Se non parla ancora…

 

Cosa fare quando un bambino ancora non parla? In primis dobbiamo sottolineare ancora una volta che ogni bambino ha i suoi tempi diversi dagli altri e in quanto tali vanno rispettati. Piuttosto che preoccuparci subito, suggeriamo di favorire e potenziare la relazione e i canali comunicativi. Il bambino va sollecitato e stimolato con cura, ad esempio attraverso il canto, la lettura di libri insieme, il racconto della nostra giornata e l’ascolto di storie brevi o musicali. Solitamente si intuisce una lieve pigrizia che porta ad esprimersi lentamente e quasi senza fretta perché tanto sa di essere capito e di riuscire ad ottenere ciò di cui ha bisogno. In questi casi è utile assecondarlo meno e  chiedere una conferma al piccolo  aiutandolo a scandire le prime parole senza troppa ansia da prestazione però perché nella maggior parte dei casi è una questione di tempo e di crescita psicofisica e quando meno ce lo si aspetta poi arriveranno le prime lallazioni seguite dalle prime imitazioni del linguaggio.

Back to school, back to work…

back 2Back to School back to work…back to… qualcosa insomma!

Poco importa la definizione sempre di ritorno al nido, alla scuola materna o elementare si tratta. Non e’ facile ricominciare, avete ragione! Iniziare la Scuola è sempre fonte di stress e ansia da prestazione, ma poi solitamente tutto diventa più gestibile e naturale. Si ritrovano vecchi amici o si fanno nuove amicizie.

Tra i sintomi più comuni ci sono episodi di enuresi durante il sonno notturno e forme di balbuzie. Non allarmatevi subito. Datevi tempo e monitorate la situazione senza però essere troppo invadenti e ansiosi.

Siate pronti e “carichi” nel consolare eventualmente i vostri piccoli. Offrite loro messaggi positivi, incoraggianti e autentici. Hanno bisogno di supporto e condivisione!

Un piccolo consiglio? Vi invitiamo a non fare troppe domande e ascoltare i loro tempi. Saranno loro a raccontarci le novità e le scoperte di ogni giorno. (litigate e arrabbiature incluse!). Approfittate delle belle giornate ancora calde per trascorrere i pomeriggi al parco e giocare all’aria aperta. Non immergete i bambini in mille corsi ma privilegiate le loro preferenze. Lasciate anche dei pomeriggi “liberi” senza impegni prefissati per godersi insieme i giochi in casa in compagnia di qualche amichetto.

Buon inizio a tutti i bambini e ai grandi che li accompagnano!

Che fatica organizzare una festa di compleanno!

 

Certo, perchè noi pensiamo che il bambino abbia bisogno di un party esclusivo in un locale da sogno con decorazioni e torta a tema, giochi stratosferici, tanti invitati e milioni di regali. Invece i bambini, soprattutto se piccoli, si divertono maggiormente se coinvolti in giochi dinamici sì, ma semplici e creativi. Non è necessario affittare uno spazio apposta di 300 mq, basta la sua cameretta e qualche invitato a cui è molto legato. Anche su i regali e il buffet si può senz’altro risparmiare: vostro figlio sarà comunque felice e soddisfatto. Quanti festeggiati avete visto con il broncio, il desiderio di fuga e l’ansia da prestazione? Moltissimi senz’altro perché gli adulti tendono a caricare di aspettative altissime i propri figli dimenticandosi la cosa più importante: la serenità per aver trascorso un pomeriggio da ricordare. Non è solo una questione di “vizio”, ma anche di educazione scorretta che non tien conto dei veri bisogni di un bambino cioè di sentirsi amato e accolto. MammeCheFatica vi suggerisce, quindi, per esperienza, di evitare di ricordare di continuo ai bambini che il giorno della sua festa si sta avvicinando perchè si sta solo proiettando su di lui le proprie angosce..viviamocela con serenità!.

Detto questo, buon divertimento a tutti!!!!