Quarantena con i piccoli: come fare

Come gestire al meglio la quarantena con i piccoli è il dilemma che ci state ponendo in questi giorni durante le varie consulenze. Alcuni bambini sono in quarantena preventiva e sappiamo quanto sia faticoso per ogni famiglia riorganizzare la gestione familiare e la nuova quotidianità non potendo uscire. Il tempo quando si sta in casa è scandito in modo più lento e meno frenetico. Cercate di alternare tanti momenti diversificati senza chiedere al piccolo cosa fare ma continuando a proporre in modo concreto: questa modalità educativa aiuta e agevola non solo il bambino ma anche l’adulto implicato nella relazione. 

  • una canzoncina
  • una breve attività sul tappeto (bastano dei tappi e delle ciotolina e il piccolo farà il resto)
  • un’attività seduto al tavolino oppure se piccolo al seggiolone
  • una storia letta ad alta voce
  • tanta musica classica
  • se fattibile anche i giochi e i travasi con l’acqua sono sempre graditi
  • pasta di sale versione basic (senza sale per chi soffre di dermatite atopica) creata con una manciata di farina e qualche goccia d’acqua tiepida. Per i più grandi invece può diventare anche esperienza olfattiva aggiungendo del caffè in polvere o della lavanda essiccata in semi).
  • un disegno con un grande foglio di carta da pacco (pastelli, matite ma anche tempere se concesse in casa!) posto in verticale alla parete o in terra.
  • collage con vecchio catalogo Ikea sempre utile per inventare storie nuove!
  • trascorrere il tempo in casa senza necessità della TV o dei devices può essere una scelta (condivisa o meno) che dal nostro punto di vista psicopedagogico è molto importante: significa privilegiare a contribuire il mondo interno del bambino. 

Piange Disperatamente al nido..

 

Ci sono ancora dei bambini che stanno vivendo un momento intenso e travagliato al nido/scuola materna. Non tutti si ambientano subito, alcuni necessitano di più tempo per accettare il cambiamento. Vediamo insieme cosa può fare l’adulto coinvolto in questa situazione. Di sicuro, cercare sempre e comunque di dare fiducia al piccolo, spiegandogli sempre che si tratta di un buon ambiente dove potrà fare tante scoperte e conquiste. Anche a casa, ripetere sempre questi concetti contribuisce ad aumentare il senso di stabilità. Detto dalla voce della mamma e del papà assume un’importanza universale. Inoltre vi invitiamo ad un confronto con le educatrici di riferimento o le maestre per avere un parere complessivo più oggettivo e capire insieme se col tempo è in grado di accettare la nuova routine. Non si tratta di negare il pianto ma di affrontarlo insieme.  Sembra strano o superfluo ma vi garantiamo che un approccio costruttivo e il più sereno possibile sarà di grande aiuto a tutti: al bambino,a voi e a chi si prenderà cura della sua crescita. 

 

Se viaggiate con i piccoli…

Se viaggiate con i bambini piccoli in aereo o in treno/in nave è bene tenere presente alcune “regoline” per far sì che l’avventura diventi tale e non si trasformi in un incubo!

Mammechefatica consiglia di: – rassicurare il piccolo nella fase di decollo (allattarlo se prende il latte materno) o dargli  comunque il ciuccio. Se sono più grandi rassicurarli con la voce bassa e dando loro la mano.

– utilizzare sempre un tono di voce basso cercando di non imporre troppi divieti al bambino ma valorizzare piuttosto ciò che può fare: un disegno, un collage, ritagliare con le forbicine, giocare con un pupazzo..

– in caso di capricci e pianti cercate di mantenere un atteggiamento calmo e rassicurante senza innervosire ulteriormente il bambino e voi stessi. Proponetegli una valida alternativa in modo convinto. “Guarda guarda cosa c’è…aspettava proprio te” evitate le domande: “vuoi questo o quello? Cosa vorresti?” Vi garantiamo che in un momento di instabilità emotiva è meglio non avere alternative e potersi concentrare solo su un gioco.

Buon viaggio!!!

 

Cosa fare col mio bambino…

 

“Già ora che abbiamo coronato il sogno della nostra vita…ci sentiamo un po’ smarrite e disorientate..non sappiamo bene cosa fare col nostro bebè”. Questa frase noi di MammeCheFatica la sentiamo già da tanti anni, e conosciamo bene i vostri stati d’animo in certe fasi e quel senso di disorientamento e solitudine che prende e divora la maggior parte delle neo-mamme almeno una volta nella prima fase di vita del loro bambino.

L’aspetto importante consiste nel reagire, nel prendere consapevolezza dei propri limiti, ma anche delle proprie risorse e attivarsi. Talvolta anche solo una bella passeggiata in un parco, una chiaccherata, frequentare un gruppo o un centro per neo-mamme, sono piccoli accorgimenti che possono contribuire ad arricchire la relazione mamma-bambino.

Non è facile essere madre in questa società, che va sempre di corsa, che non ha tempo per i dettagli, le piccole conquiste  o sconfitte quotidiane che la vita ci riserva.

Non è facile per una donna diventare madre, avere altre priorità, elaborare i cambiamenti e stare in armonia con sé stessa e gli altri; dedicarsi ad un altro “lavoro”: quello materno, invisibile, che non è solo affetto e amore incondizionato ma è tanto altro ancora.

Non è facile ma ci si può provare: con consapevolezza, ironia, saggezza e fantasia.

Questa è la piccola ricetta di MammeCheFatica!