Inizia la scuola e arrivano i mal di pancia.. (parte I)

mal di panciaPerchè Alice ha sempre mal di pancia al mattino da più di una settimana? Perchè Emanuele piange disperato, si butta a terra, pur di non uscire di casa? Perchè Giulia ha ricominiciato a bagnare il letto di notte?

..Ci state facendo tante domande che, seppur nella loro diversità, sembrano essere tutte accomunate da un unico tema: il rientro (o l’inserimento) alla Scuola d’infanzia e la difficoltà del distacco dopo i lunghi mesi estivi passati in famiglia. Questi possono essere considerate delle manifestazioni psicosomatiche (mal di pancia) e dei comportamenti regressivi (enuresi notturna e scenate di pianto e urla) che vanno considerati come dei campanelli d’allarme di qualcosa che non va nel mondo interno del bambino. Intendiamoci, non è il caso di angosciarsi, ma tieniamo in mente che il nostro bambino, così facendo, ci sta comunicando che ha un qualche disagio, probabilmente legato al distacco dalle figure per lui più importanti al mondo (Mamma & Papà), non più disponibili per lui h24 come in vacanza.

Come comportarsi in queste situazioni? Dato che spesso si verificano al mattino, momento delicato in cui si è ancora un pò stanchi, ma gli adulti devono andare al lavoro, suggeriamo di tenere i ritmi più lenti possibile (compatibilmente con i vostri impegni!) per andare incontro alle esigenze del bambino senza mettergli troppa fretta, (che non fa altro che aumentare la sua ansia e preoccupazione)…..

(continua..)

Ancora la pipì a letto??

 

Rimanendo nel tema dell’ultimo post, rispondiamo a Marica, mamma di un bimbo di 4 anni e mezzo, che ultimamente ha ricominciato fare la pipì a letto. L’enuresi notturna è tendenzialmente un fenomeno psicosomatico che esprime un disagio nel mondo interno del bambino. Talvolta si manifesta nei momenti più delicati della crescita in occasione di situazioni particolari di cambiamento o conflittualità (inizio della scuola materna, trasloco, arrivo di un fratellino..). Il piccolo scarica così le tensioni, i timori e le pulsioni aggressive regredendo. Quello che si può fare in questi casi è non farsi prendere dall’ansia, sdrammatizzare l’accaduto e accettarlo come fenomeno passeggero. Le reazioni punitive o le derisioni sono assolutamente da evitare perché controproducenti in quanto umiliano il bambino aumentando in lui il senso di colpa. Si deve considerarlo come un piccolo incidente di percorso che è capitato a tutti e che passerà così com’è venuto.