Autoerotismo infantile

Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza..

Di cosa si tratta? Dai tempi di Freud sappiamo che anche i bambini hanno una loro naturale sessualità che si sviluppa in diversi fasi (orale, anale, fallica per poi diventare genitale).

Perché agli adulti fa così paura questo concetto? I grandi come sempre aggiungono significati maliziosi, adulti, incompatibili con la genuinità dei bambini. In realtà anche i più piccoli in modo assolutamente sano e naturale esplorano il loro corpo, si toccano e delle volte scoprono che alcuni movimenti procurano piacere e dunque li ripetono, soprattutto in quelle situazioni di “vuoto”, noia, ansia o malinconia.

Quando questo comportamento nasconde qualche disagio nel bambino? Quando dura a lungo e l’intensità pare così eccessiva da distrarre totalmente il bambino da qualsiasi altra attività per lui piacevole.

Cosa fare quando capita di frequente? Avvicinarsi al bambino e con tono molto dolce e comprensivo dirgli che non c’è nulla di male nel farlo, ma che è una cosa talmente intima che va fatta in un situazione di privacy: in bagno o nella propria cameretta, non davanti a tutti. Anche distrarlo proponendogli un’ alternativa può essere efficace.

Cosa non fare assolutamente? Sgridare il bambino e farlo sentire in colpa, metterlo in castigo, commentare la cosa con altri in sua presenza, farsi vedere imbarazzati.

Inoltre leggere…

 

Mammechefatica insiste…perchè leggere è davvero importante..e sicuramente se si trasmette fin da piccoli il gusto e il piacere della lettura sarà più facile poterlo coltivare da grandi…

Inoltre leggere è importante anche per imparare a scrivere correttamente ed essere una ‘buona penna’..quindi regalate sempre buoni libri ai vostri bambini e leggete insieme a loro in tutte le occasioni: non solo prima di andare a nanna, ma anche come momento in cui ritrovare un po’ di calma e tranquillità e imparare a concentrarsi sulle figure anche se non si sa ancora leggere. Dopo aver letto  o sfogliato i libri invitate i piccoli lettori a rimetterli in ordine (secondo le loro potenzialità) nel loro spazio (cestino,libreria,tavolino).