I capricci perchè…

capricciDedicato ai genitori che ieri sera si sono persi l’Incontro Formativo sui  Capricci presso l’asilo Nido Il Grillo Parlante di via Chopin a Milano. Intanto ringraziamo tutti i partecipanti che sono riusciti a ritagliarsi questo piccolo spazio per confrontarsi su questa tematica sempre attuale e non facile da gestire. Lo diciamo spesso – in educazione non vi è mai la “ricetta perfetta” dipende sempre da molteplici fattori, ma, in ogni caso, dipende anche molto da come noi affrontiamo e reagiamo di fronte alle varie problematiche o difficoltà che la crescita dei nostri figli ci impone.

Perché i bambini fanno i capricci? Cosa esprimono mediante il pianto? Come ci sentiamo noi in questi momenti? Perché tante volte noi adulti non riusciamo a porre il giusto contenimento ma preferiamo spostare l’attenzione altrove?

Sono tutte domande lecite e doverose che ci fanno riflettere sulla complessità della Relazione Educativa tra adulti e bambini, non solo in ambito familiare ma anche in ambito squisitamente educativo come l’asilo nido o la scuola materna. Certo sono problemi scomodi, difficili talvolta da spiegare, poiché ci coinvolgono direttamente; ma i bambini percepiscono e assorbono le nostre frustrazioni o indecisioni..e in questo caso più noi adulti mostriamo fragilità o ambivalenza più loro se ne approfitteranno! Poche regole, ma sempre spiegate in modo chiaro e coerente. Una parola a noi tanto cara.

Provate col tempo e senza fretta a dare dei limiti ai vostri bambini, a dire di No senza sensi di colpa se necessario e se la situazione lo richiede. E’ necessario avere e dare delle piccole regole per fare in modo che la relazione tra adulto e bambino possa svilupparsi nel corso del tempo.

Ne riparleremo certamente…vi aspettiamo!

Intanto vi consigliamo due libri molto easy ma sempre attuali..come ad esempio:

– I No che aiutano a crescere di A. Phillips, (Ed.Feltrinelli, euro 6,80)

– Dalla Parte dei Genitori (Ed. Franco Angeli euro 18) del nostro apprezzatissimo Daniele Novara, pedagogista del Centro Psicopedagogico e la Gestione dei Conflitti di Piacenza.

Ma quanto giocate?!…

Quanto giocate con i vostri figli?Leggendo varie statistiche i dati ci indicano che i genitori con bambini dai 2 anni ai 7 anni giocano poco in casa e preferiscono delegare per mancanza di tempo..sarà vero? A noi di MammeCheFatica, interessa piuttosto che si trovi il tempo necessario per mantenere viva la relazione tra genitore e figli e fare in modo che il legame tra le due generazioni diventi sempre più forte nonostante le difficoltà o piccole tensioni tipiche di ogni fase di crescita. Quindi è vero che i genitori dopo una lunga giornata di lavoro sono stanchi, ma è anche vero che per ‘ricaricarsi’ reciprocamente fanno bene a dedicare ai propri bambini un po’ di tempo dedicato al gioco. Una costruzione, dei puzzle, preparare la pappa con i pentolini, mettere a dormire le bambole, un collage,un disegno..una storia..sono gesti fondamentali per trasmettere al bambino fiducia e serenità.

Ai bambini piace molto giocare e condividere anche con gli adulti questi momenti speciali. Fate in modo di creare un rituale di gioco che scandisca i vari momenti per aiutare il piccolo a gestire meglio il  tempo..per fare in modo che non si disperi se il papà o la mamma dicono che è ora di fare un’altra cosa però..per iniziare quindi fate sempre lo stesso gioco per un po’ di volte..(ai piccoli piace molto la ripetizione poichè li fa sentire più sicuri) poi col passare dei giorni inserite piccole novità che serviranno a rendere il gioco sempre più strutturato e completo.

Giocate e Giocate sempre! sarà un modo per ritrovare un po’ del vostro bambino che siete stati e trascorrere dei momenti piacevoli con I vostri pargoli…e come diceva Winnicott “un bambino creativo è un bambino sereno”.

Vorrei una Tata perfetta!

corso-baby-sitterQuesto è il desiderio di ogni Mamma e Papà, pensando al proprio figlio. Spesso incontriamo giovani ragazze o signore in gamba, capaci di creare una buona relazione con il bambino di cui si occupano. Ma la predisposizione personale è sufficiente per fare un buon lavoro? Come si acquisisce una vera professionalità? Una buona formazione è fondamentale per poter lavorare in modo consapevole e responsabile: oltre alle questioni pratiche è importante anche affrontare la teoria, perchè non ci si può improvvisare quando si ha a che fare con dei bambini!

Dunque se avete la passione, ma vi manca una “base formativa” consigliamo la partecipazione al Corso Psico-pedagogico “La Tata perfetta” che MammeCheFatica propone in collaborazione con Mamma&Lavoro, Sabato 20/09 dalle 9,30 alle 13- presso il Cobaby di Piano C, (in Via Simone D’Orsenigo, 18 a Milano).

L’obiettivo principale del corso è quello di offrire una formazione psicopedagogica esperienziale, breve, ma facilmente spendibile nel mondo del lavoro. Il corso si propone di:

  • Promuovere e favorire la relazione interpersonale con i bambini in carico
  • Aiutare a svolgere il ruolo delicato di trait d’union tra le figure genitoriali e il piccolo
  • Ampliare le proprie competenze sviluppando una maggior capacità critica

Per info ed iscrizioni: formazione@mammaelavoro.it

Relax..

Care Mamme e Papà

MammeCheFatica vi augura qualche giorno di relax e di vacanza, perché è fondamentale ‘staccare’ anche se i genitori, di figli piccoli si sa, non staccano mai… Quindi cercate di rilassarvi, di non fare programmi, di dedicare un po’ di tempo ai bambini ma anche a voi stessi. Cercate di trascorrere dei momenti intensi e autentici, e a fine giornata condivideteli con i bambini, anche se piccoli, apprezzeranno. Non pensate di dover fare grandi attività: meglio privilegiare la relazione e l’atmosfera e concentrarsi sui momenti di gioco piuttosto che andare chissà dove..ai piccoli serve di più una Mamma e un Papà che siano sereni e contenti, poi quando cresceranno saranno in grado di fare nuove esperienze.

Buona Estate a tutti

Come scegliere la baby-sitter giusta?

 

Oltre ad affidarsi all’istinto personale, all’effetto “a pelle” che la persona ci fa, consigliamo di fare una serie di domande importanti. Prima di tutto capire l’esperienza che ha avuto fino ad adesso: dove, per quanto tempo, che età avevano i bambini di cui si è occupata. Dopo esserci presentati a nostra volta, raccontando del bambino, delle sue caratteristiche e abitudini, fate la vostra proposta. Vi suggeriamo di fare anche qualche ora di prova (o più ore, se il bambino è piccolo o se fatica nelle separazioni) con voi presenti, ma occupati in altre faccende. Ultimo dettaglio, non di poca importanza: invitatela a casa in modo che si possa sentire più a suo agio e possa dimostrarci da subito come si relaziona col nostro bambino. In bocca al lupo!

Come fare ad ‘ascoltare’ i nostri bambini…

 

Mammechefatica pone a voi genitori una domanda: Come fare ad ascoltare i vostri bambini? Come fare a percepire i loro bisogni reali e concreti?

Questa domanda perchè incontriamo tanti genitori in cerca di una ‘ricetta’ per star bene con i propri figli, senza però affrontare veramente le difficoltà e i problemi legati alla  fase di crescita specifica che stanno attraversando.

L’ascolto che  offre il genitore serve a creare quella distanza emotiva che favorisce la capacità del figlio di sviluppare la propria autonomia, il proprio essere persona originale e separata dal destino dei genitori. (D. Novara,Dalla parte dei genitori, ed.riservata al Corriere della Sera,vol.16).

Ascoltare i figli significa anche accettare la nascita di un nuovo punto di vista: quello del figlio stesso, il quale crescendo si scontra e si oppone a certe dinamiche relazionali e si forma nel corso del tempo come adolescente pronto a diventare giovane donna o giovane uomo.