E se inizia a ripetere le parolacce?

Come fare quando un bambino, specie se piccolo, ripete alcune parolacce? È giusto sgridarlo? Noi crediamo sia giusto e doveroso riprenderlo, facendogli capire che sta esagerando e che non c’è nessun bisogno di esprimersi in quel modo. Se il bambino è grande (6-7 anni) può aver sentito certe espressioni e ripeterle con gusto e senso provocatorio per testare l’effetto che suscitano nell’adulto. Se ci mostriamo imbarazzati e arrabbiati il senso di sfida aumenta, al contrario, se siamo fermi e ben saldi e quasi indifferenti di solito il bambino molla la presa e passa ad altro. Solitamente si tratta di un breve periodo, poi ci si stufa presto, non appena si intuisce di non attirare più l’attenzione. Cerchiamo di monitorare la situazione e capire se invece l’uso di parolacce non si manifesti in una richiesta di aiuto e di attenzione da parte del bambino stesso.
Proviamo insieme a togliere quel senso di trasgressione e di proibito che si nasconde nelle parolacce e sostituiamole con espressioni gentili e leggere in grado di coinvolgere tutti, anche i più ribelli! Le parolacce si sentono spesso anche da noi adulti..basti pensare a quando si guida! Nel caso proviamo a spiegare ciò che ci ha fatti innervosire e ammettiamo di aver esagerato. I piccoli capiranno fin da subito che anche i grandi sbagliano..

E le parolacce?..

Già come la mettiamo con le parolacce? Come comportarsi se a pronunciarle sono i piccoli? Capita a volte di sentire dei bambini tra i 24 e 36 mesi che ripetono le parolacce a scopo puramente imitativo. Ovviamente non comprendono il significato ma intuiscono il senso trasgressivo che la parola può dare. In questo caso invitiamo l’adulto a far finta di niente, senza dare importanza e valutare se questo gesto svanisce presto oppure no. Cerchiamo di limitare e controllare anche il nostro lessico quando parliamo o siamo alla guida..Se invece a dire parolacce sono i bambini più grandi o preadolescenti il discorso cambia ed è giusto intervenire in modo incisivo facendo capire loro che non sembrano più grandi se dicono le parolacce casomai appaiono più fragili e insicuri: una persona sicura non ha bisogno di esprimersi con parolacce o di riempirsi la bocca con termini aggressivi e offensivi. Non limitiamoci a riprendere i ragazzi ma spieghiamo loro il senso per far sì che possano condividere e capire senza fare finta di nulla.

E se dice le parolacce?…

bambino-dice-parolacceIn tanti anni di post non abbiamo mai affrontato il tema delle parolacce, perdonateci ci stavano giusto sfuggendo!

Come fare quando un bambino, specie se piccolo, ripete alcune parolacce? È giusto sgridarlo? Noi crediamo sia giusto e doveroso riprenderlo, facendogli capire che sta esagerando e che non c’è nessun bisogno di esprimersi in quel modo. Se il bambino è grande (6-7 anni) può aver sentito certe espressioni e ripeterle con gusto e senso provocatorio  per testare l’effetto che suscitano nell’adulto. Se ci mostriamo imbarazzati e arrabbiati il senso di sfida aumenta, al contrario, se siamo fermi e ben saldi e quasi indifferenti di solito il bambino molla la presa e passa ad altro. Solitamente si tratta di un breve periodo, poi ci si stufa presto, non appena si intuisce di non attirare più l’attenzione. Cerchiamo di monitorare la situazione e capire se invece l’ uso di parolacce non si manifesti in una richiesta di aiuto e di attenzione da parte del bambino stesso.

Proviamo insieme a togliere quel senso di trasgressione e di proibito che si nasconde nelle parolacce e sostituiamole con espressioni gentili e leggere in grado di coinvolgere tutti, anche i più ribelli! Le parolacce si sentono spesso anche da noi adulti..basti pensare a quando si guida..nel caso proviamo a spiegare ciò che ci ha fatti innervosire e ammettiamo di aver esagerato. I piccoli capiranno fin da subito che anche i grandi sbagliano..

 

 

 

I bambini e le parolacce: come gestirle?

parolacce e bambiniSempre più spesso in consultazione vediamo dei genitori preoccupati per il linguaggio volgare dei loro bambini piccoli. Si domandano dove possano aver appreso le parolacce o certe espressioni scurrili, non utilizzate in famiglia. Nessun allarmismo: i bambini tendono a ripetere ciò che sentono da altri anche senza capirne il significato. Se l’adulto però si mostra scandalizzato e reprime duramente il bambino rischia di indurlo a ripetere quanto detto in segno di sfida (i piccoli cioè colgono la portata provocatoria e di “ribellione” e utilizzeranno lo stesso linguaggio quando vorrano far arrabbiare Mamma e Papà). Dunque la parola d’ordine è: siate indifferenti. Altro discorso, invece, è da farsi in presenza di bambini più grandi, che capiscono che certe cose non si devono dire. Lì allora è il caso di essere fermi e determinati. Senza minacce o punizioni però. E’ sufficiente trasmettere il messaggio che certe cose non si devono dire nel rispetto di regole sacrosante e indiscutibili. Ricordiamoci sempre che quando i figli provocano ci stanno chiedendo di intervenire per porre dei limiti che contegano le loro paure e li orientino.