Cosa fare con un neonato…

 

La domanda è curiosa e interessante: “cosa faccio col mio neonato?”

Mammechefatica invita la NeoMamma e il NeoPapà a non trascurare il piccolo ma potergli offrire le giuste attenzioni e stimoli durante la fase di ‘luce’, ovvero quando è sveglio, ed è sdraiato nella culla o in braccio.

– parlare spesso al proprio bambino, anche in due lingue

– mantenere sempre un tono di voce basso e calmo

– cantare spesso, specie se piace.

– interpretare il pianto, senza ansia, ma rassicurando il piccolo

– leggere storie

– animare, sventolare piccoli pezzi di stoffa o fettucce colorate

– evitare di esporlo davanti al suono della tv e della radio

– prediligere la musica classica (Mozart rende creativi e intelligent secondo parecchie ricerche in merito)

– non tenere sempre il proprio bambino in braccio, ma solo quando occorre, cercando di stabilire un buon equilibrio tra la fase di sonno e quella di ‘luce’

Cercare di sintonizzarsi col proprio piccolo e capire il suo pianto: se si tratta di un pianto dovuto alla fame, a coliche, a disturbi, o insofferenze varie. Parlare al proprio bambino verbalizzando ciò che succede rappresenta da sempre  un ottimo espediente per consolarlo e aiutarlo nella gestione delle prime frustrazioni.

La concentrazione: è importante fin da piccoli…

 

L’arte di concentrarsi è importante fin da piccoli e va coltivata fin dalla prima infanzia.

Come trasmettere ai piccoli questa capacità? Lo si può  fare mediante l’utilizzo di alcuni giochi ‘pensati ad hoc’ ad esempio i giochi ad incastro di legno,le costruzioni, le tabelle tattili, i giochi montessoriani…ma anche un semplice libro da leggere e sfogliare l’importante che all’inizio si prenda in considerazione sempre lo stesso libricino per facilitare il bambino. Un momento di tranquillità è fondamentale in particolare per i bambini più ‘tormentati’ e vivaci che con il loro comportamento evidenziano la necessità di un contenimento dal punto di vista socio-affettivo. Anche la musica classica, ad esempio, può contribuire al recupero di una maggiore concentazione.

Se il bambino sa concentrarsi riesce con più facilità a superare gli ostacoli e le difficoltà senza arrendersi al primo istante o chiedere subito l’intervento della figura adulta.

Mammechefatica e…la pittura

 

Care Mamme di Mammechefatica,

e se dipingessimo un po’ insieme ai vostri bambini?

Immaginiamo già i timori…e i vostri sguardi furibondi…ma vi assicuriamo che se predisponete il materiale non succederà nulla di strano..anzi scoprirete un nuovo modo di comunicare col vostro piccolo.
La pittura e il gesto di pitturare rilassano, riducono l’aggressività e l’impulsività tipica dei piccolissimi e naturalmente liberano la fantasia.

Facciamo una prova:

– Se il bambino è piccolo meglio farlo sedere sul seggiolone

– Fissare il foglio con un pezzettino di scotch, così lavora meglio

– Intingere un pennellino oppure un tappo di sughero o un vecchio spazzolino con del colore (i colori a dita sono ad acqua e vanno via facilmente)

– Durante il momento della pittura Mammechefatica suggerisce un tono di voce molto basso oppure un sottofondo di musica classica.

– Lasciate il bambino libero di esprimersi, dipingete accanto a lui oppure osservatelo al lavoro…

– Sarà anche solo mezz’ora, ma sarà speciale!