Coronavirus e resilienza

Adattamento e resilienza sono le due parole d’ordine che dobbiamo ripeterci in continuazione in questo momento di forte stress, angoscia e preoccupazione. L’emergenza ormai è diffusa, ci ha colpiti all’improvviso e noi dobbiamo sfoderare tutte le nostre armi per fronteggiarla. Questa capacità si chiama resilienza e va stimolata di giorno in giorno per evitare che il virus ci faccia sentire impotenti e depressi. Ad esempio, un aiuto può essere quello di concentrarsi sugli aspetti positivi che questa situazione inaspettata ci sta portando:

-tempo: anche se siamo in smartworking senz’altro abbiamo più tempo per fare cose che prima non potevamo fare. Pensiamo alla cucina, al riordino, alle pulizie a quei piccoli lavoretti domestici sempre rimandati, ma soprattutto a giocare di più (e forse meglio con un tempo più rallentato) con i nostri bambini

-relazione: sebbene siamo lontani fisicamente il numero di videochiamate e telefonate e contatti vari è senz’altro aumentato. Sfruttiamo questo momento particolare per rafforzare tutte le relazioni: da quelle in famiglia a quelle esterne

-solidarietà: siamo tutti sulla stessa barca, ma qualcuno sta sicuramente peggio di noi. Tutti coloro che stanno lavorando che immensi sforzi per curare, aiutare e far sì che le città continuino a vivere, vengono sostenuti a distanza da tutti, ognuno a suo modo. Un disegno colorato o una pizza regalata, un pensiero o una donazione concreta sono gesti di grande umanità e solidarietà che riempie il cuore

-consapevolezza delle nostre emozioni: le paure e le ansie sono emozioni assolutamente sane, necessarie per sopravvivere da un punto di vista evoluzionistico, ma vanno controllate e regolate per non lasciarci sopraffare dall’emergenza traumatica che stiamo affrontando…insieme senz’altro ce la faremo!!

Quanto le esperienze di vita incidono sullo sviluppo del bambino?

Lavorando ormai da anni con bambini e genitori ci accorgiamo di quanto le primissime esperienze di vita, anche prenatali dei genitori incidano sullo sviluppo futuro del bambino. Lo stato d’animo della madre durante la gravidanza, la relazione di coppia, la presenza o meno di un partner, i lutti, le ospedalizzazioni, le separazioni e i grandi cambiamenti influenzano molto la crescita dei bambini. Le emozioni vengono percepite molto intensamente dal neonato e si riflettono sul suo comportamento, sulla sua personalità e sul suo modo di relazionarsi con gli altri quando sarà più grande. Ma quindi, se per sfortuna ci dovesse capitare qualcosa di brutto, il neonato sarà influenzato e traumatizzato per tutta la vita? Per fortuna non è tutto già scritto, noi abbiamo gli strumenti per evitare che il bambino cresca con un malessere, lui stesso può avere la resilienza necessaria per affrontare gli ostacoli, noi tutti possiamo farci aiutare per superare i problemi e una speranza c’è! L’importante è interrogarsi, mettersi in discussione, essere consapevoli, non rimanere da soli con il proprio male ed eventualmente rivolgersi a un professionista competente.

Per saperne di più: MammeCheFatica suggerisce la lettura di: “Professione bebè” di B. Cramer ed Boringhieri