Bambini tech: c’è da preoccuparsi?

Ormai, si sa, tutti i bambini, anche piccolissimi sono più esperti di noi adulti con i devices…Sono abilissimi nell’utilizzare smartphone e tablet per giocare, inviare messaggi, fotografare ecc..C’è chi considera questa  un fenomeno preoccupante e nocivo, una nuova dipendenza patologica da evitare. Altri invece lo ritengono un normale adattamento ai tempi moderni. Noi pensiamo sia un fenomeno da osservare attentamente per valutare i pro e i contro, ma non da demonizzare a prescindere. Senz’altro ci teniamo a sottolineare alcuni capisaldi per noi imprescindibili:

-si sconsiglia fortemente l’utilizzo fino ai 5 anni di età

-gli adulti devono monitorare il tempo trascorso dai figli nell’utilizzo

-mamma e papà devono anche impegnarsi a controllare cosa stia effettivamente facendo il bambino

-mai sostituire il “tempo affettivo” da trascorrere con il proprio bambino con l’uso di cellulari, pc ecc..

-diamo il buon esempio non mostrandoci dipendenti da telefonini & Co. !

Cosa ne pensate? Si tratta di semplici “regole base” da approfondire in un discorso più ampio andando a considerare gli effetti negativi (e, se ce ne sono, anche positivi) a lungo termine sui bambini nativi digitali.

 

E i NO dei genitori?

 

I NO dei bambini che iniziano verso i due anni sono esplosivi, spesso stremanti per genitori, ma sono costruttivi perché rappresentano il loro modo di affermare se stessi.

I NO degli adulti, tuttavia, non sono sempre positivi e promotori di “forza vitale”, soprattutto se smentiti dai comportamenti reali. Il genitore, cioè, che prima proibisce al figlio di fare qualcosa e poco dopo lo fa lui stesso, non è da esempio al bambino perché non lo aiuta a crescere. I NO utili ed evolutivi, invece, sono quelli coerenti che permettono ai bambini di sentire che le regole appartenenti al proprio codice familiare sono protettive e rassicuranti. Mi raccomando genitori: anche i vostri NO contano!