La violenza alle Donne spiegata ai bambini

Oggi è il 25 Novembre, giornata internazionale contro l’eliminazione della violenza sulle Donne e  contro i Femminicidi. Da anni sosteniamo che la violenza contro le Donne deve essere spiegata e trattata fin dalla Prima Infanzia già a partire dal Nido e dalla Scuola dell’Infanzia proponendo una cultura del rispetto di sé stessi e degli altri, e un’idea di crescita libera senza il bisogno di possedere niente e nessuno. Sappiamo perfettamente che l’argomento è difficile e delicato e nessuno certo vorrebbe mai raccontare certi orrori ai bambini. Ma si può partire da altri concetti chiave per contribuire a crescerli con più consapevolezza ed empatia. Partite nel vostro piccolo, dalla vita quotidiana ricca di pretesti e spunti pratici. Ai bambini occorrono esempi concreti e coerenti per capire ed elaborare. Se fanno domande, accoglietele con tranquillità, senza timori. Si può spiegare tutto, mantenendo un tono rassicurante, calmo e gentile. Ricordate in primis che parolone come il senso del rispetto, della cura, della giustizia per avere il significato vero devono essere accompagnate dal nostro esempio concreto. I bambini imparano e apprendono da ciò che facciamo piuttosto che da ciò che spieghiamo. Un buon esempio genitoriale accompagnato da spiegazioni autentiche e la frequenza di realtà educative in cui ciò avviene con naturalezza ed empatia contribuiscono maggiormente a crescere giovani adulti in grado di vivere con serenità e armonia le relazioni sociali e in particolare quelle sentimentali.

Condividete!

 

Quando la coppia si separa

Separarsi non è cosa facile, figuriamoci con dei bambini piccoli. Come spiegare loro e affrontare questa situazione difficile,dolorosa e imbarazzante? Che parole scegliere? Intanto i bambini anche se piccoli avranno già intuito e percepito che tipo di situazione vi è nell’aria. Per una questione di rispetto anche nei loro confronti è bene parlarne insieme senza addossarsi le colpe o rinfacciarsi le responsabilità ma piuttosto agendo per un obbiettivo comune più importante: la crescita del nostro bambino. Quindi anche se non vi sarà più la coppia sentimentale deve rimanere invece quella di tipo genitoriale e saper proteggere il bambino. Parlate della separazione in modo pratico: compriamo le ciabattine nuove e  lo spazzolino da denti da lasciare nelle due case, facendo sempre capire che il piccolo non ha colpe e che l’importante è stare tutti bene alla ricerca di un nuovo equilibrio e una nuova routine.

Per percorsi e consulenze siamo qui.

 

Non mi ascolta!

“Non mi ascolta mai” è una delle frasi genitoriali classiche utilizzate non solo per gli adolescenti ma anche per i piccoli!. Quando un bambino non ascolta, o meglio fa finta di non ascoltare fermiamoci e chiediamoci: come poter cambiare la modalità comunicativa? Come trovare insieme un nuovo modo di farsi ascoltare e collaborare per uno scopo comune? E il tono della vostra voce come è? È noioso ripetitivo o interessante? Questo solo per provare ogni tanto a mettersi nei loro panni e alla loro altezza. Il bambino piccolo è in crescita e per farlo ha bisogno di spazio e di nuove sfide, quindi molto spesso non ha tempo di ascoltare i genitori perché troppo coinvolto a fare altro. Se però è il genitore ad approcciarsi in un modo nuovo ecco che l’attenzione magicamente ritorna! Provate a comunicare giocando e vedrete che i bambini vi cercheranno per ripetere all’infinito quel gesto/azione appena fatta, e tutto sarà leggermente più semplice. Provate.

 

Come aiutare il bambino a parlare

Come aiutare il bambino a produrre le prime parole? È una delle domande più frequenti che riceviamo quotidianamente nelle consulenze private e nel lavoro sul campo nei nidi.  Come diciamo spesso la produzione di un certo linguaggio è un fattore da una parte soggettivo, quindi dipende strettamente dalla storia personale di ogni bambino ma dall’altra è fortememente influenzato anche dall’ambiente. Per ambiente si intende il contesto relazionale in cui vive il bambino. Se ha a disposizione dei genitori che stimolano e incuriosiscono, fanno domande (ovvio anche senza attendere una risposta ma facendolo sentire “parte di”) cantano e ripetono filastrocche il piccolo inevitabilmente inizierà a fare le sue lallazioni e poi progressivamente a trasformare i suoni in prime parole. Le canzoncine davanti allo specchio rappresentano un vero e proprio toccasana per il piccolo e per la sua mamma/papà. Vi rassicuriamo: non importa essere intonati o stonati, ciò che importa è la portata della comunicazione! È la capacità di trasmettere e incantare con le parole e lo sguardo che affascina il bambino piccolo. Per chi fosse preoccupato per un possibile ritardo: iniziate a cantare insieme più volte al giorno (però deve essere un impegno costante) sempre le stesse canzoncine, anche con toni e modi diversi  mentre giocate e fate qualsiasi cosa e i risultati si vedranno.

 

 

 

Voglio stare con te!

Chi frequenta bambini piccoli sa bene che possono avere le loro preferenze in materia di persone e che nonostante l’età sono molto chiari, espliciti e selettivi. Molte volte preferiranno qualcuno o qualcosa a qualcos’altro e vorranno a tutti i costi quel qualcosa che al momento non hanno. L’importante in questi casi è saper tollerare la loro frustrazione senza arrabbiarsi ma piuttosto scherzandoci su. “Asilo no, asilo no!” potrebbe dire un bambino e i genitori potrebbero rispondere:” L’asilo non è di tuo gradimento? Hihihi vieni qui che ti prendo e ti faccio tanto solletico intanto! Poi andremo anche all’asilo, col tempo ce lo faremo piacere e avremo nuove preferenze” Cioè anziché rispondere in modo secco e senza alternative diamo loro la sensazione di dedicarci prima a loro e poi al problema vero o immaginario che sia. Perché dal loro punto di vista è giusto rivendicare la presenza dei loro riferimenti affettivi anche se all’asilo poi ci si trova bene. Quindi tenete duro, non mollate perché i piccoli mettono sempre alla prova, soprattutto quando sentono che ci stiamo rilassando e iniziando ad abituare alla quotidianità.

 

Idee Nascita!

 

Dopo una serie di vecchi post e video dedicati ai 9 Mesi di seguito scriviamo una serie di idee utili e funzionali testati personalmente per la nascita di un bebè. E’ sempre bello ed emozionante fare un regalo ma non è sempre facile stupire con un prodotto strategico soprattutto se non si frequentano bambini piccoli di seguito qualche idea che potrebbe incuriosirvi o farvi venire in mente altre idee ancora!

  • fascia koala baby : utilissima per i primi 6/7 mesi del.piccolo. Serve anche in casa, per consolarlo, tenerlo vicino,rassicurarlo. Utile perché l’adulto ha le mani libere e nel frattempo può camminare e fare altre cose
  • tappeto OkoShop : ripiegabile, utilissimo anche come aiuto nel cambio pannolino, per un picnic, tappeto da viaggio, per fare i primi travasi. Lavabile e salvaspazio lo si usa tantissimo nelle più svariate situazioni
  • lullalove : fondamentale per contenere il neonato alla nascita durante il sonno e da utilizzare poi come materassino per giocare e leggervi un libro
  • cuscino tecnico per la nanna Koala baby: regalo specifico pensato per aiutare la testa del neonato alla giusta posizione durante il sonno
  • per la mamma e il suo bebè: creme Weleda per la cura dal pre al postpartum, per il piccolo tante linee pensate per la pelle atopica e delicata
  • Ciucci e biberon MaM baby: prodotti super tecnici si adattano alle varie necessità dei neonati
  • camerette Erbesi: a noi piacciono i lettini, comodi,funzionali con diverse posizioni a seconda dell’età del piccolo: un investimento dalla nascita ai primi due/tre anni del bambino
  • Libri utili:
  • per la neomamma: “lo faccio per me” di S.Andreoli (spiega la maternità in modo contemporaneo senza necessariamente il bisogno di sacrificarsi o annullarsi per il figlio, ma privilegiando il piacere di un rapporto consapevole)
  • per il neopapà: “da uomo a padre” di A Pellai (racconta in prima persona l’affascinante viaggio della scoperta della paternità)
  • per la coppia: a piccoli passi di S.Vegetti Finzi (spiega in modo esaustivo e semplice tutte le tappe e fasi di crescita: per non sentirsi soli e capire che inevitabilmente è capitato a tutti!)
  • per il piccolo: libri tattili in stoffa (lavabili) per iniziare fin da subito a toccare e ascoltare attraverso la voce di mamma e papà
  • Consulenze specifiche e personalizzate per la coppia che da sentimentale si evolve in coppia genitoriale: info@mammechefatica.it vi accompagniamo nel vostro viaggio più intenso ed emozionante che vi sia per cercare insieme di dare un senso alle vostre emozioni e provare a costruire una consapevolezza utile nel processo di crescita non solo del vostro bambino ma anche vostra come adulti e nuove figure genitoriali 
  • Bottigliette sonore fatte da voi: riempite con materiali vari come la pasta,il riso, il caffè,la farina ecc.
  • Cestino dei tesori fatto da voi: pensato con materiali di recupero preso ad hoc per aiutare a stimolare il piccolo e incuriosirlo senza necessariamente scadere nella famigerata plastica..
  • Perchè come recita un vecchio detto canadese i genitori devono dare ai figli  le radici e le ali”  da qui l’esigenza di costruire le basi insieme per farli volare lontano!

 

Piange al nido come fare

  • In questo periodo di inserimenti, chiunque frequenti queste realtà potrebbe sentire numerosi pianti, dati come reazione dei piccoli ospiti in cerca della loro dimensione. Ma cerchiamo di metterci nei vostri panninon è facile anzi ascoltare i pianti – talvolta anche molto forti – di tutti questi bambini. Si avverte una sensazione di disagio, di inutilità nel non riuscire ad aiutarli. Vi dicono che è questione di tempo, è vero, ma si tratta di un tempo lunghissimo per chi è spettatore-genitore. Il pianto di un bambino poi (non necessariamente il nostro) scatena pensieri e immagini potenti nella mente adulta. Questo per dire che sappiamo bene cosa significhi affrontare l’esperienza dell’inserimento: osservare bambini ed educatrici in una routine nuova ancora da scoprire
  •  E’ difficile accettare il pianto del proprio bambino ma talvolta è un passo necessario per fare in modo che prenda la giusta fiducia nel nuovo ambiente che lo accoglie
  • Qualora si trattasse di un pianto disperato pensate sempre che dal pianto, come la crisi poi arriva un momento di quiete e che non è detto che un bambino che piange in entrata al distacco da voi poi deve piangere tutto il giorno, solitamente dopo poco dopo i bambini realizzano il passaggio di ambiente materno/paterno al nido e ad esempio rimangono con piacere ad osservare le varie dinamiche di gioco senza ancora prendere posizione
  • Monitorate col passare dei giorni e delle settimane se vi sono anche solo dei piccoli miglioramenti e mantenete un contatto attivo con le educatrici per capire insieme come collaborare al meglio
  • Parlate e portate un po’ di nido anche a casa: il racconto del nido attraverso la vostra voce narrante è fondamentale per instaurare un sentimento di fiducia
  • Per qualsiasi criticità siamo a disposizione con piacere: info@mammechefatica.it per organizzare una consulenza veloce e capire insieme come intervenire

 

Buon anno educativo a tutti

Buon anno educativo a tutti i bambini, le famiglie e tutti gli operatori del settore: nella speranza che possa essere un anno decisamente più snello e leggero del precedente che per molti genitori e strutture è stato un vero incubo..e vorrebbe essere solo un lontano ricordo. È importante partire carichi: riuscire a calibrare le energie e dare il meglio in questo periodo difficile per gli inserimenti e gli ambientamenti dei nuovi arrivati. Sappiamo bene quanto è difficile salutare i genitori e lasciarsi guidare dalle nuove figure educative, ma con la giusta alleanza nido-famiglia e con la giusta dose di pazienza dei genitori presto si supera anche questa prima fase ricca di ansie e timori.

Stiamo preparando una serie di video in partnership con Lallobaby per spiegarvi le mosse giuste per gli inserimenti

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Estate= partenze,ritorni e tanto gioco

Estate tra partenze e ritorni, scoperte e nuove conquiste: di luoghi,cibi, situazioni,amici ma soprattutto l’estate per i bambini rappresenta il tempo insieme alla famiglia con ritmi più rilassati. Poche regole ma chiare, e largo invece al tempo del gioco e delle risate ovunque sarete! Per chi è già in viaggio, per chi ci sta andando, per chi rimane a casa a tutti deve essere garantito un buon tempo insieme dove adulti e bambini si incontrano, intrecciano e potenziano i legami. Riposatevi, ma soprattutto ricaricatevi. Godetevi i bambini in modo diverso, senza fretta, assecondando le loro esigenze primarie, senza trascurare le vostre. Ai bambini più grandi spiegate sempre:” una cosa che piace a te, una che piace di più a mamma e papà, una che piace a tutti”. Per far capire le diverse scelte senza escludere nessuno.

Buon Ferragosto a tutti

 

 

Estate= viaggiare con l’essenziale!

 

L’estate è da sempre la metafora del viaggio. Di questi tempi poi è diventato ancora più difficile e speciale…tornare a viaggiare anche con i bambini piccoli e piccolissimi si può ma occorre un’ottima organizzazione di base partendo proprio dalla gestione dei bagagli. I veri viaggiatori non hanno bisogno di portarsi dietro la casa, ma piuttosto di selezionare l’essenziale. Dedicate del tempo alla preparazione delle borse, e davvero mettete e togliete poi il superfluo. Anche per quanto riguarda i giochi ricordate che il vero gioco sarà il viaggio e tutte le dinamiche legate ad esso! Uno o due giochini che rappresentano la quotidianità e il resto si inventa giorno dopo giorno! I più grandi invece possono iniziare a prapararsi la loro lista in autonomia condivisa poi con i genitori. Non c’è bisogno di saper leggere o scrivere nel caso la si prepara ripetendo a voce con l’aiuto dell’adulto.