In casa vuole solo me!

Come fare quando a casa il bambino rivendica a tutti i costi la presenza unica ed esclusiva della figura materna? E cosa può invece fare la mamma per far capire al bambino che invece deve occuparsi anche di altre cose e che in quel momento non ha tempo? Ecco in primis evitate di dire a un bambino “adesso non ho tempo” perché secondo noi rappresenta un rifiuto non facile da elaborare per un duenne o quatrenne che si rispetti. Per l’adulto è una frase così, detta magari di fretta, ma il bambino invece ascoltandola cresce con l’idea che non ci sia mai tempo per lui. Inoltre provate a responsabilizzare il bambino con delle piccole richieste e poi prima che lui venga da voi, andate voi da lui. Questo cambiamento di prospettiva è importante per fargli capire che l’adulto o la mamma sono lì, vicini ma impegnati in attività diverse. Fatevi aiutare e coinvolgete anche il partner che può fare da trait d’union tra voi e il piccolo. “Andiamo a fare questa cosa, poi la portiamo alla mamma,forza!”. Le prime volte non sarà facile ma è importante che il bambino impari fin da piccolo che è possibile condividere uno spazio anche facendo cose diverse. Questa visione gli permette quindi di capire progressivamente che la mamma può anche (talvolta) fare altro e non solo occuparsi di lui.

Perché mia figlio/a vuole solo me?

 

 

Vi é mai capitata la fase in cui il piccolo desidera stare quasi esclusivamente solo con la figura materna e non accetta altri riferimenti? Come possiamo fare a gestire questo momento? Accontentiamo le sue richieste oppure no? Partendo sempre dal presupposto che ogni bambino e’ un mondo a se’ e dal fatto che ogni legame e’ diverso dall’altro, possiamo in generale provare a dare qualche suggerimento alle mamme e ai papà che ci fanno queste domande.

  •  rassicuriamo il bambino (anche quando non ce lo chiede) sul fatto che la mamma è li con lui. Facciamogli capire che può anche essere piacevole (col tempo) provare a stare con il papà,la zia,la nonna,la tata ecc.
  • quando piange disperato perche’ vuole essere preso in braccia dalla mamma sarebbe importante consolarlo e contenere questo suo forte dispiacere e solo dopo provare con altre figure.
  • la figura paterna puo’: fare da trait d’union tra il figlio e la partner, rassicurando il piccolo e dimostrandogli che la mamma ‘e’ qui in questo momento e non devi avere cosi’ paura’.
  • insieme potreste: utilizzare il vecchio gioco del “bubu’ settete” (mi nascondo,oppure nascondo la mamma e insieme scopriamo che invece e’ ancora qui). Questo gioco che sicuramente abbiamo fatto chissa’ quante volte tutti noi da piccoli, e’ fondamentale per sperimentare la distanza tra noi e il mondo e realizzare dopo tante volte che la mamma/altri si nascondono (quindi non ci sono) e poi pero’ tornano!
  • valorizzare i momenti anche se brevi in cui il bambino riesce a stare sereno e condividere nuove emozioni anche con altre figure