Non riempite l’agenda dei piccoli…

agenda-dei-bambini“Non riempite l’ agenda dei piccoli” è il nostro motto per fare in modo che almeno da piccoli si abbia un po’di tempo libero destinato al gioco, all’immaginazione e al riposo dopo una lunga giornata a scuola.

Già, perché anche i piccoli si stancano e “si stressano”: la Scuola e l’asilo sono comunque contesti sociali impegnativi che coinvolgono emotivamente i bambini.

Secondo il nostro punto di vista psicopedagogico è giusto non impegnarli troppo almeno durante i pomeriggi. Individuate una o due attività extra scolastiche e il resto se possibile trascorretelo a casa, al parco o comunque in tranquillità. Non c’è bisogno di adultizzarli e far fare loro milioni di attività solo per riempire delle ore.

I bambini hanno invece bisogno di un luogo familiare in cui giocare ed esprimersi in libertà, annoiandosi anche un po’. (sentimento al quale siamo un po’tutti allergici in questa società). Il piacere di tornare a casa, fare un lavoretto, una capanna con gli strofinacci e costruire storie rappresenta un momento fondamentale per la crescita psicofisica che spesso viene sottovalutato.

 E voi cosa ne pensate?

Quanti impegni!!

bambino molto impegnatoCon l’inizio del nuovo anno scolastico i genitori sono alle prese con l’organizzazione delle attività extrascolastiche dei loro bambini. Ci si chiede a quale sport sia utile iscriverli, che strumento far suonare loro ecc ecc. Senz’altro le attività proposte ai bambini sono davvero molto numerose e anche fantasiose e creative, ma forse ci dobbiamo anche chiedere se possano andare bene per il nostro bambino. Gli piacerà? E’ un qualcosa che potrebbe stimolarlo? E’ troppo impegnativo? E’ adatto alla sua età?

Inoltre dobbiamo sempre avere in mente che troppi impegni pomeridiani sono nocivi per i bambini di ogni età: l’attività fisica e gli stimoli culturali/relazionali e ricreativi sono importanti, ma sempre alternati a momenti di tranquillità e riposo. Se invece riempiamo le agende dei bambini come fossero dei “baby-manager” rischiamo di farli stressare troppo e otteniamo l’effetto di stancarli e renderli più vulnerabili.

L’inserimento al nido, il punto di vista dell’educatrice…

 

Intervista a Lavinia Bau, educatrice di lunga esperienza e atelierista, che lavora presso un nido a Verona.

  1. Cara Lavinia, sulla base della tua esperienza nei nidi, quali suggerimenti daresti ai neo genitori per far in modo che si verifichi un buon inserimento?

Una grande disponibilità di tempo, anche mentale, lasciare che le cose accadano e coltivare una buona dose di curiosità verso questo mondo particolare.

  1. Qual è, invece, un errore frequente da parte dei genitori?

Uno sbaglio frequente è dire, ad esempio: “Se stai buono, poi ti porto le caramelle”. Questo ricatto dà un’immagine negativa del posto in cui il bambino si deve inserire, lo svaluta. Ma anche la fretta di dire che va tutto bene non facilita questo momento.

  1. Perché, secondo te, le mamme hanno così paura del momento dell’inserimento? Come possiamo aiutarle?

Hanno paura perché non hanno idea del significato di certe situazioni. Trovo che le spiegazioni scritte servano fino ad un certo punto. Quello che invece può servire è la comunicazione orale, il contatto può servire oltre al tempo. Il tempo di provare ad ascoltare tutte le dinamiche che avvengono. Ci vuole un colloquio approfondito all’inizio per conoscersi meglio con le educatrici e la referente del nido. La mamma deve sentirsi tranquilla e sapere cosa succederà. Inoltre bisogna preparare per tempo il bambino con le parole giuste e prepararsi.

Ringraziamo Lavinia per aver risposto a queste domande. Buon lavoro!