Idee per trasformare un pomeriggio piovoso in un momento di gioco:

Idee per trasformare un pomeriggio piovoso in un momento di gioco:

  • Travestirsi con abiti vecchi di mamma e papà
  • Cucinare biscotti, torte e impastare pizze
  • Creare una casetta delle bambole con una scatola di cartone
  • Fare un collage con foto ritagliate da riviste vecchie
  • Giocare con la farina come fosse sabbia
  • Guardare l’album delle foto di fronte ad una bella tazza di cioccolata calda fumante preparata insieme

In fondo basta un pizzico di creatività per divertirsi e stare insieme serenamente..Ricordiamoci che ai bambini interessa di più un gioco artigianale, ma “costruito” con amore, piuttosto che un anonimo oggetto costoso..

Il punto sta non tanto nel diventare giocatori potenziali, ma nel saper giocare, ossia nel sapersi trasformare, inventare nuovi ruoli e immaginare altre realtà, come scrive Manuzzi in Pedagogia del gioco e dell’animazione (ed. Guerrini Studio,2002).

 

Per essere donne perfette è necessario essere madri?

 

Secondo Linda Lé, quarantottenne francese di origini vietnamite, è no. E lo scrive nel libro: “Lettera al figlio che non avrò”, Barbès Intersections,12€.

Di cosa tratta: l’autrice spiega della sua scelta di non avere figli con estrema onestà. Ritiene di non poter amare un figlio che la costringerebbe ad abbandonare la persona che è diventata.

Perchè ne parliamo: perché spesso diamo per scontato che una donna debba diventare madre, ma in realtà è una scelta troppo personale impossibile da giudicare.

MammeCheFatica lo consiglia perchè: nonostante sia un libro che fa riflettere e si porterà dietro molto critiche e contestazioni, è ricco di amore nei confronti del bambino immaginario e del marito reale.

Siete d’accordo?

La rivalità tra fratelli

 

Perché è così frequente che dei fratelli passino dall’affetto all’odio in pochi secondi? Le gelosie, le lotte, l’aggressività e il risentimento sono emozioni naturali tra fratelli. Non bisogna dimenticare, infatti, che il loro legame nasce a partire dalla lotta per la difesa del proprio posto in famiglia. Una volta cresciuti, potranno allearsi e andare d’accordo, ma talvolta saranno ancora rivali o invidiosi. Questi comportamenti si possono spiegare in termini di “sopravvivenza”. I fratelli, cioè, hanno a disposizione le stesse “risorse”, dunque devono imparare da subito a condividere non solo l’amore dei propri genitori, ma anche i giochi e la casa. È come se lottassero per non avere niente in meno dell’altro figlio. Diversamente dall’apparenza, la continua alternanza tra amore e odio è molto utile per imparare che i sentimenti si trasformano e si evolvono. Non è dunque necessario sentirsi in colpa per i propri sentimenti ostili perché il legame col fratello sopravvive nonostante tutto.