Tornare a casa con un neonato..

Tornare a casa subito dopo il parto è sempre emozionante ma rappresenta un momento molto intenso e faticoso soprattutto per la figura femminile: alla ricerca di un nuovo equilibrio da ristabilire considerando la sua priorità: il piccolo del quale prendersi cura. Includendo tutti gli imprevisti del caso è comunque possibile organizzare e pianificare un rientro consapevole in cui ognuno può dare il suo contributo: fondamentale è il ruolo del partner che dovrà occuparsi di alcuni aspetti pratici e logistici e nel contempo sostenere e supportare le fatiche della neomamma talvolta anticipandole e condividendoli. In coppia o da soli l’aspetto importante è quello del fare squadra e saper fare rete con gli aiuti a disposizione. Evitare di caricarsi di impegni eccessivi, la testa sarà già piena di pensieri e nuove responsabilità che potrebbero mandare in confusione e provocare un senso di fragilità. Non allontanate o rimuovete questi pensieri: fateli uscire e fatevi aiutare nel dare loro un nuovo significato. Talvolta una consulenza specifica può offrire in termini di sicurezza un piccolo contributo concreto in grado di restituire il senso di fiducia che il neogenitore va cercando. Si tratta di definire una nuova quotidianità e ancora di più una nuova dimensione in sintonia con i bisogni primari del proprio neonato senza dimenticare i propri spazi fondamentali per sentirsi bene e in grado di nutrire l’altro.

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Bacio sulla bocca al bambino: no

Grazie ad alcune domande di alcuni genitori rispondiamo in generale a tutti perché l’argomento è interessante: è giusto o ingiusto dare i baci sulla bocca ai bambini? La risposta è categorica ed è NO. No perché: il bambino non è da confondere con il ruolo del partner. L’amore per un figlio è ben diverso da quello del partner stesso e non va assolutamente mischiato. Altrimenti si rischia anche di confondere il linguaggio affettivo da quello più propriamente sessuale e non è per nulla costruttivo se pensiamo al bambino e alla costruzione della sua identità. Può capitare di incontrare persone che non danno troppa importanza a questo gesto e che anzi lo considerano naturale e istintivo come segno di grande e infinito amore ma dal nostro punto di vista psicopedagogico occorre prestare attenzione e saper delineare in modo chiaro i confini. Non si tratta assolutamente di essere cattivi o rigidi bensì di avere un atteggiamento di rispetto dei vari ruoli verso i piccoli e il partner ricordandoci sempre che i bambini apprendono proprio dai nostri comportamenti quotidiani.

 

Parental Burnout: come prevenirlo

Si parla spesso in questo periodo post-covid di Parental Burnout: vediamo di cosa si tratta nello specifico e di come prevenirlo. La categoria dei genitori è stata parecchio penalizzata in questi lunghi mesi, ha dovuto con le proprie risorse arrangiarsi (in senso letterario del termine) e trovare un modo per gestire i figli a casa e nel contempo lavorare. Questa organizzazione ha portato non poco stress e affaticamento in particolare è ricaduto sulla figura materna che ha sentito il peso e le pressioni principalmente sulle proprie spalle come confermano le ricerche di quest’ultimo periodo. Quando però non si tratta solo di forte stanchezza e stress ma si fa fatica a delegare e condividere le scelte, si percepisce un senso di insoddisfazione e insofferenza, si perde la voglia e il piacere di costruire la relazione con i figli, ci si sente distaccati da quest’ultima, allora qualcosa non va ed è importante saper chiedere aiuto.

  • Riconoscere di essere in una zona delicata e fragile è il primo passo fondamentale da fare per contenere la situazione
  • Accettare l’aiuto di una figura esperta è il secondo passo decisivo: in grado di sostenere e condividere il senso di inadeguatezza e il peso che ci accompagna
  • Ritrovare lentamente nel tempo le giuste risorse interne per affrontare al meglio la crescita dei propri figli ristabilendo le varie priorità e facendosi aiutare dal partner e dalla rete amicale/parentale perché ognuno possa dare il suo contributo rappresenta un altro step fondamentale
  • Concedersi ogni tanto ma in modo costante nel tempo dei momenti per ricaricare le energie senza sensi di colpa e fare un’attività in grado di farci stare bene
  • Darsi tempo: ora può trattarsi di un periodo faticoso e negativo ma si può tornare a intravedere la luce; Anche queste fasi sono importanti per conoscere l’altra faccia del nostro sé

 

 

Famiglie… fondate sull’amore

famiglia-due-mammeMammeCheFatica non può non prendere parte nel dibattito di questi giorni sull’ipotesi di permettere l’adozione dei figli biologici dei partner all’interno di coppie omosessuali. Il tema dell’utero in affitto, dunque, è cosa bene diversa. Noi riteniamo che una famiglia si basi su un profondo legame d’amore, al di là del genere sessuale della coppia genitoriale. Da anni esistono i risultati di ricerche scientifiche longitudinali circa l’assenza di causalità tra coppie genitoriali omosessuali e disagi evolutivi nei figli cresciuti in quel specifico ambiente. I bambini crescono sani, senza disturbi emotivi se hanno dei genitori sufficientemente buoni (per citare il grande psicoanalista Winnicott) che si prendono amorevolmente cura di loro, con i propri pregi e difetti.  Sapendo inoltre che si tratterebbe di una decisione firmata da un Tribunale predisposto a tutelare il benessere dei minori stessi, siamo delll’idea che anche in Italia debba esserci una legge che difenda i dirittti delle nuove famiglie, sempre più diffuse accanto a quelle cosiddette tradizionali.

Tutte le famiglie, di qualsiasi “colore” esse siano, devono avere gli stessi diritti, proprio a favore del benessere dei figli. #svegliatitalia!

Quando si vede tutto nero…

depressione post partumQuando si vede tutto nero…quando tutto sembra faticoso e impossibile..quando ci si sente inadeguate e disorientate nel ruolo di neomamma consigliamo di non isolarsi, ma, al contrario, di sforzarsi di frequentare persone e posti in cui confrontarsi e socializzare. La condizione di isolamento non crea benefici ne’ alla figura materna, ne’ al neonato. E’ importante in questi periodi di forti cambiamenti riuscire a maturare una consapevolezza della propria insofferenza o stato depressivo e chiedere aiuto a dei professionisti.

Imparare a delegare e ritagliarsi uno spazio creativo per sè  è fondamentale per riuscire a stabilire un buon distacco tra sè e il proprio piccolo riflettendo sul classico senso di colpa che ogni madre sperimenta ed elabora a modo suo.

Poter condividere le fatiche significa anche alleviare un po’ di stress e non dovere pensare a tutto. Farsi aiutare dal partner o da una amica è fondamentale per non sentirsi tutto sulle spalle e farsi divorare dal panico. Pensate sempre che si tratta di una fase passeggera della vita dalla quale potete uscirne chiedendo aiuto.

Per qualsiasi cosa siamo qui.