E il piccolo Eitan?

 

Ci stavamo chiedendo: “che ne sarà del piccolo Eitan un domani quando si riprenderà?”.  Come potrà ricostruire una sua vita normale e infanzia felice nonostante tutto il peso con cui dovrà convivere e conciliarsi? E i compleanni della sua mamma, del suo papà e della sorellina? Che ne sarà di lui e della zia che se ne farà carico, quando l’attenzione mediatica non sarà più incentrata su di loro? Gli auguriamo veramente con tutto il cuore di poter trovare tanto affetto e senso di protezione che gli permetta di capire che non è colpa sua, che potrà ,con uno sforzo titanico,ricostruire tutti i pezzetti di vita condivisi con loro e tenerli con sé. Gli auguriamo di trovare una Comunità forte, compatta e consapevole che gli possa dare tutto ciò di cui ha bisogno soprattutto nei momenti di solitudine più critici. Perché è vero che si chiama Eitan, che in ebraico significa coraggio, ma qui deve esserci il coraggio di tutti che in qualche modo se ne fanno carico. Perche’ su quella funivia (Stresa-Mottarone) in quel momento,poteva esserci ognuno di noi. Non dimentichiamocelo.

 

 

 

 

Parlate di Willy e della violenza ai bambini e ai pradolescenti

In questi giorni la cronaca ci riporta ad un fatto che ci sta facendo riflettere: la morte del giovane Willy di Colleferro (in provincia di Roma) che ha cercato di intervenire in una rissa violenta…sentendo il bisogno di proteggere e difendere un suo amico, che davanti ai suoi occhi stava subendo un’aggressione.

  • Crediamo sia fondamentale commentare insieme ai bambini e ai ragazzi questa vicenda perché la violenza va spiegata e raccontata a parole senza timori, gli va data una forma e un significato preciso per evitare di desiderarla e  tantomeno subirla. 
  • Deve essere un pretesto per capire e cercare risposte del perché tutta quella ferocia e cattiveria da parte del branco
  •  “E tu, ti sei mai sentito con tutta quella rabbia addosso? Cosa avresti fatto se..?” 
  • Farsi delle domande è sempre un gesto importante per cercare di capire ma soprattutto per permettere agli adolescenti di immedesimarsi: “se fosse successo a me magari avrei..”
  • deve essere un invito a farsi un’ idea, un’immagine più concreta della violenza che circola e che talvolta esplode in modo incontenibile sia individualmente che in branco
  • parlatene e parliamone, perché più la si affronta sul piano verbale e comunicativo la si gestisce meglio anche sul piano emotivo
  • ma soprattutto più se ne parla fin da piccoli più si avranno a disposizione gli strumenti utili per crescere degli uomini e delle donne migliori che non hanno bisogno di ricorrere a certi gesti disumani per trovare la loro grandezza

Il coraggio dei padri: crescere un figlio autistico

 

Da poco è uscito il libro di Gianluca Nicoletti, dal titolo: “Una notte ho sognato che parlavi. Così ho imparato a fare il padre di mio figlio autistico“, edito da Mondadori, (14,03€).

Di cosa tratta: della vita quotidiana di Tommy, un adolescente autistico e di suo padre, un uomo coraggioso che ha avuto la forza di sostenerlo e prendersi davvero cura di lui.

Perchè ne parliamo: è la storia vera raccontata da chi vive ogni giorno lo sforzo, la difficoltà, la disperazione e la sofferenza. Gianluca racconta onestamente le fatiche incontrate riguardanti la sessualità, la pubertà di Tommy e del cambiamento del loro rapporto con il tempo.

MammeCheFatica lo consiglia perchè: nonostante ci siano moltissimi scritti su questo tema, si parla ancora troppo poco delle difficoltà che si incontrano con il passaggio all’adolescenza di questi bambini così silenziosi, incomprensibilmente attratti dagli oggetti. Quanto possiamo imparare ancora da Tommy e da suo padre?

Commovente: si legge tutto d’un fiato.

Mammechefatica consiglia il film..”la guerra è dichiarata”

 

Mammechefatica consiglia spassionatamente a tutte i genitori di non perdersi il bel film francese “la guerra è dichiarata”.

Di cosa tratta: narra la storia, vera, di una giovane coppia come tante, (gli attori sono i genitori stessi Valérie Donzelli e Jérémi Helkaìm)  che all’improvviso deve far fronte ad un grande imprevisto: la malattia del proprio bambino. Ed è qui che inizia la dichiarazione di guerra: al mondo, a loro stessi, a tutto ciò che li circonda.

Perchè ne parliamo: Mammechefatica ne parla e ne parlerà in futuro perchè rappresentano un esempio da tenere bene in mente.

Con una buona dose di ironia affrontano la malattia e la quotidianità senza nessuna tragedia, si rimboccano le maniche,dando il meglio di loro stessi, cercando di affrontare il nemico più grande: la paura.

Nelle sale italiane esce oggi, poi diteci cosa ne pensate..

A proposito di Papà..

Un papà professore di sociologia- Massimiliano Verga- ha scritto un interessante libro per Mondadori: “Zigulì”. MammeCheFatica ve lo consiglia caldamente perché in questo scritto affronta senza retorica le difficoltà e le fatiche di crescere un figlio disabile grave. Il punto di forza di questo libro è senz’altro il coraggio con cui questo padre parla di temi forti, senza necessariamente essere politically correct. Questo si capisce subito a partire dal titolo: “Zigulì” nome delle famose caramelle che hanno le stesse dimensioni del cervello di Moreno, figlio di 8 anni, affetto da un handicap cerebrale. Non è certo un libro lieve, ma merita di essere letto. Grazie Papà Massimiliano per la tua sincerità!