Come aiutare il bambino a parlare

Come aiutare il bambino a produrre le prime parole? È una delle domande più frequenti che riceviamo quotidianamente nelle consulenze private e nel lavoro sul campo nei nidi.  Come diciamo spesso la produzione di un certo linguaggio è un fattore da una parte soggettivo, quindi dipende strettamente dalla storia personale di ogni bambino ma dall’altra è fortememente influenzato anche dall’ambiente. Per ambiente si intende il contesto relazionale in cui vive il bambino. Se ha a disposizione dei genitori che stimolano e incuriosiscono, fanno domande (ovvio anche senza attendere una risposta ma facendolo sentire “parte di”) cantano e ripetono filastrocche il piccolo inevitabilmente inizierà a fare le sue lallazioni e poi progressivamente a trasformare i suoni in prime parole. Le canzoncine davanti allo specchio rappresentano un vero e proprio toccasana per il piccolo e per la sua mamma/papà. Vi rassicuriamo: non importa essere intonati o stonati, ciò che importa è la portata della comunicazione! È la capacità di trasmettere e incantare con le parole e lo sguardo che affascina il bambino piccolo. Per chi fosse preoccupato per un possibile ritardo: iniziate a cantare insieme più volte al giorno (però deve essere un impegno costante) sempre le stesse canzoncine, anche con toni e modi diversi  mentre giocate e fate qualsiasi cosa e i risultati si vedranno.

 

 

 

La scoperta della sessualità nei bambini

 

Nei bambini piccoli, in particolare nella fascia di età che va dai 3 ai 5 anni vi è tra le varie fasi di scoperte e domande universali quella inerente alla dimensione sessuale. Vi suggeriamo di non “scappare” da queste domande talvolta  imbarazzanti ma piuttosto di capire il punto di vista dei piccoli: chiedono perché hanno bisogno di capire per costruire nel tempo una propria identità sessuale che possa poi accompagnarli da adolescenti e da grandi ad avere partners e relazioni con i quali vivere la sessualità nel modo più naturale e sereno possibile. Laddove il bambino non trova le risposte che va cercando in famiglia sarà costretto a cercarle altrove mediante la scuola, le amicizie e i vari confronti che si hanno. Poterne parlare in modo tranquillo con un tono sereno invita il piccolo a capire che pur trattandosi di intimità è importante conoscere e sapere per non spaventarsi o irrigidirsi. Ricordiamoci che i bambini costruiscono nel loro immaginario in base a ciò che vivono e sperimentano in famiglia: quindi il nostro esempio anche quando andiamo banalmente in bagno è fondamentale! Inoltre non avendo vissuto certe malizie o pensieri non vivono in modo pericoloso o pauroso questi sono pensieri e preoccupazioni adulte che non devono arrivare a loro soprattutto quando sono piccoli e chiedono per sapere.

Torneremo su questi temi vista la richiesta! E voi cosa ne pensate? Sulla nostra pagina Mamme Che Fatica fb e MammeCheFatica IG i video!

Le fatiche educative..

E’ tanto tempo che non scriviamo per le Educatrici e per tutti coloro che dell’Educazione ne fanno un lavoro o meglio un mestiere. Ci piace utilizzare il termine mestiere perché contiene quell’aspetto artigianale che deve essere recuperato e valorizzato da tutti. Un pensiero quindi va alle Educatrici e Maestre che ci seguono che in questa ultima parte dell’anno devono raccogliere le energie per continuare il percorso iniziato. Di seguito qualche suggerimento:

– fate attenzione alla vostra voce: solitamente quando si è stanchi si tende ad alzarla e ad irrigidirsi perdendo la voglia di scherzare e giocare con i bambini

– imparare a contenere la propria fatica e impegnarsi per creare una buona atmosfera

– pensare e ripensare ai momenti significativi dell’anno vissuto insieme

–  saper recuperare il sentimento di curiosità e voglia di migliorarsi: il confronto e la condivisione in ambito educativo sono strumenti fondamentali

Come diceva Maria Montessori “l’educatore è un raggio di luce” che deve riuscire ad incantare i suoi bambini. E voi come vi sentite?

 

 

Come si promuove l’autonomia e la curiosità in un bambino?

 

E’ fondamentale che da subito i bambini siano stimolati nel porsi delle domande, nel capire il perchè delle cose e del funzionamento del mondo. Senz’altro i piccoli hanno una curiosità epistemofilica intrinseca (così come la definiva la grande psicoanalista Melanie Klein), ma anche l’ambiente intorno a lui deve favorire il più possibile l’apprendimento e l’esperienza. Un esempio banale, ma comprensibile a tutti i genitori di bambini che abitano in città. Non esiste solo l’auto come mezzo di trasporto, ma anche l’autobus, la metropolitana e i tram (che costano ed inquinano meno fra l’altro!!). Portate i vostri scriccioli a spasso o in bicicletta, facendo notare le particolarità dell’ambiente, esplorando insieme..(il treno, il controllore, l’autista, i poliziotti…) vedrete come saranno felici di fare tante nuove scoperte! Per i più grandi, a questo proposito, segnaliamo “Stars”, un’iniziativa del Comune di Milano che con Budapest, Cracovia, Londra, Edimburgo e altri grandi città promuove il tragitto casa-scuola sulle due ruote..un modo intelligente per favorire l’utilizzo della bici!

Come fare a capire se l’asilo è quello giusto….

 

Mammechefatica riflette insieme a voi sul come fare a capire se l’asilo (ci riferiamo al nido e alla materna poichè rappresentano le prime istituzioni socio-educative al di fuori della famiglia) è quello giusto o meno…

La struttura individuata deve garantire delle caratteristiche fondamentali quali: la sicurezza,la pulizia,l’ordine(inteso come ordine pratico ma anche mentale) e l’organizzazione nella gestione del ‘materiale umano’ ovvero i vostri preziosissimi bambini

Ciò detto,sia che si tratti di un asilo montessoriano, piuttosto che steineriano, che segua il metodo Gordon, che abbia o meno le madrelingua inglesi…L’IMPORTANTE é CHE POSSIATE SENTIRVI ACCOLTI, rispettati e accettati.

La scuola giusta è quella in cui trovate, già all’ingresso, un’atmosfera serena, che emana fiducia, un profumo quasi magico.

La scuola giusta è il luogo che riassume in modo equilibrato un’attenzione verso i suoi bambini e i suoi genitori e nel contempo una cura verso l’ambiente, i giochi e i materiali educativi.

La scuola giusta è una scuola,pubblica o privata, in cui troverete delle Maestre Eccezionali che contribuiranno a crescere anche il vostro bambino con cura,rispetto,intelligenza,empatia, curiosità e capacità critiche.

La scuola giusta è costituita in primis dalle Persone che ogni giorno cercano di  renderla un’esperienza speciale: per voi, per loro e per tutti coloro che ne fruiscono.