Vacanze in arrivo..!

Per molte famiglie le ferie sono alle porte finalmente: si inizia a pensare a come organizzarsi, cosa portare via, le valigie, gli ultimi acquisti prima della partenza ecc.. MammeCheFatica suggerisce senz’altro di:

-godersi un’estate il più possibile rilassante con i propri bambini

-sfruttare questo momento per far sperimentare loro nuove attività, nuovi giochi e amicizie, proporre belle avventure

-far conoscere ai bambini nuovi luoghi e culture, diversi modi di vivere (ogni scoperta, infatti, permette di crescere e arricchirsi)

Ricordiamoci inoltre che gli adulti siamo comunque noi, abbiamo una responsabilità educativa anche in vacanza,vacanze perciò manteniamo le solite regole con coerenza. I bambini, come diciamo sempre, hanno bisogno di sentire che i grandi si occupano di loro, li proteggono e prendono la decisione più giusta in loro favore.

e voi Grandi Giocate?!….

si gioca!Ieri abbiamo parlato di Gioco nella Prima Infanzia. Di quanto sia difficile a volte per l’ adulto tornare un po’ bambino e rimettersi a giocare…e poter rivedere parte della propria infanzia con altri occhi. Dicevamo anche che e’ difficile e stancante giocare dopo una giornata di lavoro…tornare a casa e magarsi sorbirsi anche i capricci dei propri figli. Pero’ il Gioco così come lo intendiamo noi e’ fortemente connesso alla Relazione e al Rapporto che abbiamo con i nostri figli. Fink diceva che il Gioco avviene con la vita stessa e aveva proprio ragione! I bambini giocano con ciò che hanno a disposizione e ciò’ che trovano. Siamo noi adulti a pensare a chissà cosa…a loro basta poco per organizzarsi e inventare storie,canzoni e giochi di fantasia per casa! A volte basta una tana o un piccolo rifugio con un telo a vedere il piccolo che traffica e porta i suoi giochi al sicuro…al riparo dal lupo che e’ sempre in agguato!

Imparare a giocare con la fantasia e’ un bella possibilità per crescere in modo sano e autonomo e imparare ad adattarsi ai vari imprevisti che la vita ci riserva.

Quando riuscite e quando potete ritagliatevi un po’ di tempo per giocare, stare con il vostro bambino, liberare la creatività’ senza regole prestabilite e inventare nuovi mondi possibili.

 

 

I papà sono indispensabili!

papàInnanzitutto tanti auguri a tutti i Papà! Che spesso vengono poco valorizzati perchè adombrati dalla figura delle Mamme. E invece, MammeCheFatica lo sostiene da sempre, hanno un ruolo importantissimo in famiglia da sempre. Quando il figlio è piccolo, sostengono la madre e il suo percorso di conoscenza del neonato, ricordandole contemporanemente di non essere solo madre, ma anche donna/moglie/compagna.

Quando il figlio cresce sono dei fantastici compagni di gioco che spronano alla fantasia, al movimento e all’esplorazione (al contrario della figura materna che invece tende di più a contenere e accudire). Ciò non significa che i Papà non possano essere “coccoloni” e sensibili, ovviamente. Ben vengano papà anche con queste risorse! Ma ricordiamoci che hanno anche un ruolo normativo essenziale: pongono i limiti e le regole che favoriscono una crescita sana del piccolo fino all’adolescenza, altro momento in cui i papà sono fondamentali.

W i Papà!

Servono i castighi?

punizioniMammeCheFatica sa che ogni genitore ha il suo stile educativo e non c’è niente di più sbagliato nel dire ad una mamma o ad un papà: “Si deve fare così..non fare così!”. Ci permettiamo però di rispondere agli interrogativi che spesso ci vengono posti da genitori, più o meno giovani, rispetto all’ utilità di dare delle punizioni o no. Dalla nostra esperienza abbiamo notato che i castighi servono a ben poco: i bambini tendono infatti a ripetere l’azione proibita, o perchè gli adulti non sono stati abbastanza coerenti ed efficaci, o perchè vogliono sfidarli e provocarli ancora di più. A seconda dell’età del bambino è importante spiegare con parole semplici perchè quella cosa non va fatta, con coerenza e chiarezza. La regola infine dev’essere condivisa non solo da Mamma e Papà, ma anche dai nonni e dalle baby-sitter. Forza genitori, se date il buon esempio, i vostri bambini vi seguiranno!

Professione Genitori!

essere genitoriFare il genitore è uno dei lavori più complicati al mondo: si fa quel che si può, ma ci si sente spesso in colpa se si commettono degli errori. Gli altri sembrano sempre più adeguati e bravi e sono pronti a giudicarci se qualcosa non va..

MammeCheFatica, in collaborazione con Mamma&Lavoro, propone quindi un nuovo corso psico-pedagogico per affrontare insieme le difficoltà di questo mestiere così gratificante, ma anche difficile. Conducono: Marta Stella Bruzzone, pedagogista e Sara Luna Bruzzone, psicologa infantile.

Aspettiamo tutti i papà e le mamme di bambini dagli 0 ai 5 anni per parlare di regole, capricci, problemi più o meno grandi sul sonno, l’alimentazione, il rapporto tra fratelli ecc, Domenica 8 Febbraio dalle 9 alle 12,30 presso il Cobaby di Piano C, a Milano.(Perchè di domenica? Perchè è un giorno in cui facilmente potete trovare qualcuno che vi tiene il bambino mentre voi siete occupati!)

Iscrizione obbligatoria. Per info e costi: formazione@mammaelavoro.it

c/o Cobaby di Piano C, in Via Simone D’Orsenigo, 18 a Milano. Scala D, citofono 57.

Locandina: Professione genitori 8-2-2015

I bambini e le parolacce: come gestirle?

parolacce e bambiniSempre più spesso in consultazione vediamo dei genitori preoccupati per il linguaggio volgare dei loro bambini piccoli. Si domandano dove possano aver appreso le parolacce o certe espressioni scurrili, non utilizzate in famiglia. Nessun allarmismo: i bambini tendono a ripetere ciò che sentono da altri anche senza capirne il significato. Se l’adulto però si mostra scandalizzato e reprime duramente il bambino rischia di indurlo a ripetere quanto detto in segno di sfida (i piccoli cioè colgono la portata provocatoria e di “ribellione” e utilizzeranno lo stesso linguaggio quando vorrano far arrabbiare Mamma e Papà). Dunque la parola d’ordine è: siate indifferenti. Altro discorso, invece, è da farsi in presenza di bambini più grandi, che capiscono che certe cose non si devono dire. Lì allora è il caso di essere fermi e determinati. Senza minacce o punizioni però. E’ sufficiente trasmettere il messaggio che certe cose non si devono dire nel rispetto di regole sacrosante e indiscutibili. Ricordiamoci sempre che quando i figli provocano ci stanno chiedendo di intervenire per porre dei limiti che contegano le loro paure e li orientino.

Sua Maestà..mio figlio!

bambino sovranoSpesso le famiglie di oggi sono caratterizzate dalla centralità della figura del figlio o figlia che talvolta sembra assumere il ruolo di “capo famiglia” in grado di fare scelte, prendere decisioni e comandare in modo incontrastato Mamma e Papà.

Perchè succede? Perchè si tende a fare figli sempre più tardi, costretti dalla necessità di raggiungere prima un certo livello di indipendenza economica. I figli sono attesi con grande partecipazione e desiderio e, una volta nati, non si vuole dar loro nemmeno la minima frustrazione per evitare di creare dispiaceri. In questo modo il bambino non sviluppa la capacità di tollerare le frustrazioni e fa molta fatica ad interagire con gli altri in modo equilibrato. Come evitare quindi che un bambino si trasformi in un piccolo despota egoista? Insegnandogli da subito l’importanza del rispetto delle regole e dei ruoli, a partire dal proprio comportamento (l’imitazione è un canale di apprendimento fondamentale per i piccoli). I bambini non misurano l’amore di un genitore verso di loro sulla base dei regali o delle concessioni ricevute (è sempre molto confusivo chiedere ad un bambino di compiere certe scelte), ma a partire dal contenimento affettivo che ricevono. Il contenimento si trasmette anche attrverso regole, limiti e “No” che educano.

Compitiamo!?….

si studia!E’ vero..avete ragione mamme..la scuola è finita da tanto..però non stressiamo i nostri bambini con i compiti tutti i giorni! Facciamo in modo che siano loro a provare ad organizzarsi il tempo, almeno durante la lunga pausa estiva!

Piuttosto coltivate la lettura e trasmettete loro il piacere di un buon libro preso in biblioteca o in libreria insieme. Per i bambini pigri, che talvolta faticano a scuola,  MammeCheFatica propone di disegnare una tabella colorata con le varie materie da affrontare e i compiti da fare, magari insieme alla mamma o al papà.

L’esercizio della tabella è solo un modo per cercare di visualizzare gli obbiettivi e le cose da fare senza perderle di vista..tra un tuffo e un gelato! Stabilite quindi  insieme al vostro bambino un orario adatto per “compitare” (meglio se sempre alla stessa ora, la routine è importante per i piccoli in quanto garantisce stabilità e sicurezza). Responsabilizzatelo: dovrà essere puntuale e presentarsi all’appuntamento con astuccio e libro delle vacanze sul tavolo!

Evitate però di ripetere sempre che deve impegnarsi, che è pigro e svogliato..dategli  fiducia e rispettate i suoi tempi, non vi deluderà.

Parola di MammeCheFatica!

Si può o non si può…? (parte seconda)

papà sgrida suo figlioContinuiamo il nostro discorso sulle regole e i “No” per i bambini piccoli..

Il “No” dei bambini è un chiaro segnale di desiderio di autonomia e di seprazione/individuazione dagli adulti. Pur essendo molto stancante per gli adulti, è una funzione importante per i bambini, è un modo di dichiararsi indipendenti e per questo va valorizzata e riconosciuta. Quando i figli si oppongono, non lo fanno per indispettire o sfinire i grandi, ma per dimostrare che si è diversi, dotati di pensieri e desideri propri. Come sempre, però, deve essere presente un equilibrio tra i “No” dei piccoli” e quelli degli adulti. Se da un lato è importantissimo ascoltare le esigenze dei bambini, dall’altro i genitori non devono rinunciare all’esercizio educativo. Hanno infatti una funzione regolatoria e contenitiva per consentire loro di elaborare le frustrazioni di tutti i giorni. La fatica di porre dei limiti nasce però nei genitori quando vedono il dipiacere o il disappunto provocato nei bambini. Il dolore dei piccoli è per gli adulti intollerabile e temono di perdere il loro amore perciò rinunciano a porre delle norme. Ma come si fa a chiedere ai bambini di imparare autonomamente il valore delle regole, se noi per primi non riusciamo ad insegnarlo? Così facendo chi è l’adulto che educa? Pensiamoci su..

Si può o non si può…? (parte prima)

mamma e bambinaSempre più spesso arrivano in consultazione genitori disperati, stanchi e sfiduciati..la maggior parte di loro è alle prese con dei veri e propri “principini” o “principesse” di casa, che pur avendo 2,3,4 anni sono così potenti da imporre agli adulti il loro volere.

“Com’è potuto accadere? Mio figlio era un angioletto prma!” si domandano questi genitori disorientati. Noi, per professione ed etica, non colpevolizziamo nessuno, non spetta a noi giudicare, sappiamo bene quanto sia faticoso svolgere il mestiere genitoriale. Possiamo però dare qualche strumento per riflettere su quello sta succedendo. Dalle descrizioni fatte pare proprio che in casa non ci siano regole (a parte quelle dettate dai piccoli “diavoletti”), si può fare quello che si vuole e non si ubbidisce mai. Ma questo è un problema perchè le regole, se impartite con una certa coerenza, danno ai figli certezze, sicurezze e indirizzi di comportamento. Ricordiamoci che sono atti d’amore, che i bambini richiedono con insistenza quando provocano e si impuntano in modo sfiancante.

(continua…)