Si può curare con l’educazione?

Sabato siamo state molto contente di aver partecipato insieme ad altre centinaia di persone al Convegno Nazionale del CPP a Milano. Abbiamo ascoltato con piacere pensieri e riflessioni di professori, poeti, pedagogisti e studiosi circa la tendenza attuale all’eccessiva medicalizzazione dei bambini. Perché si tende a fare diagnosi precoci e superficiali? Perché si assiste ad un aumento esponenziale dei certificati BES, DSA o per il sostegno didattico? Prima di dare un’etichetta non basterebbe provare attraverso gli strumenti pedagogici ad approfondire la situazione e risolvere gli eventuali problemi? Gli interventi sono stati davvero interessanti e di essi vogliamo ricordare alcune massime che ci hanno colpito:

-“Il problema non è dei bambini, ma di chi li educa! I bambini rischiano di diventare degli orfani educativi, sono confusi e non hanno punti di riferimento chiari”, sostiene il Direttore del CPP, Daniele Novara

-“Il gioco è fondamentale per nutrire, ossigenare il cervello”, afferma Alberto Oliverio, neurobiologo

-“I bambini stranieri ci ricordano che ognuno è diverso”, dice invece Milena Santerini, professoressa di pedagogia

– “L’ansia di intervenire non permette di pensare: agiamo per noi, per placarla e sentirci meglio non per i bambini”, afferma Susanna Mantovani, professoressa di pedagogia

-“Le storie curano perché rendono l’anima muscolosa”, spiega Bruno Tognolini, poeta e scrittore

-“C’è un linguaggio più semplice e vero dell’etichetta da usare a scuola, senza che il bambino si senta diverso”, sostiene Zappella, psichiatra ed esperto di autismo

Ma se ci chiedete cosa ci sia piaciuto di più in questa giornata, vi risponderemmo che ci è piaciuto il senso di ottimismo e speranza verso i genitori, ma anche verso gli insegnanti, perfettamente in grado di sostenere i bambini attraverso una buona educazione.

Come capire se mio figlio è iperattivo? (parte I)

 

La diagnosi di iperattività, emessa non prima dei 7 anni, naturalmente tocca ad un esperto (psicologo o neuropsichiatra infantile). Il genitore tuttavia può capire se i suoi timori sono fondati o no e dunque procedere con una valutazione psicodiagnostica affidando il proprio bambino nelle mani di un professionista. L’iperattività non è solo una questione di vivacità, ma è un disturbo dall’esordio precoce (intorno ai 5 anni) caratterizzato da una tendenza a cambiare di continuo attività senza terminarla mostrando quindi un’incapacità a perseverare in quei compiti che implicano un impegno cognitivo. I bambini iperattivi inoltre spesso mettono in atto azioni poco regolate ed organizzate caratterizzate da impulsività e imprudenza. Più che disobbedienti si può dire che non si soffermino abbastanza prima di commettere una qualche infrazione perciò vengono spesso ripresi. Per queste caratteristiche vengono talvolta isolati dai loro coetanei, cosa che non fa che peggiorare la loro giò scarsa autostima.

 

Cos’è l’ambliopia (o occhio pigro)? Lettera di una mamma coraggiosa..

 

Buongiorno,
sono Lucia Ingrosso, giornalista e scrittrice. Vi scrivo in qualità di mamma di bambina ambliope. L’ambliopia è un disturbo che colpisce il 5% dei bambini. Difficile da scoprire, può far perdere la vista da un occhio. Una cura tempestiva, invece, spesso porta a un recupero totale. Il vostro bambino ha un occhio storto? Niente paura, fino a una certa età è normale. Intorno ai due-tre anni, invece, il sintomo va approfondito. Altri campanelli d’allarme: il bambino avvicina troppo gli oggetti al viso, non afferra bene le cose, cade spesso, tiene la testa storta quando guarda la tv. Per individuare il problema, c’è un semplice test: chiudetegli con la mano un occhio e osservatene la reazione. Il bambino, anche piccolo, manifesta disagio all’occlusione dell’occhio che vede, mentre non è infastidito dall’occlusione di quello che non vede.
Tutte le mie esperienze di mamma le ho messe nell’e-book “Strategie contro l’occhio pigro. Come vincere l’ambliopia”, in vendita su www.amazon.it a 2,68 euro (ricavi in beneficenza), a firma Luce Grandi. Il file può essere chiesto gratuitamente, scrivendo a: ambliopia13@gmail.com.
Il mio obiettivo non è (ovviamente) guadagnare, ma aiutare i genitori dei bambini ambliopi, che vivono un momento difficile.

Mammechefatica conoscerà Lucia stasera alle 18.30 presso la Fnac di Milano in occasione della presentazione del suo ultimo libro.

Siete tutti invitati!