Quando si aspetta il secondo..

secondo-figlioMammeCheFatica dedica questo post alle mamme in attesa del loro secondo figlio/a. Se da una parte vi è più consapevolezza (“so bene quello che mi aspetta”) dall’altra vi è una forte preoccupazione: quella di non riuscire a dare il senso di unicità al figlio maggiore e di doversi dividere tra i due fratelli. Come fare quindi a gestire il nuovo mènage familiare? Col tempo si verrà a creare un nuovo equilibrio che però è bene provare a definire (almeno in parte) nel periodo della gravidanza per preparare il fratello maggiore al grande cambiamento facendo in modo che possa accettare il nuovo nato senza troppe forme di gelosia e sofferenze di varia natura.

In questo fase di transizione è fondamentale il ruolo attivo del papà che con la sua presenza è in grado di occuparsi del primogenito, rassicurarlo e infondergli fiducia. Troviamo sia giusto condividere un libretto che affronta questi temi e parlarne senza aggiungere troppo stress o ansia però. Preparare insieme dei giochini o un disegno per l’arrivo del fratellino o della sorellina è un gesto importante e utile non solo per il bambino ma anche per gli adulti coinvolti emotivamente. Sarà una nuova avventura per tutti da vivere e scoprire giorno dopo giorno tra prove ed errori.

 

La seconda gravidanza..

 

La seconda gravidanza dal punto di vista della donna comporta sicuramente meno trasformazioni rispetto alla prima; quest’ultima ha già acquisito una sua esperienza in merito e vivrà questa fase con meno ansie e attenzioni. Il percorso della seconda gravidanza è comunque differente dal primo anche perchè questa volta la si affronta in tre: Mamma,Papà e primo figlio/a.

Dopo i primi mesi, quando si inizia a vedere la pancia è bene informare il figlio e spiegare che dentro la pancia vi è un altro fratellino/sorellina pronto a giocare con lui.

Mammechefatica consiglia: rassicurate il primo figlio e spiegategli chiaramente che il nuovo fratellino non prenderà mai il suo posto. Durante la seconda gravidanza è importante condividere l’attesa coinvolgendo sì il primo figlio ma senza creare in lui ‘fantasmi’ o stress eccessivi (causati da una nostra paura) riguardo al grande cambiamento in atto.