissimo e che dà non poche preoccupazioni. L’inserimento fa paura, crea dubbi e timori perchè rappresenta il primo vero distacco del bambino dalle figure che erano solite prendersi cura di lui e i distacchi, non sono sempre facili. Anzi, non lo sono mai, perchè implicano un saluto, che talvolta può essere vissuto come abbandono (anche se termporaneo). Tuttavia i distacchi servono anche per crescere, arricchirsi e apririsi al mondo.

Ci piace sempre ricordare questo detto: “I genitori hanno il compito di fornire ai figli delle radici, ma anche delle ali per volare” e dunque, rimbocchiamoci le maniche, respingiamo le lacrime indietro e riflettiamo sul fatto che stiamo facendo il loro bene. I sensi di colpa sono inutili: mamma e papà stanno offrendo al proprio figlio la meravigliosa opportunità di imparare a stare al mondo, di condividere esperienze particolari e allacciare nuovi rapporti con coetanei e altre figure educative.

Continuate così e, se avete difficoltà, ricordatevi che non siete soli, contattateci ( è sempre meglio parlarne e sfogarsi, piuttosto che tenerselo per sè!).

Piange al nido?..

bambino piangeSe il vostro bambino dovesse piangere in questi giorni di inserimento al nido..Vediamo insieme come affrontare meglio la delicata fase del Distacco.

Il Distacco, in particolare tra madre e bambino, deve essere un atto che va preparato e metabolizzato da entrambi per tempo. E’ difficile salutarsi, dirsi addio, anche se per un lasso di tempo breve. E’ difficile salutarsi quando è qualcun’altro a dirci di salutare il nostro bambino e quindi indirettamente ci ‘impone’ un tempo..però come tante altre dinamiche poi diventerà più naturale e verrà vissuta con meno ansie o timori sia da parte della mamma che da parte del bambino.

All’inizio sembrerà un po’ tutto strano..poi con il passare del tempo, tutto si farà più facile e semplice. In questi giorni bisogna tenere duro, non cedere ai pianti dei nostri bambini, rassicurarli tanto e ripetere loro che sarà un’esperienza bellissima anche se un po’ difficile.. attraverso le vostre rassicurazioni il piccolo si ambienterà più facilmente e acquisirà maggiore fiducia nell’ambiente.

MammeCheFatica consiglia sempre di parlare con l’educatrice di riferimento in caso di necessità e di fidarsi di ciò che ci viene consigliato, anche se capiamo benissimo per esperienza  che quando il nostro bambino piange è un po’ come se piangessimo anche noi..con determinazione e buon senso e con il tempo e una dose di pazienza infinta anche il vostro piccolo inizierà a reagire positivamente e lentamente riuscirà ad integrarsi alla vita del nido.

Forza Mamme!