Se non mangia le verdure?!?

Capita a tutti i bambini prima o poi la fase critica verso le verdure…un odio e un rifiuto profondo che li porta a spostare il piatto e talvolta anche a rovesciarlo…Capita perché crescendo il bambino compie un processo di selezione del gusto in modo più completo e quindi è in grado di stabilire con più chiarezza e decisione ciò che gli piace oppure no. Quando il bambino è in questa specifica fase occorre un’ottima capacità mediatica: l’ideale sarebbe sempre quella di assaggiare per poi capire se continuare o meno ma nella pratica quotidiana sappiamo quanto è difficile! Talvolta piuttosto che ripetere mille volte che bisogna mangiare le verdure (e che poi però non si assaggiano neanche) meglio giocarci su: prendete ad esempio delle verdure di legno (le trovate su http://WWW.OKOSHOP.IT) e organizzate un bel gioco imitativo dove il bambino può preparare a voi o agli orsacchiotti o alle bambole degli ottimi minestroni, vellutate,torte salate! Mentre giocate, immaginate di sentire anche il profumo e di assaggiarle ovviamente! Talvolta la potenza del gioco e’ più forte e incide con più fascino rispetto alle nostre continue frasi “su forza mangiane un po’ “. Se il bambino sente che l’adulto è tranquillo può essere che sperimenti e riprenda a mangiarle con più interesse e disinvoltura.

Provate  e raccontateci!

 

 

 

Questo si..Quello no: imparare a mangiare tutto

“Questo si..Quello no” quante volte ascoltiamo i bambini che fin da piccolissimi impongono il loro modo di fare attraverso il cibo decidendo cosa mangiare. E quante volte però assistiamo a genitori e adulti in genere che accettano di preparare più pietanze per soddisfare i desideri culinari dei piccoli tiranni.. Mammechefatica invita tutti a riflettere su questo punto. Che messaggio educativo stiamo dando ai nostri bambini? Come faranno a diventare cittadini del mondo e viaggiare da grandi se non hanno avuto la possibilità di sperimentare altri piatti? Se non riescono ad apprezzare la pasta (a patto che sia in bianco)?! È fondamentale provare tutti i gusti e poi col tempo assecondare le preferenze, ma non escludere mai a priori, nessun alimento, verdure incluse! Vi ricordiamo che i bambini solitamente tendono a rifiutare un cibo se sanno implicitamente che possono averne un altro. Nel momento in cui non hanno a disposizione un’alternativa (e hanno fame) mangiano e assaggiano quasi tutto. Assaggiare e condividere anche pietanze di altri paesi è un’esperienza non solo sensoriale ma anche sociale: saper stare a tavola e apprezzare cibi diversi dai propri significa anche avere una certa curiosita’ e voglia di esplorare oltre i propri confini.

 

L’alimentazione dei bambini- Expo 2015

pranzoIn tema con Expo 2015 soffermiamoci ancora una volta sull’alimentazione dei bambini. Mangiare, sin dalla nascita, non ha il solo significato di acqusizione di nutrimento necessario per crescere e stare bene, ma è un inno alla vita, ai suoi piaceri e soprattutto rimanda al forte legame affettivo tra la madre e il figlio (pensiamo al tenero momento dell’ allattamento per esempio..). E’ fondamentale che gli adulti trasmettano ai più piccoli un modello di alimentazione sano, basato anche sul piacere e sul gusto. Che emozione preparare un piatto semplice insieme e poi mangiarlo! Anche la condivisione del momento dei pasti è importante: piuttosto che zittirci di fronte alla TV è stimolante parlare e raccontarsi vicendevolmente della propria giornata.

Quando però si attraversa dei momenti difficili della vita, sia da piccoli, sia da adolescenti, il mangiare può rappresentare un problema e si può presentare un sintomo alimentare. Cosa fare in quesi momenti? Attivarsi e parlarne con un esperto (psicologo o pediatra, ad esempio) è importantissimo! Più si interviene nell’immediato, meno sarà complicato superare questa fase delicata. Come sempre, le professioniste di MammeCheFatica sono a vostra disposizione per delle consulenze: info@mammechefatica.it.