Asilo e sonno agitato

Rispondiamo pubblicamente a diverse domande di questa settimana: “Da quando ha iniziato l’asilo si sveglia di notte più volte” cercando di rassicurare i genitori che ci leggono e che si trovano in questa situazione. Può essere ed è assolutamente normale che il piccolo possa avere un sonno più movimentato e richiedere quindi la presenza fisica del genitore. Ha bisogno di essere rassicurato. L’aspetto importante però consiste anche nel riuscire ad affrontare il delicato argomento anche di giorno, parlandone a casa e all’asilo, mantenendo una modalità non giudicante e mai arrabbiata, ricordando sempre che per consolare occorre capire e ascoltare i messaggi metacomunicativi che ci invia il piccolo. I cambiamenti hanno bisogno di tempo. Anche se durante il giorno accetta di giocare e di andare al nido, di notte potrebbe emergere la paura e la fatica del distacco dalle figure genitoriali e dal proprio ambiente.

 

Lettone: si o no?

Il tema del lettone è sempre molto dibattuto: ci sono i sostenitori e gli oppositori che si confrontano ogni giorno su questo argomento così caro ai genitori. Chi lo favorisce pensa che:
- il cosleeping sia un buon metodo di condivisione affettiva
 -sia comodo per evitare di perdere totalmente il sonno
 -sia utile per non far piangere tutta la notte il bambino (come invece suggeriscono certi libri che sono diventati famosi in tutto il globo)
Chi invece è fermamente convinto che condividere il lettone con il proprio figlio sia una cosa di evitare ritiene che:
- abitui male il bambino
- sia dannoso per l’autostima (un figlio si convince che senza i genitori non è in grado di affrontare la notte)
- sia dannoso per la coppia
 – in ogni caso non si riesca a dormire perché si ha il timore di schiacciarlo
Noi riteniamo che sia importante che il piccolo sia abitui da subito a dormire nel suo lettino, prima vicino al letto dei genitori e poi, se possibile, nella sua stanzetta, ma certamente bisogna ricordarsi che esistono le eccezioni che confermano la regola! Infatti quando il piccolo è malato o particolarmente scombussolato per qualcosa che è avvenuto nella sua quotidianità, è importante accoglierlo nel proprio letto facendogli sentire la vicinanza di mamma e papà.
E voi, da che parte state??!

 

Come far fare la nanna in modo autonomo..

L’immagine che abbiamo scelto è piuttosto comune a tantissime famiglie che ci seguono..potrebbe rappresentare la mattina, dopo una nottata insonne a cercare di placare le ire del nostro bambino, che si rifiuta di dormire nel suo lettino: si sveglia ripetutamente durante la notte, piange,urla, sembra inconsolabile finché non lo si prende in braccio. Dopo averlo calmato e consolato, si riprova a metterlo nel lettino ma dopo poco ricomincia a piangere; sfiniti e quasi arresi lo si prende e lo si mette nel lettone dove tutto passa.Dal nostro punto di vista puramente psicopedagogico al bambino si trasmette un messaggio poco corretto, poiché basta un sussurro o una lacrima ad assecondare le sue esigenze. Ciò non aiuta il piccolo a sperimentare il senso di frustrazione che gli consente di stare da solo, provare a risolvere la situazione, e attivare delle risorse e competenze che gli permettono di superare la fase d’empasse.Sappiamo bene cosa significa non dormire la notte e alzarsi anche 6/7 volte (se va bene).Però dobbiamo prendere consapevolezza del fatto che il bambino si abitua al nostro modo di fare e di agire, quindi molte volte utilizza il pianto poiché sa perfettamente che così facendo ottiene una soluzione rapida e comoda: le braccia della mamma o del papà. Provate quantomeno ad aspettare un attimo prima di intervenire, e nel caso prima rassicuratelo con la voce, rappresenta gia’ una prima conquista.

Lettone: si o no?

lettoneIl tema del lettone è sempre molto dibattuto: ci sono i sostenitori e gli oppositori che si confrontano ogni giorno su questo argomento così caro ai genitori. Chi lo favorisce pensa che:

  • il cosleeping sia un buon metodo di condivisione affettiva
  • sia comodo per evitare di perdere totalmente il sonno
  • sia utile per non far piangere tutta la notte il bambino (come invece suggeriscono certi libri che sono diventati famosi in tutto il globo)

Chi invece è fermamente convinto che condividere il lettone con il proprio figlio sia una cosa di evitare ritiene che:

  • abitui male il bambino
  • sia dannoso per l’autostima (un figlio si convince che senza i genitori non è in grado di affrontare la notte)
  • sia dannoso per la coppia
  • non si riesca a dormire nulla comunque

Noi riteniamo che sia importante che il piccolo sia abitui da subito a dormire nel suo lettino, se possibile nella sua stanzetta, ma certamente bisogna ricordarsi che esistono le eccezioni che confermano la regola! Infatti quando il piccolo è malato o particolarmente scombussolato per qualcosa che è avvenuto nella sua quotidianità, è importante accoglierlo nel proprio letto facendogli sentire la vicinanza di mamma e papà. E voi, da che parte state??!

Incontri sulla Nanna…@Milano & Roma..

dormireContinuano a richiesta i nostri appuntamenti sulla Nanna tra Milano e Roma. Durante l’incontro affronteremo le difficoltà maggiori che si hanno nella fase dell’addormentamento e poi del risveglio notturno dei piccoli..e cercheremo di capire come vivere il momento del sonno come un gesto naturale e non come una guerra quotidiana…qualche piccolo suggerimento che ognuno di noi può rielaborare e adattare in base alle proprie esigenze e routine.

Milano: Lunedi 31 Marzo alle 18.00 presso La Scuola Dadà in via G.Giacomo Mora 22

Roma: Giovedì 17 Aprile alle 18.00 presso Asilo Nido Le Nuvole, via Nomentana 331/a

*si richiede un contributo di 12 euro. Info e prenotazioni: info@mammechefatica.it (specificare nella richiesta Milano o Roma grazie!)

Presto anche in altre città! siate fiduciosi!

Grazie per il sostegno e la fiducia nelle vostre mail, sempre graditi!

Pipì…a letto

enuresiIl fenomeno dell’enuresi secondaria è più comune di quanto si pensi nei bambini tra i 4 e gli 8 anni circa.

In cosa consiste? In episodi frequenti di pipì a letto in bambini che hanno già raggiunto il controllo sfinterico.

Perchè accade? Si tratta di momenti di regressione particolari che si devono considerare dei segnali d’allarme da non sottovalutare. Spesso avvengono in momenti di crescita particolari in cui il bambino fa fatica: un lutto in famiglia, una separazione, ma anche la nascita di un fratellino, un trasloco o l’inserimento alla scuola materna.

Cosa fare in queste situazioni? E’ importantissimo non farlo pesare al bambino che già si vergogna e prova un senso di colpa, ma accogliere la sua fragilità con tanto affetto. Inoltre se si osservano episodi frequenti anche associati ad altri comportamenti inusuali vi suggeriamo di rivolgervi ad uno psicologo infantile per discuterne insieme senza timori.

#MI – Le difficoltà della nanna: come trascorrere una notte serena

nannaEccoci ad un ciclo di incontri rivolti a Mamme e Papà su temi inerenti lo sviluppo dei bambini e le difficoltà che si possono riscontrare. Il primo appuntamento riguarda la nanna: come preparare i bambini fin da piccoli a stare nel loro lettino evitando così il passaggio nel lettone?

Marta (pedagogista) e Sara (psicologa infantile) di MammeCheFatica proveranno a rispondere a questa e altre domande, dando suggerimenti utili per ritrovare la tranquillità di una notte riposante.

Non perdetevi anche i prossimi appuntamenti a febbraio e a marzo su capricci e pappa!

 

Papà sul divano…lettone occupato..

 

Poveri Papà costretti a dormire sul divano perché il lettone è occupato momentaneamente (speriamo!) dai figli piccoli..

Come fare a riappropriarsi dell’oggetto conteso? Occorre spiegare ai bambini che si è trattata di un’ecccezione, ma che tutti devono imparare a rispettare le proprie postazioni e i propri ruoli per stare bene.

Il papà e la mamma nel lettone, i figli nel loro lettino: con o  senza paure e fantasmi a seconda del periodo..va bene la lucina, i pupazzi,i libretti,la storia…però poi quando è il momento di dire Buona Notte si spegne tutto e ci si addormenta…senza dover per forza sfinire i genitori già stanchi della lunga giornata.

Per i casi più impegnativi provate con una storia:

inventate una storia in cui il protagonista si sveglia di notte e va nel lettone…nella storia invertite i ruoli e fate fare il papà o la mamma arrabbiata al vostro bambino (i bambini adorano sgridare e imitare gli adulti).

Ricordate al vostro bambino che il divano non è molto comodo per dormire..fateglielo provare, così sperimenta e si renderà conto…spiegategli che l’indomani dovete andare in ufficio e dovrete essere riposati..cosa non facile se si passa la notte così.

Non arrendetevi, anche se siete stanchi, rassegnati o meglio esausti e le avete provate tutte. Non permettete al vostro bambino di fare ciò che vuole, poiché è proprio in quei momenti che ha bisogno della vostra autorevolezza.

Teneteci aggiornati sulle vostre strategie..