IL NIDO (parte II)

 

Care Mamme,
l’inserimento al nido è un momento molto delicato di affiancamento del bambino piccolo ad un adulto significativo allo scopo di instaurare un buon rapporto con le educatrici del nuovo spazio. È una fase molto importante perché serve da “ambientamento” graduale del bambino in un luogo del tutto sconosciuto occupato da adulti e bambini nuovi. Lo scopo principale è lo stabilirsi di una relazione di fiducia, non solo tra il bambino e le educatrici, ma anche tra queste ultime e la madre.
In genere si consiglia di evitare di iscrivere il bambino al nido intorno all’ottavo mese perché è una fase “critica” dello sviluppo in cui il piccolo tende a soffrire molto più di quanto non accada prima o dopo per la lontananza dei genitori (ed in particolare della madre) . Quindi, se compatibile con gli impegni quotidiani dei genitori, sarebbe meglio aspettare uno/due mesi perché l’angoscia di separazione diminuisca e aumenti la fiducia in sé allo scopo di affrontare il momento del distacco con meno paura.
Qualche semplice suggerimento: date al vostro bimbo un ciuccio e/o il cosiddetto oggetto transizionale (peluche, copertina..) e, indipendentemente dalla sua età, spiegategli bene che state andando via, ma che tornerete presto a prenderlo. Infine, un piccolo gioco, molto antico e conosciuto, può essere d’aiuto al bambino per abituarlo a stare da solo. Stiamo parlando del famoso gioco del Cucù o Bau..sette! L’adulto nasconde  il viso dietro un panno o dietro alle mani e dopo poco riappare. Il bambino piccolo sperimenta così un breve attimo di paura, di attesa (“Oh, no! La mamma è sparita, e ora??”) per poi vivere una sensazione di sollievo e felicità. Con questo banale rituale si insegna al bambino ad avere fiducia negli altri e  a tollerare la separazione. È un po’ quello che le educatrici ripetono ogni giorno ai propri bambini: “Le mamme tornano sempre, non vi abbandonano qui”. Ma anche voi, mamme e papà, state tranquilli: ogni bambino ha i propri tempi, ma riuscirà a separarsi e vivere serenamente la loro giornata al nido. Abbiate fiducia in modo da trasmetterla anche a vostro figlio!

6 pensieri su “IL NIDO (parte II)

  1. Per noi è stato faticoso l’inserimento ma riteniamo sia stato importante fare questo passo e questa scelta.
    Sulla base della nostra esperienza possiamo dire è stato un bel regalo a nostro figlio, in quanto ora lo vediamo sereno, inserito, e che con vera voglia (ovviamente non sempre…) va al nido, a giocare con altri bimbi, cantare, ballare e fare tante belle esperienze. E’ di sicuro una esperienza inizialmente faticosa per loro e per noi, anche per diversi mesi, ma che porta i suoi frutti: fatica per il percorso di fiducia/distacco, e diciamocelo.. le malattie che con il nido hanno una vera impennata! Ma abbiamo osservato che ha sempre più voglia e bisogno di stare con altri bimbi, nonostante la fatica che questo può comportare.

  2. Nido si, nido no: ciao a tutte, sono la mamma di michela, 7 mesi.
    Riassumo la situazione e vengo alla domanda: ho assunto da subito, michela aveva due mesi, una baby sitter, a causa di una brutta depressione pre e post partum non me la sentivo di stare tanto da sola e la mia famiglia è in un’altra città. Ora io sono rientrata al lavoro (e sono anche stata spostata dopo la maternità, altro che tutela della maternità e del posto di lavoro, la mia sostituta è stata assunta al mio posto…), la piccoletta è a casa con lei e pare stia molto bene, infatti ho paura che creda essere lei la mamma (quando esco la mattina non fa un plissé). La domanda è: poichè da settembre non avrò più l’orario ridotto e facendo la giornalista non so a che ora riuscirò a rientrare a casa, la lascio ancora a casa con la tata, fino a più tardi, pagandola quaindi di più oppure è bene che inizia a socializzare, avrà un anno e due mesi, e la mando al nido, fino al pomeriggio?
    Voi che dite? e le altre mamme?
    grazie
    Rosa

    • Cara Rosa,
      innanzitutto vorremmo rassicurarti su una cosa importantissima: la tua piccola sa bene chi è la sua mamma, la riconosce dall’odore,dalla voce,dal calore…questo già fin dai primi giorni di vita. Cerca di pensare che è solo bello il fatto che accetti di condividere la giornata con altre persone e speriamo che si porti dietro questa qualità tutta la vita! La cosa che ripetiamo sempre è quella di cercare di ritagliarsi dei momenti solo per voi..e costruire dei veri e propri rituali insieme..una storia breve,una canzoncina,il gioco delle torri,il gioco del cucù…sono fondamentali per entrambe.
      Ora veniamo al nido…nido sì: è importante come esperienza di socializzazione, per imparare a condividere momenti forti coi pari e le educatrici, e in particolare poter ricevere stimoli fondamentali per ampliare le sue esperienze conoscitive.
      Nido no: purtroppo potrebbe correre il rischio di ammalarsi un po’ più spesso,ovviamente stando in comunità è più facile prendere il raffreddore o gastrointeriti.
      C’è sempre una via di mezzo e cioè far frequentare a Michela il nido tutte le mattine( così da poter creare una continuità) e poi fale fare la nanna a casa con la tua baby sitter sicura e fidata. Oppure puntare sui ‘tempi per le famiglie’ si tratta di servizi comunali e privati che accolgono le mamme o le tate e i loro bambini 2-3 volte la settimana per giocare insieme.(il modello italiano di riferimento è quello della mitica F.Dolto,psicanalista francese, fondatrice della ‘Maison Verte’di Parigi)
      Su Milano possiamo consigliarti diversi nidi, per info più specifiche e dettagliate contattaci attraverso il form.
      grazie e a presto
      tienici aggiornate

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