Secondo Linda Lé, quarantottenne francese di origini vietnamite, è no. E lo scrive nel libro: “Lettera al figlio che non avrò”, Barbès Intersections,12€.
Di cosa tratta: l’autrice spiega della sua scelta di non avere figli con estrema onestà. Ritiene di non poter amare un figlio che la costringerebbe ad abbandonare la persona che è diventata.
Perchè ne parliamo: perché spesso diamo per scontato che una donna debba diventare madre, ma in realtà è una scelta troppo personale impossibile da giudicare.
MammeCheFatica lo consiglia perchè: nonostante sia un libro che fa riflettere e si porterà dietro molto critiche e contestazioni, è ricco di amore nei confronti del bambino immaginario e del marito reale.
Siete d’accordo?
Non ho letto il libro,, ma il tema mi intriga da sempre, da quando poco più che adolescente avevo letto il libro della Fallaci. Prima di diventare mamma pensavo che per essere comletamente donna, era, sì, necessario essere anche mamma. Adesso, sinceramente, non ne sono più così convinta. Rispetto le ragioni di coloro che decidono di non diventarlo, forse, riescono a conservare meglio la propria integrità. I bambini tolgono tante energie e a volte si può avere l’impressione di essere molto sacrificate, non solo, ma anche la propria identità può essere rimessa in discussione.
Cara Monica, è un tema molto delicato e molto intimo nel contempo. si tratta di scelte, di modus vivendi differenti, ma anche talvolta di possibilità.
Mammechefatica apprezza e incoraggia tutte coloro che, con figli o senza figli, riescono sempre a ‘mettersi in discussione’ e trovare nuove dimensioni che ci permettano di sintonizzarci con noi stesse e con gli altri.
a presto
Buona fine estate