Bambini piccoli e TV: quali rischi si corrono?

peppaVediamo bambini sempre più piccoli instaurare un rapporto con la TV molto “intenso”.. il fenomeno Peppa Pig e il merchandising che gli ruota attorno che colpisce bambini di 1/2 anni è un esempio evidente. Ma vedere la TV per tante ore alla settimana che rischi fa correre al bambino? Innanzittutto sottrae tempo prezioso al legame di attaccamento con i genitori, con gli eventuali fratellini, tempo che rappresenta un momento di apprendimento sociale molto importante in questa fase evolutiva. Inoltre far guardare la televisione a tavola per “distrarre” il bambino che fatica a mangiare è un inganno che di certo non aiuta a far gustare il pasto, anzi. Se nostro figlio si “incanta” troppo spesso davanti ai cartoni animati, dobbiamo controllare che scelga quelli addatti alla sua età e non veda altri programmi che potrebbero turbarlo. Insomma, non vogliamo demonizzare la tv, ma soltanto far riflettere gli adulti sull’utilizzo eccessivo e senza regole da parte dei bambini, anche molto piccoli.

Sappiamo come in alcuni momenti, magari appena arrivati a casa, stanchi dal lavoro, sia necessario, intrattenere il bambino mentre noi cuciniamo o svuotiamo le buste della spesa, ma se invece non sapete proprio che gioco far fare al vostro piccolo e questo è un modo per non farlo annoiare, allora leggete qui, questo corso fa anche per voi!

Avvertimenti per Carnevale..

carnevaleCare Mamme, questo post è pensato per voi..o meglio per coloro che vorrebbero travestire il proprio bambino piccolo durante il periodo di Carnevale..Sappiamo bene che alcune mamme hanno già procurato o stanno creando il proprio travestimento. L’importante è non insistere se il bambino non volesse indossarlo, poiché potrebbe spaventarsi o intimorirsi per un abito un po’ insolito e strano. Solitamente la passione per i travestimenti aumenta con l’età,durante la fase del gioco simbolico. Mammechefatica sostiene che deve essere un piacere e non un obbligo, quindi provate e sperimentate ma se vi accorgete che il piccolo è spaventato o irritato rimandate la missione al prossimo Carnevale! Se il bimbo fosse già più grande, 36 mesi ad esempio, provate a fargli prendere confidenza col materiale qualche giorno prima, fategli fare delle prove in casa, affinché capisca che si tratta solo di un vestito particolare e che una volta tolto si torna come prima.

 

“Facciamo!” anzichè “ti va se…”

Care Mamme,

un appunto a tutte coloro che solitamente chiedono al loro bambino: “ti va se …” oppure “potremmo fare…”  anche solo per renderli partecipi o per prepararli ad un’azione successiva. MammeCheFatica invita le neo-mamme ad essere un po’ più decise e autorevoli (non autoritarie) con i propri piccoli, poiché così facendo trasmettiamo loro solo ansia e ambivalenza.

Per un bambino è difficile e impensabile scegliere. Secondo noi lo è anche per gli adulti. Siamo convinte che se impostiamo la frase in un altro modo e con un tono più convinto senza offrire loro la possibilità di scelta evitiamo (il più delle volte) capricci e scenate inutili e ci sentiamo meglio tutti!

Facciamo! è la nuova parola da introdurre!  e..come per magia

i bambini piccoli vi seguiranno, sentendo sicurezza e tono deciso, che è proprio quello che implicitamente ci chiedono con i loro capricci e i loro no!

Funziona? Cosa ne pensate?

 

 

 

Dedicato a tutte le mamme & i papà di Roma…

Questo post è dedicato a tutte le mamme & papà di Roma!

ma soprattutto a tutti coloro hanno bambini piccoli e talvolta un po’ capricciosi…già vogliamo capire se i capricci  li fate anche voi laggiù, oppure no!!!! Mammechefatica è lieta di presentare un incontro formativo sul tema dei capricci..e dei maledetti no! Per capire insieme perché i bambini si esprimono mediante il pianto, perché fanno tanti capricci, come fare a gestirli nel modo più sereno possibile.

quando: sabato 23 Novembre alle 16.30 presso il Centro Gymboree, di via Roccaraso 11.   cell 328-2367506

www.gymbo.it (se non conoscete Gymborée, dategli un’occhio…è un posticino magico che farà innamorare anche i vostri bambini…si gioca in inglese attraverso un percorso di psicomotricità studiato ad hoc a seconda dell’età..)

conduce: Marta Stella Bruzzone, pedagogista

* si richiede un contributo simbolico di 5 euro. basta prenotarsi sul nostro blog info@mammechefatica.it  oppure a info@gymbo.it

vi aspettiamo numerosi e partecipativi!!!!! convinti che un genitore attento e responsabile è sempre pronto a parlare,ascolatare e condividere momenti e difficoltà della crescita e dello sviluppo del suo bambino.

a prestissimoooo!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Come cambiare il pannolino?…

 

Care Neo-Mamme,

il momento del cambio del pannolino è un’ operazione molto semplice in teoria, ma poi si sa, può diventare una complicazione.. poiché dipende da come reagisce il nostro piccolo.

Solitamente se piange, si agita e scalcia sul fasciatoio può diventare difficile per una persona “poco esperta in materia”.

L’importante è:

– Mantenere la calma, aiutandosi anche con la voce: talvolta una canzoncina o una lallazione sono utili per distrarre momentaneamente il piccolo

– Avere un tono deciso sia nei gesti sia nella voce. “Forza, forza, non è nulla di impossibile, è solo un cambio di pannolino!”. Questo serve per trasmettere contenimento e rassicurazione in un momento delicato

Spesso osserviamo che la nostra ansia e le nostre preoccupazioni contribuiscono a provocare il pianto e il senso di insofferenza nel piccolo.

Il cambio  del pannolino non deve essere vissuto come una tragedia, né come una punizione, è semplicemente un dato di fatto, una routine da affrontare per stare freschi e puliti!

Forza bimbi, sorridete!

 

Le prime regole…

 

I bambini di oggi hanno meno regole rispetto a quelle che abbiamo avuto dai nostri genitori. Ma non si tratta di una critica, piuttosto di un dato di fatto e di una serie di osservazioni. Vivendo da anni ormai, a stretto contatto con mamme e bambini piccoli, sappiamo bene quali siano le maggiori difficoltà nel dare le regole, nel farle rispettare e conosciamo il senso di colpa che si prova poi se il bambino piange perché ci si è innervositi. Nonostante tutto notiamo una forte resistenza nel dare le regole e dei limiti in generale.

Come mai? di cosa hanno paura i Grandi?

Le regole sono importanti perché ci aiutano ad avere dei limiti. Ci fanno capire fino a che punto possiamo arrivare e ristabiliscono quella gerarchia giusta tra adulto e bambino che putroppo è andata persa…

Un esempio? Può un bambino di 2 o 3 anni accendere la tv quando vuole? E magari arrabbiarsi e fare capricci se qualcuno osa contrastarlo?

Può un genitore o un adulto in generale accettare questa modalità?

Secondo noi non è il bambino a decidere cosa e come fare le cose. Non è il bambino il solo centro del mondo e l’unico padrone di casa. Il bambino piccolo va guidato e portato a ragionare sulle cose e gli eventi intorno a lui. Occorre spiegargli bene che è possibile guardare un po’ di tv, ma non troppa, perché spegne la fantasia! E’ tanto bello anche stare a giocare in cameretta!

Occorre essere determinati e decisi quando si danno le prime regole e i primi limiti e ricordarsi che il buon esempio è fondamentale! Quindi bisogna impegnarsi, essere coerenti e farsi forza l’uno con l’altro, senza creare contrasti all’interno della coppia.(“Perché gli hai fatto fare questo? non si fa, si deve fare così..etc). L’aspetto importante consiste proprio nel sottolineare frasi come: “La mamma ha ragione, ha fatto bene a dirti di no, ora facciamo un’altra cosa” che fanno capire una forte alleanza e coerenza tra la mamma e il papà.

Non è facile stabilire i primi limiti, dire i primi “No” seri, ma sono anche necessari per crescere e confrontarsi.

 

Cosa fare col mio bambino…

 

“Già ora che abbiamo coronato il sogno della nostra vita…ci sentiamo un po’ smarrite e disorientate..non sappiamo bene cosa fare col nostro bebè”. Questa frase noi di MammeCheFatica la sentiamo già da tanti anni, e conosciamo bene i vostri stati d’animo in certe fasi e quel senso di disorientamento e solitudine che prende e divora la maggior parte delle neo-mamme almeno una volta nella prima fase di vita del loro bambino.

L’aspetto importante consiste nel reagire, nel prendere consapevolezza dei propri limiti, ma anche delle proprie risorse e attivarsi. Talvolta anche solo una bella passeggiata in un parco, una chiaccherata, frequentare un gruppo o un centro per neo-mamme, sono piccoli accorgimenti che possono contribuire ad arricchire la relazione mamma-bambino.

Non è facile essere madre in questa società, che va sempre di corsa, che non ha tempo per i dettagli, le piccole conquiste  o sconfitte quotidiane che la vita ci riserva.

Non è facile per una donna diventare madre, avere altre priorità, elaborare i cambiamenti e stare in armonia con sé stessa e gli altri; dedicarsi ad un altro “lavoro”: quello materno, invisibile, che non è solo affetto e amore incondizionato ma è tanto altro ancora.

Non è facile ma ci si può provare: con consapevolezza, ironia, saggezza e fantasia.

Questa è la piccola ricetta di MammeCheFatica!

 

How do you say in english?!

MammeCheFatica invita i genitori ad iniziare a parlare inglese con i propri figli fin da piccoli…sfruttando il periodo estivo..

Durante le vacanze siamo più rilassati e disponibili ad inventare cose nuove. Quindi perché non iniziare ad introdurre qualche parolina in english sotto forma di gioco?!

Non preoccupatevi né per l’accento e la fluency, i bambini sono degli ottimi ‘regolatori’.

– Iniziate ad incuriosire i vostri piccoli, quando sentite stranieri parlare..e indovinate con loro il paese/nazionalità

– Iniziate con parole molto facili: please, thank you, bye-bye, e se avete la possibilità fate ascoltare dei dialoghi e delle english songs for kids

– Procedete quando intuite che sono state ben recepite (this is..a face, the nose, the mouth…)

– Continuate ma senza aspettative: un giorno vi stupiranno! l’approccio alla lingua straniera deve restare un gioco, senza troppo stress da prestazione altrimenti non viene bene assorbita e si rischia di ottenere un effetto contrario.

Have a good time!

 

 

 

“Perchè con me fa così?”…

 

“Perché con me si comporta così?” ci chiedono molte mamme e genitori in generale..

Mammechefatica prova a rispondere dicendo in primis che i bambini nella fase compresa tra i 24 e 36 mesi fanno molti capricci con la mamma e il papà piuttosto che con altre persone; perché ovviamente si sentono più a loro agio e in grado di chiedere e insistere su ogni cosa.

Il papà e la mamma soprattutto sono presi di mira poiché rispetto alle altre figure che ruotano attorno alla vita sociale del bambino generano amore incondizionato e quindi ovviamente ci sono sempre..anche, se quando necessario, è importante offrire al bambino dei confini e dei limiti chiari e precisi.

Anche se si tratta di bambini piccoli è bene non tralasciare l’aspetto comunicativo: parliamo sempre in modo semplice e chiaro e spieghiamo loro che siamo preoccupati per tutti i capricci e le richieste d’attenzione.

Coinvolgiamo anche i papà o le mamme in questione, per condividere anche i momenti di difficoltà.

 

Tutti a tavola! (parte prima)

 

Talvolta mamme e papà pretendono che i figli piccoli mangino tanto, velocemente, senza disordinare troppo la tavola e magari in un orario diverso rispetto al momento della loro cena. Questi comportamenti, in aggiunta all’utilizzo della TV, riducono notevolente il tempo che i genitori possono trascorrere in tranquillità con i loro bambini, soprattutto se rincasano tardi dal lavoro. Tuttavia i piccoli hanno bisogno di tempo a loro dedicato e proprio la cena può rappresentare un un buon momento da sfruttare per costruire saldi rapporti all’interno della famiglia. Imparare a capire e a farsi capire sono elementi alla base del concetto di convivialità, fondamentale per apprendere il significato dello stare con gli altri. Ai piccoli gesti messi in atto generalmente durante i pasti possono essere date delle risposte da parte dell’adulto a importanti esigenze del bambino, come, ad esempio, quella di essere riconosciuto, amato, rispettato e protetto.