Paghetta: giusta o sbagliata?

 

L’altro giorno, durante un nostro incontro in un’azienda a Milano, dedicato al Parenting-Sostegno alla Genitorialità, un genitore ci ha chiesto se fosse giusto o sbagliato il concetto di paghetta. In fondo a noi adulti nessuno ci paga per la spesa, il lavoro e le faccende domestiche! Può essere uno strumento per invogliare e coinvolgere i ragazzi/e che altrimenti non smuoverebbero un dito (quindi “se vai a prendere due cose al super, riceverai un piccolo compenso per il contributo che offri “) anche se crediamo sia importante far capire loro che ad una certa età devono andare oltre l’idea della paghetta di per sè e imparare a fare le cose per il gusto di farle, sentendo anche un po’ di responsabilita’ personale che ogni adolescente deve comunque sperimentare per crescere e maturare nel tempo.

La paghetta serve anche per iniziare ad avere un rapporto più diretto e concreto nella gestione del denaro che immaginiamo venga negoziata e poi condivisa in casa. Non tanto come forma di controllo, piuttosto come modo per dare un senso al denaro e quindi il fatto di non sprecarlo inutilmente. È sempre interessante per noi osservare e capire le vostre strategie e iniziative in merito! Fateci sapere cosa ne pensate!

 

E’ giusto o sbagliato?

mamma e figliaOggi vi riportiamo noi una domanda: “Cos’è davvero giusto o sbagliato in educazione”?

Il problema di fondo è che non esiste un giusto e uno sbagliato in questo campo, ma esistono tanti punti di vista e tante teorie in merito.. Noi diciamo sempre che ognuno si identifica in alcuni principi e sceglie implicitamente ciò che più rappresenta di più il suo modo di fare e di pensare (anche sulla base di come è stato educato lui a sua volta). Certo, l’assenza di una risposta vera e propria non è sempre semplice da gestire, avete ragione! Tuttavia, non è facendosi queste domande che si potrà fare molta strada, piuttosto è importante seguire il proprio istinto sulla base di quanto osserviamo in quel momento. “Cosa mi vorrà dire il mio bambino con questo pianto?” “Perchè proprio adesso?” sono interrogativi semplici che aprono molte possibilità e molte reazioni diverse che partono però tutte dall’importanza data all’ascolto delle nostre emozioni e di quelle del nostro piccolo.

Il lavoro del genitoe è durissimo, ma non siete soli!! Noi vi supportiamo!

 

 

Le aspettative dei grandi…

 

Quanto incidono sullo sviluppo armonioso di un bambino le aspettative dei genitori? Molto; per questo motivo noi adulti (madri, padri, tate, educatrici ed insegnanti) dobbiamo sempre ridimensionare i desideri che abbiamo sul bambino. Innanzitutto ricordandoci che lui/lei è una persona autonoma e diversa da noi, con una storia diversa, con esigenze e volontà diverse. Lasciamo che possa esprimere la sua personalità liberamente, senza paura di essere sbagliato o diverso. Inoltre non pretendiamo troppo da lui/le:, ognuno ha bisogno del suo tempo per crescere, imparare e maturare. Spesso poi al giorno d’oggi si punta molto sul successo,sulla prestazione infallibile, sulla capacità multitasking..tutte cose impegnative per un adulto, figuriamoci per un bambino! Non sovraccarichiamolo di impegni ogni giorno (musica, danza, teatro, basket, nuoto, calcio, catechismo ecc..), ma lasciamogli il tempo anche di inventare giochi, leggere o imparare a tollerare la noia!