Mamma, inizio l’asilo nido! Distacco e altre preoccupazioni..

inserimento DadàE’ vero che siamo a fine anno e che abbiamo in testa solo le vacanze estive, ma sappiamo bene che le mamme e i papà con i figli piccoli stanno invece già pensando all’inserimento al nido previsto a Settembre. Quindi MammeCheFatica ha organizzato un incontro per lunedì 9 Giugno sul tema del distacco, delle separazioni, per affrontare insieme i timori, i dubbi e le speranze di questo momento delicato.

Si tratta di un incontro aperto a tutti i genitori che a settembre inizieranno questa nuova avventura e desiderano affrontare insieme l’argomento in un clima informale e rassicurante. Come reagiremo a questa nuova esperienza? Quanto tempo ci vorrà? Come tollerare il pianto del mio bambino?

Ne discutiamo con: Anna Podestà, pedagogista e fondatrice Scuola Dadà &
Marta Stella Bruzzone, pedagogista e Sara Luna Bruzzone, psicologa infantile
(blogger di www.mammechefatica.it).

La prenotazione è obbligatoria all’indirizzo: info@mammechefatica.it. Ingresso 12 euro.

Lunedi 9 Giugno ore 18.00 presso Scuola Dadà, via G.Giacomo Mora11/a, Milano

L’incontro è aperto a tutti i genitori: gli asili saranno diversi, ma le preoccupazioni le stesse..vi aspettiamo!

#RM – “Come fare bene la nanna e imparare a dormire tutta la notte”

nanna gymboLa pedagogista di MammeCheFatica, Mata Stella Bruzzone, aspetta tutti i genitori per un incontro sul tema della nanna. Si parlerà dell’addormentamento, del significato di alcune difficoltà del sonno e si troveranno assieme le strategie più adeguate per far dormire serenamente il proprio bambino. E’ necessaria la prenotazione. Non mancate!

Speciale Paure: inziamo dalla più classica…

Visto il successone del post di settimana scorsa sulle paure, iniziamo ad affrontare la paura più comune a tutti i bambini: quella del buio.

Perché i piccoli hanno paura del buio? A che età si inizia ad avere paura?

I bambini hanno in genere paura del buio perché rappresenta un qualcosa di misterioso che non riescono a decifrare bene. “Nel buio arrivano i pensieri più brutti, poi con la luce se ne vanno” ci spiega una bimba di 5 anni. Il buio e la paura di esso si esprime intorno ai 2 anni e viene espressa mediante il pianto e il bisogno di essere rassicurati fisicamente (viene associata la richiesta di essere presi in braccio e consolati).

Come reagire insieme a questa grande incognita?

– Mamma e papà possono procurare una lucina, da lasciare accesa nella fase dell’addormentamento

– Raccontare o leggere un libro sulle paure e in particolare su quella del buio

– Proiettare su un orsacchiotto o una bambola questa forte paura..per far in modo che sia la bambola a parlare e spiegarci il perché mediante il gioco.

– Spiegare sempre ai piccoli che anche noi adulti avevamo tantissima paura e poi col tempo e l’esperienza ci è passata.

– Tirare fuori l’argomento ‘paura’ solo ogni tanto, senza esagerare, sempre in momenti di calma e tranquillità.

 

Ma quante paure!!?

Siamo in tema di Halloween e oggi desideriamo parlare delle paure dei bambini, specie quelli piccoli, che sembrano essere davvero infinite…

Quelle più conosciute e diffuse sono:

  • paura del buio;
  • paura dei mostri;
  • paura di rimanere da soli;
  • paura di fare la cacca;
  • paura del water;
  • paura dei rumori forti come il suono dell’ aspirapolvere;
  • paura del mare;
  • paura degli sconosciuti

Ma perchè un bambino, ancora così naif e ingenuo ha già sviluppato così tante paure? Non dimentichiamoci che la paura, come l’ansia, è un’emozione condivisa con le altre specie, utile per la sopravvivenza. Fondamentale infatti è per un animale riconoscere questa sensazione per attivare il cervello e scappare dai pericoli. I nostri bambini sapranno però essere rassicurati da adulti affettuosi, sensibili, sintonizzati con i loro bisogni di accudimento e riusciranno a superare questo tipo di emozione così forte  e intensa anche mediante il racconto,la capacità di comunicare, e il pianto;quest’ultimo rappresenta in assoluto la forma e la reazione più spontanea e naturale utilizzata dai bambini durante la prima infanzia.

Adottare un bambino..(parte seconda)

 

Ognuno ha i propri motivi per decidere di adottare un bambino, l’importante è averci fatto un pensiero profondo sopra, esserne consapevoli e ammetterlo a se stessi in modo onesto. In altre parole: elaborare un lutto. Questo perchè tutta la storia che una persona ha vissuto, non solo “se la porta dentro”, ma la trasmette inevitabilmente all’interno dei rapporti della nuova famiglia. Assai diverso è il vissuto di ogni persona rispetto alla sua impossibilità di avere figli naturali.  Tutte le delusioni, le frustrazioni, le paure, ma anche le speranze e i desideri vengono proiettati nelle relazioni familiari intervenendo- nel bene e nel male- nella crescita del bambino. Quindi ricordiamoci, non solo di avere bene in mente la storia dolorosa del figlio adottivo, ma anche la nostra, altrettanto importante nella formazione della nuova famiglia.

E’ Carnevale…(parte seconda)..

 

Mammechefatica invita le mamme e i papà, a creare con i bambini le maschere di Carnevale per mostrare loro come si può inventare qualcosa e insieme abbellirlo o modificarlo.

Possiamo ricavare idee semplici e d’effetto anche on-line, oppure scatenare la nostra fantasia a ruota libera e inventare qualcosa di nuovo e magico nel contempo.

Qualora il piccolo avesse paura o timori, non insistiamo…piuttosto lasciamo perdere onde evitare l’effetto contrario come già scritto nel post precedente.

Per i meno creativi un pomello rosso sul nasino, un fiocco o un papillon e una vostra maglia…e il classico pagliaccio è già creato!  Oppure:

– gatto, (disegnate baffi e nasino nero con matita per occhi) orecchie e coda di carta crespa nera…

– pierrot: due lacrime (disegnate con matita nera per occhi), cuffia nera in lana, maglia grande a poix (anche disegnati da voi)

Buon Divertimento…

 

E’ tempo di…Carnevale..(parte prima)

 

Tra poco è già Carnevale…In giro iniziamo a vedere qualche bambino travestito…così nasce l’idea di invitare tutte le mamme di bambini piccoli a non ‘stressare’ nè insistere troppo sui travestimenti dei piccoli..Siamo sinceri tante volte è più un’esigenza adulta che non tipicamente infantile!

Così facendo però si rischia di ottenere l’effetto contrario…ossia il piccolo si rifiuta categoricamente di indossare il travestimento (appositamente comprato o cucito a mano). Talvolta i bambini possono provare disagio o paura per qualcosa che non gli appartiene del tutto o che non sentono ancora loro..come per tutte le cose nuove ci vuole Tempo…Provate a lasciare in cameretta il travestimento scelto…senza aspettative..e osservate il comportamento del piccolo.

Aspettare un figlio…

 

Aspettare un figlio rappresenta da sempre una grande gioia. La donna incinta, nonostante le trasformazioni del proprio corpo, vive solitamente, un momento magico…in cui è sicuramente al centro dell’attenzione. E’ il tempo dell’attesa,

dei pensieri sognanti, in cui la donna idealizza il proprio figlio a livello mentale…

E’ il tempo della preparazione, dell’organizzazione anche pratica e concreta della nuovo ménage familiare.Tutte le energie vengono spese per i preparativi, per la cura nei dettagli.

Mammechefatica invita tutte le Pance a sintonizzarsi col proprio bambino per condividerne tutti pensieri  e poter trasformare le proprie paure e ansie in immagini più accettabili e tollerabili.

Godetevi questo momento, poi dei problemi ne parleremo più avanti….

 

L’oggetto transizionale all’asilo…

 

Mammechefatica consiglia di portare all’asilo l’oggetto transizionale, può essere un modo efficace per il bambino di accettare meglio il distacco dalla figura materna.

Anche se quest’ultimo deve essere utilizzato in caso di reale bisogno e smarrimento da parte del piccolo. Non deve essere concepito come un modo per facilitare l’isolamento dal resto del gruppo e dai giochi proposti. L’utilizzo dell’oggetto consolatorio dovrebbe avere lo stesso valore del ciuccio. Da utilizzare in caso di paura,stanchezza,ritorno ad uno stato di calma e disorientamento affettivo e in particolare per la fase dell’addormentamento.

Il bambino deve trovare nel proprio orsacchiotto consumato una grande fonte di calore e consolazione anche se in quel momento non può essere rassicurato dalla sua mamma. l’importante però che il bambino accetti di farsi consolare e nutrire dalle maestre o dagli adulti di riferimento in quel momento, così che possa poi ricongiungersi con la propria mamma senza problemi o timori eccessivi.

Rientro all’asilo e pipì a letto….

 

Il rientro all’asilo, specie alla scuola materna, rappresenta per il bambino un piccolo ‘stress’ che si esprime in modo inconscio solitamente anche con episodi di enuresi.

Solitamente questi episodi tendono a scomparire nel giro di una settimana, e cioè dopo essersi ri-ambientati, e aver ripreso la solita routine. L’importante è non colpevolizzare il piccolo, che già avverte il disagio.

Tornare all’asilo, ritrovare le maestre e i compagni di gioco è un’esperienza piacevole ma comunque emotivamente complessa da gestire, ed è tipico ‘scaricarla’ attraverso la classica ‘pipì a letto’ o comunque dei brutti sogni….ma si tratta di un fenomeno passeggero che sparisce velocemente.