Perchè il water talvolta spaventa i bambini?

waterUn oggetto comune apparentemente innocuo, come il water, talvolta spaventa e angoscia i bambini piccoli (ma anche i loro genitori). Perchè? Come ci si può spiegare pianti, urla e rifiuti persistenti dei nostri bambini di fronte alla proposta di fare pipì e pupù nel gabinetto? Come sempre ci sono diversi fattori che si intersecano fra loro: senz’altro è un sanitario che spaventa perchè ha “un buco nero” che raccoglie e “lancia” le cose chissà dove. Spesso i bambini hanno paura di cadere anche loro lì dentro. A questo proposito, un riduttore, magari colorato e simpatico, può aiutare il piccolo a sentirsi meno spaventato.

Inoltre le fantasie sulle feci sono numerosissime: alcuni hanno paura di lasciar andare per sempre una loro parte preziosa da conservare. Anche se a noi adulti sembrano pensieri assurdi e non riusciamo a far capire loro in alcun modo che la pupù va fatta lì e non nel pannolino, dobbiamo cercare di mantenere la calma e avere una pazienza infinita. Infatti molto facilmente può scattare una lotta continua difficile da arrestare. L’adulto si arrabbia e il bambino si irrigidisce ancor di più sul suo rifiuto (intorno ai due/tre anni poi i bambini sono tenacissimi pur di affermare la loro persona!) ed è un continuo litigare. In realtà in queste situazioni l’arma vincente è la creatività e la pazienza. La prima serve per inventarsi modi diversi di affrontare la problematica, la seconda per non arrendersi all’esplosione di rabbia che ci muove dentro. Questa rabbia talvolta viene suscitata dalla sfida che sembra mettere in atto il bambino nei nostri confronti. Ma niente panico, anche questa fa parte della sua modalità di mostrarsi forte e autonomo.

E’ il momento giusto per togliere il pannolino?

wcL’estate è ormai arrivata e con essa anche la preoccupazione dei genitori che devono far togliere il pannolino al proprio bambino che si appresta ad entrare alla scuola materna. Se si è al mare è davvero il momento buono per incominciare questo passaggio, talvolta più complicato e faticoso del previsto (il fatto di stare con il costumino sulla spiaggia e potersi mettere anche qualche “imprevisto” è molto utile per rendere l’atmosfera più rilassata). D’altronde per il bambino si tratta di lasciare una comodità e imparare a controllarsi, proprio come i grandi. Questo richiede fatica, impegno, concentrazione, ma anche la sensazione che mamma e papà siano sereni e non abbiano “l’ansia da prestazione”. Senz’altro ci saranno tante pipì addosso, bisognerà portarsi con sé molto cambi e sforzarsi di avere una gran pazienza: è normale, tutti attraversano questa fase. Ma ciò che può fare la differenza è il comportamento di noi adulti:

-mai sgridare un bambino se si fa la pipì addosso

-mai ridere di lui, tanto meno davanti ad altri

-procedere con sicurezza, coerenza, ma flessibilità mentale

Infine, tre libri che possono facilitare questo compito per il vostro bimbo: “Corso di pipì” di Mo Willems”; ” Anna impara ad usare il water” di Kathleen Amant e “Basta pannolino!” di Nava e Guicciardini

Forza, siamo con voi!! E ricordiamoci che un bambino per crescere deve sempre fare due passi indietro e prendere la rincorsa!

L’uso del water nei bambini piccoli..come fare?..

bambini e wcTrattiamo spesso questo argomento, ma viste le continue mail e consulenze su questa tematica, decidiamo di riproporvi qualche spunto.

In base a ciò che ci scrivete o raccontate osserviamo sempre una forte preoccupazione e ansia riguardo a questo problema. Invitiamo però i genitori coinvolti ad esserne consapevoli, altrimenti il rifiuto del vostro piccolo nei confronti del water aumenterà di conseguenza. I bambini piccoli, se percepiscono timore, paura e incertezza nell’adulto diventano insofferenti e in questo caso manifestano il disagio durante l’esperienza del water/riduttore. MammeCheFatica suggerisce quindi un atteggiamento più naturale e meno ansioso da parte delle figure adulte.

L’atto della pupù e della pipì deve diventare un gesto naturale come mangiare, piangere, dormire e giocare. Noi dobbiamo trasmettere questo messaggio in modo semplice e chiaro. Senza ricorrere a premi, minacce o punizioni.

Provate a portare dei libretti o un gioco in bagno per fare in modo che ‘l’attesa’ sia più piacevole. Lasciate il vostro bambino da solo in bagno con la porta aperta e rassicuratelo di tanto in tanto con la vostra voce.

Infine potete ascoltare insieme una canzone ad hoc intitolata “la cacca” inventata tanti anni fa da R.Piumini e musicata da G.Caviezel, ai bambini piace molto!

Bravo,anzi bravissimo…?!

mamma batte maniLa domanda di oggi è: perché quando ci rivolgiamo ad un bambino abbiamo sempre bisogno di rinforzare e sostenere le sue azioni esclamando: “Bravo,Bravissimo”! anche senza una reale motivazione?

Dal nostro punto di vista psicopedagogico questa attitudine è controproducente poiché induce il bambino a credere sempre di fare cose importanti e fondamentali anche quando magari non è così. Proviamo a diminuire le lodi e a utilizzarle solo quando veramente necessario. Così facendo,il bambino apprezzerà anche maggiormente il valore della lode stessa e del complimento. Il continuo bisogno di esclamare e verbalizzare espressioni positive nei confronti del bambino è solo un bisogno dell’adulto che cerca invano di assecondare il bambino perdendo di vista il suo ruolo di guida in grado di contenere e limitare e saper dire di no se è il caso.

Proviamo, anche se i bambini sono piccoli, a fare loro i complimenti quando veramente li meritano. Non si tratta di essere severi o cattivi, ma di ridimensionare semplicemente le nostre attenzioni ed espressioni per favorire una autostima ed una crescita sana.

 

 

 

 

Avvertimenti per Carnevale..

carnevaleCare Mamme, questo post è pensato per voi..o meglio per coloro che vorrebbero travestire il proprio bambino piccolo durante il periodo di Carnevale..Sappiamo bene che alcune mamme hanno già procurato o stanno creando il proprio travestimento. L’importante è non insistere se il bambino non volesse indossarlo, poiché potrebbe spaventarsi o intimorirsi per un abito un po’ insolito e strano. Solitamente la passione per i travestimenti aumenta con l’età,durante la fase del gioco simbolico. Mammechefatica sostiene che deve essere un piacere e non un obbligo, quindi provate e sperimentate ma se vi accorgete che il piccolo è spaventato o irritato rimandate la missione al prossimo Carnevale! Se il bimbo fosse già più grande, 36 mesi ad esempio, provate a fargli prendere confidenza col materiale qualche giorno prima, fategli fare delle prove in casa, affinché capisca che si tratta solo di un vestito particolare e che una volta tolto si torna come prima.

 

Ma quante paure!!?

Siamo in tema di Halloween e oggi desideriamo parlare delle paure dei bambini, specie quelli piccoli, che sembrano essere davvero infinite…

Quelle più conosciute e diffuse sono:

  • paura del buio;
  • paura dei mostri;
  • paura di rimanere da soli;
  • paura di fare la cacca;
  • paura del water;
  • paura dei rumori forti come il suono dell’ aspirapolvere;
  • paura del mare;
  • paura degli sconosciuti

Ma perchè un bambino, ancora così naif e ingenuo ha già sviluppato così tante paure? Non dimentichiamoci che la paura, come l’ansia, è un’emozione condivisa con le altre specie, utile per la sopravvivenza. Fondamentale infatti è per un animale riconoscere questa sensazione per attivare il cervello e scappare dai pericoli. I nostri bambini sapranno però essere rassicurati da adulti affettuosi, sensibili, sintonizzati con i loro bisogni di accudimento e riusciranno a superare questo tipo di emozione così forte  e intensa anche mediante il racconto,la capacità di comunicare, e il pianto;quest’ultimo rappresenta in assoluto la forma e la reazione più spontanea e naturale utilizzata dai bambini durante la prima infanzia.

MammeCheFatica consiglia: “Il regno di Op”

 

Che cos’è? vi chiederete? Il nuovo sindaco di Molfetta, Paola Natalicchio, 35 anni, giornalista, l’ha conosciuto bene..

Di cosa tratta: Si tratta dell’Ospedale Pediatrico dove suo figlio di due mesi è stato ricoverato per una diagnosi di fibrosarcoma addominale. Da questa terribile esperienza è nato prima un blog, poi un libro..

Perchè ne parliamo: per dare coraggio a tutte le persone che stanno vivendo le stesse dolorosissime emozioni, per non sentirsi soli e per sapere che i bambini e i loro genitori hanno spesso la forza per sconfiggere la malattia.

MammeCheFatica lo consiglia perchè: scritto da una donna coraggiosa, che stupisce per la sua determinazione. Da giornalista precaria ha vinto il ballottaggio per amministrare la sua cittadina che aveva lasciato per Roma. Nel frattempo ha vinto una battaglia ben più importante quella contro la malattia del piccolo Angelo il quale è finalmente uscito dall’ospedale ad un anno. Tenacia, ma anche dolcezza in questo bel libro che non vuol far paura, anzi.

Il regno di Op- Storie incredibili dei bambini invincibili di Oncologia Pediatrica, di Paola Natalicchio, ed. Einaudi.

Papà sul divano…lettone occupato..

 

Poveri Papà costretti a dormire sul divano perché il lettone è occupato momentaneamente (speriamo!) dai figli piccoli..

Come fare a riappropriarsi dell’oggetto conteso? Occorre spiegare ai bambini che si è trattata di un’ecccezione, ma che tutti devono imparare a rispettare le proprie postazioni e i propri ruoli per stare bene.

Il papà e la mamma nel lettone, i figli nel loro lettino: con o  senza paure e fantasmi a seconda del periodo..va bene la lucina, i pupazzi,i libretti,la storia…però poi quando è il momento di dire Buona Notte si spegne tutto e ci si addormenta…senza dover per forza sfinire i genitori già stanchi della lunga giornata.

Per i casi più impegnativi provate con una storia:

inventate una storia in cui il protagonista si sveglia di notte e va nel lettone…nella storia invertite i ruoli e fate fare il papà o la mamma arrabbiata al vostro bambino (i bambini adorano sgridare e imitare gli adulti).

Ricordate al vostro bambino che il divano non è molto comodo per dormire..fateglielo provare, così sperimenta e si renderà conto…spiegategli che l’indomani dovete andare in ufficio e dovrete essere riposati..cosa non facile se si passa la notte così.

Non arrendetevi, anche se siete stanchi, rassegnati o meglio esausti e le avete provate tutte. Non permettete al vostro bambino di fare ciò che vuole, poiché è proprio in quei momenti che ha bisogno della vostra autorevolezza.

Teneteci aggiornati sulle vostre strategie..