Il Papà che addormenta il piccolo

 

E se fosse il papà ad addormentare il proprio bambino? Perché non sfruttare il periodo estivo per organizzare una routine diversa in cui anche i papà possono gestire il momento dell’addormentamento e potenziare il proprio rapporto e spazio relazionale con il piccolo. Per fare questo passaggio è importante organizzarsi all’interno della coppia e gestire con naturalezza il passaggio del testimone. Quindi se si decide che la mamma esce/è impegnata sarà il papà ad essere il centro, il punto di riferimento per il bambino in grado di offrire quel senso di protezione e sicurezza di cui ha bisogno. Questo vale anche nel momento in cui il piccolo dovesse piangere e cercare la figura materna: “ora faremo delle bellissime nanne insieme e poi racconteremo tutto alla mamma!”. Ciò significa però che anche la mamma deve essere pronta a cedere un po’ di spazio per valorizzare e supportare la figura paterna e pensare che vi possono essere modi diversi ma importanti di consolare e stare col proprio bambino. Provate e raccontateci come è andata la missione addormentamento!

Distacchi e partenze: come gestirle

 

 

Anche se è un’estate un po’ particolare, per fortuna si può partire e far fare comunque delle belle esperienze anche ai bambini. Questo infatti è il periodo dei Campus e dei viaggi organizzati per bambini: un’occasione unica per migliorare la loro autonomia e saper affrontare il distacco da casa e dai genitori. Si tratta di un percorso che va preparato nel corso dei mesi, per fare in modo che il bambino a seconda dell’età che ha possa essere tranquillo nel gestire il distacco e la distanza da casa senza sensi di colpa e magoni. Per questo è fondamentale l’atteggiamento dei genitori e degli educatori che si occuperanno di lui: non è importante illudere o distrarre il bambino ma piuttosto prepararlo anche a gestire momenti di pianto o di malinconia utili anch’essi per crescere e sentirsi più forti. Quindi al momento fatidico dei saluti occorre essere veloci ma incisivi: un abbraccio forte fortissimo e via si parte! Inutile perdere tempo nei momenti dei saluti specie con i bambini piccoli: mandano ancora più in crisi. In questi momenti bisogna pensare che anche il pianto poi passa e lascia spazio anche ad altro. Pensate a quante cose potranno imparare e quanto sarà utile e importante per loro un’avventura così lontano da casa con abitudini e ritmi diversi dal solito. Al ritorno avranno tanti racconti e ricordi che riaffioreranno quando meno ve l’aspettate!

Buon viaggio a tutti i bambini e ragazzi!

 

Speciale Primi Mesi

A tutte le Pance e Pancioni in arrivo in questo periodo post pandemia dedichiamo una serie di Speciale Primi Mesi per accogliere al meglio non solo il neonato ma prepararsi mentalmente ad entrare in una nuova dimensione come neogenitori. Cercheremo di offrirvi dei suggerimenti pratici per affrontare al meglio la nuova quotidianità che andrete a costruire e una lista di oggetti dal nostro punto di vista psicopedagogico davvero utili e funzionali anche per favorire una miglior sintonizzazione con l’ambiente. Sapevate che il piccolo impiega del tempo (il primo mese di vita circa) per capire e realizzare di non essere più un ‘tutt’uno’ con l’utero materno? Il passaggio dall’ambiente uterino all’ambiente esterno è davvero complesso e delicato e necessita di un contenimento continuo, un senso di protezione importante da dare al piccolo. Per questo Lullalove ha creato il sacco nanna avvolgi bebè per offrire una maggior sicurezza anche quando il vostro neonato deve andare a nanna (il lettino è immenso..se avvolto nel materassino avrà la percezione di poter sentire i confini e richiamare alla mente il vissuto dell’esperienza uterina vissuta per mesi). E ‘comodo da posizionare sopra il lettino, nella carrozzina, sul fasciatoio o in braccio! Si si, avete letto bene! I neonati nei primi mesi di vita hanno tanto bisogno di stare tre le vostre braccia! Non abbiate paura di viziarli, hanno tutti il tempo poi per interiorizzare le regole anche sul sonno. Nel primo periodo di vita l’obbiettivo principale è la capacità di sintonizzarsi con il piccolo, capirne le sue esigenze primarie, soddisfarle, e poter creare una buona atmosfera tutti insieme grazie anche al prezioso aiuto del partner, che fa da trait d’union tra la figura materna e il piccolo. 

Ecco qui il nostro video sull’argomento. Buona visione!

Comunicare ai bambini: ecco come fare

 

Come fare a comunicare in modo chiaro ed efficace ai bambini specie se piccoli? Siamo sicuri che possano comprendere ciò che raccontiamo loro? Queste sono di solito le richieste più frequenti dei genitori alle prese con i bambini piccoli. In primis, parlare,verbalizzare e raccontare ai bambini ciò che succede, è fondamentale fin da piccolissimi. Certo i bambini a seconda dell’età potranno percepire il senso generale, attraverso il tono della nostra voce, poi quando saranno più grandi e avranno più strumenti a disposizione allora saranno in grado di capire tutto, ogni singola parola e non solo il senso generale. Con i bambini è utile una forma comunicativa chiara, semplice, e molto pratica. Quindi ricordatevi sempre di aggiungere dei riferimenti concreti attraverso l’uso di immagini o oggetti che possono avere di fronte. (la famosa frase “i genitori vanno al lavoro ad esempio è difficilissima da capire! Associate al lavoro il vostro PC o altro in grado di rappresentare almeno in parte ciò che volete dire). Se state parlando della scuola dell’infanzia, come scuola nuova per l’anno prossimo, portate i bambini davanti alla futura scuola: il fatto di memorizzare visivamente i dettagli offre una maggior sicurezza. Infine utilizzate i contrasti e gli scherzi: sono sempre graditi, e se si apprende in modo divertente,come dimostrano le ricerche, inevitabilmente vi sarà maggior attenzione e disponibilità nel ricordare ciò che ci viene insegnato. Questo vale anche per gli adulti eh, anche se poi spesso ce lo dimentichiamo..e rischiamo di diventare terribilmente pesanti!