Parlare con i bambini in modo efficace

La comunicazione con i bambini, qualsiasi sia la loro età, è sempre fondamentale. Apparentemente sembrano piccoli per capire, ma non è così: se anche non conoscono alcuni termini, senz’altro colgono il senso e il tono affettivo usato dall’adulto. Come parlare quindi con loro in modo efficace?

 

  • Attirare la loro attenzione, assicurandosi il contatto visivo e abbassandoci alla loro altezza
  • Usare parole semplici, concrete
  • Evitare discorsi troppo lunghi e contorti
  • Il tono deve essere calmo, ma anche autorevole, se necessario
  • Non utilizzare minacce o ricatti affettivi (“Se continui così non ti vogliamo più bene” oppure “..me ne vado” perché fanno presa sulle angosce infantili peggiori)
  • Verbalizzare tutte le emozioni, anche quelle negative (rabbia, delusione, tristezza..)
  • Non ingannarli, né prenderli in giro
  • Se facciamo una promessa, va mantenuta!

Siete d’accordo con queste indicazioni?

Le provocazioni dei bambini: com’è meglio comportarsi?

Spesso l’oppositività e la provocazione sono associate alla fase adolescenziale, dove i figli stanno crescendo e biologicamente sentono la spinta a rifiutare i genitori e gli adulti in generale. In realtà, a livelli inferiori, anche nei bambini piccoli si possono riscontrare moti di rifiuto, opposizione, rabbia e provocazione. A partire dai due anni circa, infatti, i bambini imparano a capire di essere persone distinte dai genitori, con il potere di affermare la propria volontà. Dunque iniziano i cosiddetti capricci (termine dispregiativo che non approviamo molto), i “No”, le urla e le sfide. In qualche modo è come se il bambino chiedesse provocatoriamente a mamma e papà: “Mi vuoi bene anche se faccio il monello?”. Se la reazione dei grandi è ferma, ma anche comprensiva, i bambini riceveranno quel senso di fiducia fondamentale per poter crescere in armonia. Se invece gli adulti trasmettono un messaggio giudicante, che suona come un’ etichetta indelebile (“Sei un monello, cattivo, intrattabile!”), alla lunga i figli non faranno altro che confermare l’idea che gli altri hanno di lui. Riflettiamo sull’influenza enorme che i comportamenti degli adulti hanno sui bambini in fase evolutiva.

Se inizia a balbettare..come fare..

balbuzieOggi vedremo come fare e come comportarsi se il nostro bambino inizia a balbettare in particolare nella fascia compresa tra i 24 e i 36 mesi.

In primo luogo cerchiamo di capire se il balbettio e’ collegabile a qualche episodio accaduto di recente. Molte volte anche la nascita di un fratellino, la separazione dei genitori, una lunga assenza del papa’ (viaggio all’estero per lavoro) etc.. possono contribuire ad aumentare il senso di ansia e angoscia nel piccolo.

MammeCheFatica invita i genitori e gli adulti che stanno con il bambino a non interrompere quest’ultimo mentre parla e a non fare commenti in sua presenza.

Anzi, il nostro atteggiamento nei suoi confronti deve essere accogliente e non giudicante. Se vogliamo essere d’ aiuto possiamo solo chiedergli con voce calma di parlare piano e dire al piccolo che non abbiamo fretta. Vi suggeriamo di monitorare la situazione, dandovi un po’ di tempo prima di creare allarmismi.

Provate a cantare insieme o imparare delle filastrocche anche davanti allo specchio prima di lavarsi i dentini…sono piccoli esercizi importanti per far fronte a questi momenti.